Risultato voto a scrutinio: 81.8 (Scrutinio: 5°; Totale: 19°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 11/12 (92%); 2° = 11/14 (79%); 3° = 21/27 (78%); 4° = 42/51 (82%);
Risultato Ripescaggio: 70.4 (Posizione: 8°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 28/37 (76%); 2° = 27/38 (71%); 3° = 52/70 (74%); 4° = 95/142 (67%);
Sembra che, per cancellare la memoria della famiglia fondatrice, il castello, secondo un’usanza in quel tempo molto comune, abbia subito un mutamento nel nome. Anziché rocca dei Chiaramonte si chiamò rocca di Montechiaro.
A partire dal 1585, in seguito al matrimonio tra Francesca Caro e Mario Tomasi, patrizio e cittadino di Roma, capitano d’armi a Licata, il castello e la baronia pervengono al nuovo ramo aristocratico dei Lampedusa e dei Gattopardi. L’ultimo proprietario del vecchio maniero, l’autore de Il Gattopardo, si spense nel 1957.
Costruito a difesa delle attività di un caricatore granario, il castello appare molto articolato, sia nell’impianto planimetrico che nella configurazione volumetrica, poiché si adegua alla tormentata topografia del sito.
Vi si accede dal lato sud, attraverso una stradella acciottolata in salita dalla quale si giunge, superato il portone d’ingresso, nella corte interna.
La torre mastra è a pianta romboidale e presenta due livelli; la terrazza mostra ancora merlature di tipo guelfo.
Il corpo di fabbrica di pianta rettangolare posto a nord-est è costituito da un piano terra adibito a cappella e da un piano sottostante. Nella cappella è ancora custodita la statua marmorea della Madonna di Montechiaro, opera che i Caro avrebbero fatto eseguire ad Antonello Gagini. Un percorso che si sviluppa a gradoni collega la corte con la torre e con due vani ad una elevazione ad essa affiancati sul lato ovest.
Del suo antico corredo artistico il castello oggi conserva ben poco. I rifacimenti del ‘700 hanno cancellato gli ultimi avanzi di decorazioni risalenti al ‘400 e al ‘500. Restano ancora le caratteristiche finestrelle quattrocentesche della torre e del bastione a nord che hanno sicuramente sostituito le caratteristiche ogive trecentesche.
(Cit. www.mondimedievali.net )
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1 commento a “Rocca di Montechiaro”
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complimentoni per questa foto,effetto cielo stupendo,ciao