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La città di Velia, il cui nome greco era Elea fu fondata dagli abitanti di Focea, una città greca dell’Asia Minore conquistata dai Persiani. Secondo Strabone, un autore di origine greca vissuto al tempo dell’imperatore Tiberio, i focei conquistarono una città dell’Enotria, (il nome con cui i greci indicavano il meridione d’Italia il cui significato è paese dei vigneti), e ne fecero la loro patria. In effetti sull’acropoli sono stati ritrovati i resti di un piccolo villaggio e questo avvalora la testimonianza di Strabone. La felice posizione geografica, situata al centro dei traffici molto intensi tra Grecia ed Etruria, trasformò Elea (Velia) in una tra le polis più ricche della Magna Graecia.
I suoi due porti ed un efficace sistema difensivo aiutato da una natura impervia ed una accurata diplomazia hanno permesso ad Elea (Velia) di evitare la conquista dei Lucani, al contrario di quanto avvenne a Poseidonia (Paestum). Elea (Velia) seguì sempre una politica di sostanziale neutralità, riuscendo quasi sempre a non farsi coinvolgere nei tanti conflitti che insanguinarono i rapporti tra le Polis della Magna Graecia. Durante le guerre puniche scelse la fedeltà a Roma, permettendole di conservare un sostanziale controllo sul mar Tirreno.
Nell’88 a.C la città perse la sua autonomia e diventò un municipio romano. La decadenza della città iniziò per due motivi: Roma costruì e/o potenziò delle grandi strade che la mettevano direttamente in contatto con l’Oriente tramite il mar Adriatico e l’interramento dei suoi porti, oggi infatti i porti sono distanti centinaia di metri dal mare. Tagliata fuori dalle rotte commerciali Velia si ridusse progressivamente fino a diventare un piccolo villaggio di pescatori che nel IX secolo fu definitivamente abbandonato per sfuggire alla malaria ed alle incursioni dei pirati saraceni.
Elea (Velia) fu un grande polo culturale dell’antichità, la scuola eleatica fu molto importante nella storia della filosofia e i suoi principali esponenti furono Parmenide, Zenone e Melisso di Samo. Ad Elea soggiornarono anche i filosofi Senofane e Leucippo. Fino almeno al 62 d.C. operò una fiorente scuola medica e di Velia furono i due grammatici Stazio (padre del più noto poeta latino) e Palamede (II sec. d.C.).
Dopo un lungo oblio i resti dell’antica città furono ritrovati nella metà del secolo scorso all’interno del territorio comunale di Ascea e ne arricchiscono l’offerta turistica legata alla balneazione estiva.
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6 commenti a “Velia e la Scuola Eleatica”
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Bello scatto! Come sempre
Ciao
grazie antonio, questo è il posto dove sono nato…a pochi metri c’è casa mia, qui sopra andavo a raccogliere le radici di liquirizia che lavavo nelle conche circolari scavate dai Focei nella roccia… dove si raccoglieva l’acqua piovana…..ma quanti secoli sono passati???? Ora ci sono solo gli scavi archeologici…non c’è più la liquirizia….c’è solo nei ricordi….
Io su Velia ho scritto la tesi di laurea ! ma non sapevo della liquirizia…
PS come hai fatto a riprenderla dall’alto? invidia…
Ciaooo Michele, ma vedi ero un ragazzino quando andavo in cerca di asparagi sul promontorio di Velia e tra le rovine cresceva la liquirizia, ora dopo la pulizia di tutta l’area non cresce più, e se ha fatto una tesi, cosa che mi rende gioia, ti preciso che il posto dove raccoglievo le radici di liquirizia è il posto dove ora c’è l’anfiteatro tra il castello e la costruzione sulla cima, la lavavo nelle buche della roccia vicino al castello che servivano per la raccolta di acqua piovana. Ora ho 56 anni e tante cose sono passate…ma i ricordi restano presenti, ciaooo e……. per le riprese uso mezzi volanti-rotanti….., gianniB
veramente bella, penso che molti abbiano bei ricordi legati a quel luogo…
grazie nickdeca, i ricordi di questo posto sono davvero la mia vita, ciaooo, gianniB