7 Gennaio 2010 alle 16:13

La Losa

di ugo52 (Gravere, Piemonte. Panorami. Categoria A)

Gravere - La Losa


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Dal versante destro della Dora Riparia, Gravere si affaccia e si disperde in piccoli insediamenti che per secoli furono borgate e piccole frazioni della assai più cospicua comunità segusina, prima di ottenere nel 1622 un autonomo riconoscimento quale comunità di uomini.
L’autonomia amministrativa fu preceduta dall’autonomia religiosa con la costruzione di una nuova parrocchia a seguito di un voto espresso durante la peste del 1598.
Prima di quella data i graveresi erano dipendenti della Pieve di Santa Maria Maggiore di Susa e frequentavano come chiesa propria la romanica chiesuola dei SS. Giacomo e Filippo a Croaglie, oggi crollata.
Nel 1500 Gravere divenne anche centro militare non indifferente a protezione del confine con la Francia.
Dopo la costruzione nel 1592 del forte di S.Francesco per opera dell’architetto milanese Gabrio Busca, i sabaudi cercarono qui di fermare, nel 1629 e nel 1690, le armate francesi del cardinale Richelieu e del maresciallo di Catinat, pronte a dilagare verso Torino; in precedenza delle semplici opere semicampali e barricate ancorate ad alcune caseforti costituirono un efficace cordone difensivo al Passo di Susa.
La prima fortificazione mediovale nota è la bastita de Paladruco fatta costruire tra il 1300 ed il 1301 dal conte Amedeo V da cui prende il nome la borgata Bastia.
Ma il più singolare monumento graverese è senz’altro la Certosa della Losa, sorta nel 1189 in una chiesa mariana preesistente per iniziativa di Tommaso I di Savoia.
Dell’edificio romanico restano tracce nel minuscolo campanile, mentre l’interno del sacro sacello conserva dei begli affreschi del primissimo 1400 d’ispirazione lombarda e, soprattutto, il delizioso Baldachinaltar di tema mariano, della prima metà del secolo XV, attribuito da Guido Gentile ad un ignoto scultore della Germania medioevale.
il nome Madonna della Losa é attribuito alla Cappella che ancora oggi richiama l’attenzione di chi guarda da Susa “La Losa”, poiché é solo la Cappella che si vede, mentre la borgata omonima rimane completamente nascosta.
Secondo Natalino Bartolomasi, storico della valle, il toponimo LOSA rimanda ai significati di carattere megalitico: forse in quella localitá, in epoca assai remota fu eretta un’imponente lastra di pietra, per consacrare il sito al culto della divinitá secondo l’uso delle popolazioni primitive.
É legittima l’ipotesi che lassú, dove gli indigeni avevano in tempi antichissimi elevato un dolmen o un menhir (la Losa), i Romani abbiano poi costruito un tempietto ad uso magari di una scolta militare addetta ai servizi di osservazione: un tempietto che fu in seguito trasformato in luogo di culto cristiano.
Secondo la tradizione i benedettini vi si sarebbero stabiuliti fin dal secolo IX. Del periodo in cui i benedettini furono alla Losa si sa che, dopo aver fabbricato le loro celle in diverse localitá che la tradizione vuole siano quelle case della borgata che ora prospettano a settentrione e che più delle altre presentano a ncora la caratteristica struttura della costruzione originaria, costruirono anche la Cappella dedicandola alla Vergine Santissima, denominandola da allora in poi “Madonna della Losa” officiandola e procacciandosi il vitto con il lavoro delle proprie mani, come appunto prescriveva la regola.
Questa cappella si deve datare dalla metá del secolo IX, mentre gli affreschi della volta rappresentanti gli apostoli, San Benedetto e San Basilio, compatrono dell’ordine, anche se da alcuni detti simili a quelli che si trovano nella cappella di San Eldrado a Novalesa, sono sicuramente di epoca piú tarda.

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3 commenti a “La Losa”

  1. val g scrive:

    Bellissima! Ma ci abita qualcuno? Sembra tutto chiuso… :)

  2. ugo52 scrive:

    In inverno solo nei WE….Ciao

  3. val g scrive:

    Peccato… :)

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