6 Gennaio 2010 alle 11:30

Ingresso del Castello Normanno-Svevo

di Stefano26 (Sannicandro di Bari, Puglia. Castelli e Fortificazioni. Categoria B)

Sannicandro di Bari - Ingresso del Castello Normanno-Svevo


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Risultato voto a scrutinio: 57.67 (Scrutinio: 281°; Totale: 1695°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 12/16 (75%); 2° = 11/18 (61%); 3° = 21/35 (60%); 4° = 35/68 (51%);

Risultato Ripescaggio: 24.83 (Posizione: 584°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 15/37 (41%); 2° = 22/38 (58%); 3° = 34/70 (49%); 4° = no;

Il nucleo originario del castello fu costruito nel 916 come avamposto contro le incursioni saracene. Di questo edificio non si hanno notizie ma gli scavi archeologici condotti sul sito hanno reso possibile individuare una prima fase di costruzione costituita da un semplice recinto. Ai Normanni è riconducibile la seconda fase di costruzione del castello, con cinta muraria realizzata in corrispondenza del recinto della prima fase, torri angolari e laterali All’interno del recinto il castello doveva contenere diversi edifici e la chiesa di S. Nicola. Del periodo svevo invece mancano notizie (1194-1266).In epoca angioina il feudo a cui apparteneva il castello fu donato da Carlo II alla Basilica di San Nicola di Bari, cui appartenne con qualche intervallo fino ai giorni nostri; di difficile inquadramento cronologico è la terza fase di lavori riguardante l’ampliamento del castello, con la realizzazione di una cinta piu’ esterna, di grandi ambienti di rappresentanza, di due nuove torri e di un nuovo portale di accesso. Il castello assunse cosi’ le caratteristiche di una dimora principesca, riconducibile ad un periodo particolarmente florido per il centro di Sannicandro, ed a un potente feudatario, forse appartenente alla famiglia dei Grimaldi. Il castello rimase intatto sino al 1 agosto 1850, quando un incendio ne distrusse buona parte. Nell’edificio ormai degradato furono sfondate le mura del recinto esterno e alterate ulteriormente le strutture per aprire abitazioni private. Il castello, cosi’ trasformato, fu abitato da privati sino al 1978, quando il Comune, dopo averlo acquistato ne trasferì gli inquilini in altre abitazioni, dando inizio ai i lavori di restauro, ultimati recentemente, destinati a trasformare la struttura in contenitore culturale. Le campagne di scavo archeologico che hanno accompagnato il restauro hanno messo in evidenza la lunga e complessa storia del sito dall’epoca peuceta (VI sec. a.C.) ai nostri giorni.

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