25 Luglio 2009 alle 17:02

Melfi…all’ombra del castello

di gianniB (Melfi, Basilicata. Panorami. Categoria C)

Melfi - Melfi...all'ombra del castello


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Melfi è un comune italiano di 17.383 abitanti della provincia di Potenza, secondo per numero di abitanti nella provincia dopo Potenza e quarto della Basilicata dopo il capoluogo di regione, Matera e Pisticci. Costituita da un centro storico di aspetto complessivamente medievale, la città è diventata recentemente uno dei centri più produttivi della Basilicata e uno dei maggiori nuclei industriali del Meridione: il polo industriale SATA, sorto nei primi anni novanta, ospita infatti uno dei più importanti stabilimenti del gruppo FIAT e diverse aziende dell’indotto automobilistico. Sin dal 1866, sono state fatte varie proposte per rendere Melfi provincia autonoma da Potenza e l’ultima risale al 2006, ad opera dei senatori Viceconte e Taddei. La fondazione di Melfi (sebbene abitata da epoche remote) è di ignota datazione ed esistono vari pareri discordanti. Giovanni Pontano e Leandro Alberti sostennero che i fondatori fossero greci; il monaco longobardo Erchemperto nelle sue opere attribuì la nascita di Melfi ad alcune famiglie dell’impero romano.
Quando Costantino il Grande ricostruì Bisanzio, queste avrebbero deciso di trasferirsi nella città ma, a causa di un violento nubifragio nei pressi di Schiavonia, si sarebbero fermate a Ragusa (Croazia). Dopo esserne state scacciate, sarebbero infine tornate sulle coste italiane e, insediandosi nell’area del Vulture, avrebbero fondato Melfi.
Esiste un’altra teoria che ne data la fondazione ai primi anni dell’XI secolo, ad opera del bizantino Basilio Boioannes, poiché non esistono prove documentali dell’esistenza della città in tempi precedenti.
I primi centri abitati, situati nella frazione Leonessa, attestano che l’area dell’attuale Melfi era abitata sin dai tempi del neolitico. Dauni e lucani furono tra le prime civiltà ad insediarsi nel suo territorio. In epoca romana, l’abitato era in secondo piano rispetto ad altre località limitrofe come Venusia (l’attuale Venosa), dato che quest’ultima, trovandosi in un punto strategico della via Appia, fu un importante centro di scambi commerciali.
Con la fine dell’Impero Romano, la zona, occupata dai bizantini e poi dai longobardi, iniziò ad acquistare maggior importanza, ma fu con l’arrivo dei normanni che iniziò ad assumere un ruolo fondamentale. Nel 1042, Guglielmo Braccio di Ferro e gli altri membri della famiglia Altavilla ottennero dal duca longobardo Guaimario IV di Salerno il riconoscimento ufficiale della conquista della città, diventando in cambio suoi vassalli, e partirono da Melfi per mettere sotto il proprio dominio l’intero meridione d’Italia.
A Melfi, capitale della Contea di Puglia, si tennero cinque concili, organizzati da cinque diversi Pontefici tra il 1059 e il 1137. Nel I concilio del 1059, il Papa Niccolò II riconobbe i possedimenti conquistati dai Normanni e nominò Roberto il Guiscardo duca di Puglia e Calabria, che divenne vassallo della Chiesa. La città stava passando un momento fulgido della sua storia, e in tale circostanza diventava la Capitale del Ducato di Puglia e Calabria nel 1059. Melfi, nonostante il titolo di Capitale del Ducato di Puglia e Calabria verrà successivamente riconosciuto a Salerno ed infine a Palermo, continuò ad essere un centro molto importante dell’impero normanno. E sempre a melfi furono organizzati gli altri Sinodi. Il Papa Alessandro II dal primo agosto 1067 presiedette il Concilio di Melfi II; ricevette il Principe longobardo di Salerno, Gisulfo secondo, ed i fratelli Roberto il Guiscardo e Ruggero Altavilla. Nel corso del Concilio di Melfi III, del 1089, il Papa Urbano II indisse la prima crociata, poi Pasquale II nel 1101 convocò il Concilio di Melfi IV ed infine Innocenzo II nel 1137 celebrò il Concilio di Melfi V, ultimo della serie.

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