19 Luglio 2009 alle 15:17

dove nasce il Sele…trovi Caposele

di gianniB (Caposele, Campania. Panorami. Categoria A)

Caposele - dove nasce il Sele...trovi Caposele


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Caposele è un comune di 3.685 abitanti (dati Istat 2007) della provincia di Avellino. Prende il nome dalle sorgenti del Sele che alimentano l’Acquedotto Pugliese. È stato uno dei comuni colpiti dal Terremoto dell’Irpinia verificatosi il 23 novembre del 1980. Fa parte della Comunità Montana Terminio Cervialto e gran parte del territorio comunale è collocato nel Parco Regionale dei Monti Picentini.
Poeti e storici come Omero, Virgilio, Plinio e Strabone parlano del fiume Sele nei loro scritti. Secondo l’Antonini Caposele fu fondata nel periodo delle guerre fra i Sanniti e i Romani da coloro che si ritrovavano da luoghi di scontri militari. Ad avvalorare tale tesi il ritrovamento di antiche mura sul Monte Oppido, di una lapide con iscrizione latina in località Preta (conservata al Museo Archeologico di Avellino) che documenta la presenza di un collegio del dio Silvano. Secondo un’altra ipotesi Caposele venne costituita da abitanti dell’antica Posidonia (Paestum) che risalendo il nome del fiume diedero il nome al monte (Paflagone) e al fiume stesso. Di certo i primi abitanti costruirono le loro dimore ai piedi del monte dove una copiosa quantità di polle sorgive - circa 100 - formavano un laghetto prima di dare origine con salti e cascatelle ad uno spumeggiante fiume diretto verso Posidonia (Paestum). Di certo la ragione di tutto questo fu il beneficio che la gente poteva trarre dall’acqua. Fino a poco tempo fa sul primo tratto del fiume si potevano ancora vedere mulini, gualchiere e frantoi. All’inizio dell’XI secolo. Caposele era già territorio del Principato di Salerno, poi Principato Citra. Le prime notizie di un feudo e un probabile castello risalgono al periodo normanno, probabilmente al 1160, quando Filippo di Balvano ne divenne il proprietario. Nel corso dei secoli, il territorio passò nelle mani degli Svevi e degli Angioini. Sotto gli Aragonesi, una parte, probabilmente la zona chiamata Capodifiume, venne data a Jacopo Sannazzaro. Nel 1416 la regina Giovanna II di Napoli affidò le entrate del feudo ad Antonio Gesualdo. E fu con Luigi II Gesualdo che Caposele raggiunse il suo grande vigore. Così nel 1494 Caposele ottenne il titolo di “Universitas” cioè di Comune autonomo in grado di eleggere liberamente un sindaco per alzata di mano dei suoi abitanti e di amministrare la giustizia. Un grande privilegio questo dato ai sudditi, che, nel frattempo, scelsero anche un santo patrono, San Lorenzo, per la chiesa madre ed uno stemma per il proprio comune. Nel XVII secolo il territorio di Caposele passò ai Ludovisio che l’acquistarono e rivendettero più di una volta. Tutto ciò spesso li costrinse a lasciare il castello. Allora comunità religiose e confraternite occuparono l’intera zona, le chiese aumentarono di numero e famiglie di estrazione ed origine diversa si affiancarono sempre più ai casali intorno alla Chiesa e alle proprietà private. La peste del 1656 ed il terremoto del 1694 sfortunatamente decimarono il borgo. Nel 1714 fu nominato principe della Terra di Caposele Inigo Rota. Nel 1771 il territorio passò nelle mani di Carlo Lagni, marito di Ippolita Rota, figlia di Inigo. Nel 1806 una legge francese abolì la feudalità, così i signori preferirono la vita mondana di Napoli alle rupestri montagne del borgo. Nei primi decenni del 1500 esisteva già una piccola chiesa dedicata alla Mater Domini, che dà il nome ad una frazione di Caposele. Qui S. Alfonso Maria dei Liguori venne in missione e aprì una casa religiosa dove, nel 1732, morì S. Gerardo. Agli inizi dell’800 Caposele era composto da un nucleo che era il Castello e dal borgo di “Capo di Fiume” isolato dal resto da un vallone ricoperto di orti ed, infine, dagli agglomerati periferici (Pianello, Casali, etc.). I lavori per la captazione delle sorgenti del Sele ad inizio ‘900 modificarono totalmente l’assetto urbanistico: tra i due nuclei storici (Zona Catello e Zona Sorgenti) si costruiscono nuovi edifici abitativi; le costruzioni si incrementarono negli anni ’50 e così Via Roma e Corso Europa diventano le vie più importanti del paese. A Caposele ha inizio l’Acquedotto Pugliese, notevole opera di ingegneria idraulica che con le acque irpine disseta l’intero Tavoliere delle Puglie fino a S.Maria di Leuca. Previa prenotazione è possibile visitare le sorgenti del Sele, un fiume d’acqua che prorompe dalla roccia.

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