Il toponimo si fa risalire a diverse origini, ma tutte accomunate dalla derivazione “giare”: lo si vuole legato alla loro produzione, al ritrovamento fantasioso di una giara colma d’oro, lo si associa ancora ad una imposta vescovile sul commercio dell’olio o del vino, ed altre congetture simili.
Al riguardo del periodo classico, vi è chi identifica il sito dell’odierna Giarre con quello della colonia calcidese di Kallipolis, sulla cui ubicazione non vi è tuttavia alcuna certezza.
Il centro era ai suoi inizi una piccola borgata che faceva parte della contea di Mascali, di proprietà della mensa vescovile di Catania. Le prime edificazioni risalgono con ogni probabilità alla piena età moderna, circa intorno alla metà del XVI secolo: ne è riprova un lascito testamentario del vescovo di Catania, monsignor caracciolo, che nel 1567 menziona il fondaco (magazzino) “delli giarri”. venutosi a conformare in centro abitato, nel luogo ove oggi sorge la Matrice venne edificata nel 1680 la chiesa di S. Agata e S. Isidoro. Quest’ultima nel 1699 divenne “sacramentale” e ciò rese Giarre indipendente per gli affari spirituali. Lunghe le dispute con Mascali per la supremazia sulla contea, della quale Giarre aspirava a controllare l’amministrazione, anche in ragione della sua posizione assai favorevole ai commerci.
Nel 1763 i padri Filippini vi fondarono un educandato (che dopo la confisca dei beni ecclesiastici a seguito dell’unità d’Italia, nel 1870 divenne sede del municipio). Nel 1765 venne compiuto il primo passo verso l’affrancamento da Mascali: il centro ottenne infatti l’indipendenza giudiziaria.
Come segno tangibile della sua crescente importanza, l’antica strada consolare che attraversava le odierne frazioni di S. Leonardello, S. Matteo, Macchia, Tagliaborsa ed il comune di Mascali, venne quindi fatta passare per Giarre nel 1768.
le liti con Mascali, da cui il centro continuava a dipendere amministrativamente, ebbero una lunga storia. Nel 1815 Giarre divenne infine comune autonomo, tuttavia per la definizione del suo territorio si dovette attendere ancora qualche anno. Nel 1823 l’Intendente della Valle di Catania (suddivisione territoriale del periodo borbonico) comunicò finalmente al sindaco che “la linea di demarcazione fra i territori dei due Comuni di Mascali e Giarre sia la strada della Cotola … sino alla intercezione della strada, che prima era consolare”.
All’epoca il comune ed il territorio di Giarre contavano una popolazione di 15.611 abitanti (comprese le frazioni di Riposto, Torre Archirafi, Macchia, S. Giovanni, S. Alfio, Milo, S. Leonardo, S. Matteo, Dagala e S. Maria La Strada). In seguito, il comune subì lo scorporo di Riposto, che divenne autonomo nel 1841. Successivamente si resero poi indipendenti S. Alfio, Milo e Dagala.
Dopo una parentesi in epoca fascista, quando Giarre e Riposto furono dapprima riuniti e poi presero la denominazione comune di Jonia, la separazione tra i due municipi divenne definitiva nel 1945.
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3 commenti a “Giarre”
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purtroppo non può essere considerato un panorama
spostiamo FC
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Pazienza !! secondo me non è storta, trae in inganno la particolare conformazione della costa di fronte che sembra pendere verso SX.
Ciao Seb