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Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 9/14 (64%); 2° = 13/13 (100%); 3° = 22/31 (71%); 4° = 29/54 (54%);
All’epoca in cui i discendenti di Bonifacio del Vasto, Bonifacio Minore e Ottone del Carretto,nel XII secolo, erano i signori del territorio, una torre sovrastava e difendeva il borgo di Serralunga.
Dagli inizi del XIII secolo sono attestati anche un’area di pertinenza signorile, difesa stabilmente e un nucleo abitativo a carattere rurale, che sotto la dominazione della famiglia Falletti, divenne nei secoli un centro produttivo importante. Nel 1340 Petrino Falletti grazie ai suoi meriti militari entrò in possesso della parte di feudo di Serralunga del marchese di Saluzzo, fece abbattere la torre difensiva per lasciare il posto al castello.
Analizzando la struttura architettonica si nota come il castello sia un unico sul suolo italiano; è un Donjon francese, un dongione. Questo edificio svolse nel territorio più che un ruolo militare una funzione di controllo delle attività produttive locali, come dimostra la sua stessa struttura estremamente slanciata e tesa a sottolineare in questo modo il prestigio della famiglia Falletti. La residenza fin dal Trecento constava di diverse parti, tra cui in particolare il Palacium, blocco compatto e allungato costituito da vaste sale sovrapposte (ciascuna di 80 metri quadri), una torre cilindrica, che presenta i caratteri più innovativi dell’architettura fortificata del Trecento, una torre quadrata ed una cappella, piccolo ambiente con volta a botte e affreschi databili alla metà del XV secolo.
Il maniero, che non fu mai trasformato in residenza di villeggiatura e quindi mantenne inalterata per secoli la sua struttura di roccaforte medievale, fu oggetto di interesse da parte di molti studiosi nell’Ottocento e venne iscritto nelle liste dei monumenti nazionali protetti dallo Stato, godendo così della tutela garantita dalle prime leggi per i beni culturali (L. 185/1902, 1089/1939).
Nel secondo dopoguerra l’Opera Pia Barolo, istituita dagli ultimi discendenti della famiglia Falletti di Barolo, mise in vendita il castello che venne acquistato dallo Stato nel 1949: in quel periodo vengono avviati i primi importanti lavori di restauro. Oggi il casello è affidato alla gestione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte con sede a Torino.
Il salone principale del castello è il ”Salone dei Valvassori” caratterizzato dal bel soffitto a cassettoni. Il salone è ornato dagli antichi affreschi della cappella votiva, affreschi della metà del XV sc. raffiguranti il Martirio di santa Caterina d’Alessandria, affiancato dalla figura di san Francesco, sulla parete di fondo, e sormontato dal simbolo dell’Agnus Dei.
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19 commenti a “Castello di Serralunga d’Alba”
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Ottimo sactto Complimenti
maurof
Questa foto te la invidio…
ciao grazie maurof,6gentilissimo.
ciau guido…invidiare no xchè…
spero ti piaccia!
nn c’è nulla da invidiare.
grazie cmq ciau
ottima prospettiva per questa foto.
grazie
bello scatto, mi piace molto l’inquadratura, brava!!!!
Ciao Fabry
che dire..bene,sono felice!grazie
Bellissimo scatto. Brava!
grazie federica.
Fantastico scatto!!!!
grazie vale
Molto bello questo castello di Serralunga, grande taglio.
grazie 1000
Vertiginosa questa foto!
bellissima altissima nitidissima!!!!!!!!!!!!!
la tua è più bella!
ciao
mah dai…sai che sono belle entrambe
un bel castello ciao un bel scatto
grazie gm49