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San Cipriano Picentino è un comune di 6.675 abitanti della provincia di Salerno. Con queste parole il poeta Jacopo Sannazaro - il quale visse per ca. 20 anni a San Cipriano Picentino - ha voluto esaltare la bellezza di questo ameno ed importante paese situato a 15 km da Salerno
Il paese è collocato su di una collina alle pendici orientali del Monte Monna, le sue frazioni, Vignale, Pezzano, Filetta, Campigliano, presentano il fascino degli antichi casali, borghi e masserie, il tutto calato in un contorno paesaggistico caratterizzato da una ricca vegetazione, ideale per escursioni naturalistiche e scampagnate.
Dal paese si può godere di un bellissimo paesaggio della città di salerno,del porto e da alcuni punti anche della costiera amalfitana.
La vegetazione dominante è quella della frutta secca,Nocciole e castagne in particolare;Ma non di meno sono presenti Ulivi e viti, che permettono la produzione di ottimo oli d’oliva e vini.
Come tutti i paesi della zona dei Picentini, San Cipriano deve le sue origini alla distruzione di Picentia intorno all’anno 88 a.C. ad opera dei romani, che provocò la dispersione dei suoi abitanti nei territori circostanti. I vari centri che si crearono divennero, nel corso del medio Evo, distretti amministrativi, detti gastaldati, prima di divenire, sotto il dominio normanno, contee e baronie. Il nome del paese deriva da Tascio Cecilio Cipriano, martire cartaginese, Il primo documento in cui si ha notizia di una chiesa dedicata a San Cipriano, voluta dal principe Guaimaro V, risale al 1049. La chiesa era in un luogo detto Venera o Benera,che da allora si chiamò San Cipriano, e divenne un feudo concesso negli anni a feudatari ecclesiastici e laici. È probabile che fu scelto San Cipriano, in ricordo dell’antica alleanza con i Cartaginesi, dato che San Cipriano era Cartaginese. Nel 1460 Ferdinando D’Aragona lo affidò al Barone San Mango. Verso la fine di questo secolo San Cipriano costituì la libera Università, governo eletto dalle popolazioni dei villaggi, corrispondenti all’attuale Comune, e ne fu approvata la costituzione. Con il Regio Decreto del 23 ottobre 1862, di Vittorio Emanuele II fu aggiunto l’appellativo “Picentino”. Il territorio dei monti picentini è cosparso di chiese, conventi, basiliche e cappelline votive, testimonianza concreta della fede e della devozione che da sempre anima la gente del luogo. Il paese ha dato ospitalità nella loro giovinezza a due celebri intellettuali italiani: Jacopo Sannazaro e Benedetto Croce.
È uno dei comuni virtuosi per la raccolta differenziata della regione campania nel 2007 è arrivato al 59.01%
Durante la Sagra della castagna che si svolge a fine ottobre nel paese, prende luogo il suggestivo “Il palio del Ciuccio”,originale corsa che vede come protagonisti gli Asini; In sella fantini provenienti dalle varie contrade del paese. Inoltre La passerella degli asini partecipanti al palio è annunciata dalla caratteristica e simpatica banda Folk dei ‘Castagnari di Tupperetunne’.
Il capoluogo del paese si raggiunge dopo aver attraversato le varie frazioni, ed aver percorso una serie di 10 tra curve e tornanti in Dialetto chiamate “Vutate” ,ognuna con una denominazione specifica, Ad es. A’ Vutat i pont i tuor.
È momentaneamente ospitata in un palazzo storico la Bomba della seconda guerra mondiale che nel settembre 2008 bloccò per 5 giorni la città di Salerno,prima della sua futura collocazione Al “Museo dello sbarco e di Salerno Capitale” in costruzione nel palazzo Palmieri sempre nel comune di San Cipriano. A San Cipriano Picentino il 16 settembre si onora San Cipriano, Santo Patrono del paese, nello stesso mese si organizza anche la Sagra dell’uva e del vino. L’ultima domenica di ottobre si svolge, invece, la Sagra della castagna e l’8 dicembre si organizza la festa dell’Immacolata.
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