Risultato voto a scrutinio: 6.86 (Scrutinio: 4353°; Totale: 19355°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 4/12 (33%); 2° = 3/13 (23%); 3° = no; 4° = no;
Nel secolo XII l’imperatore Federico I il Barbarossa conferì il feudo di Santo Stefano d’Aveto ai Malaspina, che vi costruirono questo poderoso castello poi passato ai Fieschi e ai Doria, e di cui rimangono imponenti ruderi.
A loro volta infatti i Malaspina cedettero il castello ai Fieschi e questi ne furono espropriati dai Doria dopo la fallita congiura del 1547, una sortita che mirava al loro rovesciamento da parte dei signori di Lavagna.
L’importanza dell’edificio, posto a presidio di una zona strategica e di confine nei pressi del valico verso la Valle Padana, è documentata anche dalla sua trasformazione cinquecentesca, motivata dal suo persistente valore strategico nei traffici fra i versanti.
Costituito da un muro perimetrale a forma di pentagono irregolare, il castello conserva su quattro dei cinque vertici profondi bastioni a fianchi rientranti, fortemente scarpati, e sul quinto un piccolo bastione semplice che si presentava all’interno come un pendio inerbato che saliva dalla porta di accesso verso gli spalti retrostanti.
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