31 Gennaio 2010 alle 15:44

Dietro un intreccio di rami innevati ecco il Castello di Carpiano

di loriban (Carpiano, Lombardia. Castelli e Fortificazioni. Categoria A)

Carpiano - Dietro un intreccio di rami innevati ecco il Castello di Carpiano


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La storia del Castello di Carpiano iniziò nel 1549, quando i suoi abitanti, i Padri Certosini, riedificarono la struttura nella forma originaria che era posseduta dalla famiglia Pusterla (il nome deriva dalle “Pusterle”, le porte d’entrata di Milano) di Milano e successivamente a Gian Galeazzo Visconti che lo donò assieme ai terreni di Carpiano ai Padri Certosini della Certosa di Pavia. Con il loro avvento da castello fortificato divenne una grangia castello dalla forma rettangolare con quattro torri angolari (oggi sono visibili soltanto tre). Con la sottomissione del Ducato di Milano da parte dell’Impero Austriaco, gli ordini religiosi vennero sciolti e il castello venne donato a Giovanni Alessandro Brambilla, chirurgo pavese alla corte di Maria Teresa e successivamente al conte Giacomo Mellerio. Alla sua morte i suoi beni, compreso il castello e i suoi territori, vennero lasciati all’Onorevole Congregazione del legato Pio Mellerio, divenuta poi Onorevole Congregazione di Carità, negli ultimi anni E.C.A. e oggi II.PP.A.B. Sul fianco della torre di sud-ovest si trova una loggetta creata con le piccole colonne tortili (provenienti dal protiro posto all’esterno della chiesa) e pareti ancora oggi affrescate. L’entrata al castello, una volta completamente affrescata con la figura della Vergine, della Certosa di Pavia, di rose del Carmelo e di gigli della convalle, è una pseudotorre molto più bassa delle altre torri, dotata di ponte elevatoio sul fossato che circondava il castello. Nell’entrata si trovava la porta che conduceva alla foresteria, da un lato, e dall’altro le scale che conducevano alle sale del piano superiore. Opposte alle sale si trovavano le stalle. Sul lato corto si trovavano le sale del refettorio, il chiostro e l’Oratorio dedicato a San Brunone (protettore e fondatore dell’Ordine Certosino) consacrato nel 1645, dove ancora oggi sono visibili diversi affreschi ancora in buono stato e un passaggio voltato completamente affrescato raffiguranti nel centro il Crisma radiante circondato da medaglioni e sulla lunetta l’Annunciazione. Tutte le decorazioni in marmo (provenienti dalla Certosa di Pavia e si presume che alcuni siano opera di Giovanni Antonio Amadeo) e gli affreschi presentano la scritta GRA CAR (visibile anche nella chiesa) che significa GRAtiarum CARthusia. Ancora oggi sono visibili e ben conservate delle sale particolari al piano terreno come la ghiacciaia con copertura a cupola, sale con copertura voltate a crociera. Le sale del piano superiore sono tutte dipinte con colori bianco e rosa e tutte dotate di grossi camini visibili anche all’esterno grazie ai comignoli gotici sul prospetto sud.

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