Il castello ancora incombe

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Il castello di Comano risale all’824 quando il marchese Adalberto I di Tuscia dona al nascente monastero di Aulla il locus di Comano di cui faceva naturalmente parte anche il suo castello. Nel 937 il re Ugo assegna alla futura moglie Berta la corte comanense che, sviluppatasi gradatamente, arrivava a comprendere già allora 60 mansi.
In epoca medievale il territorio di Comano viene in un primo tempo sottoposto all’ egemonia e controllo degli Estensi, solo successivamente, siamo ormai nella seconda metà del XII secolo, i Malaspina ne erediteranno le funzioni di signori locali quando l’imperatore Federico I Barbarossa attribuisce la quarta parte di Comano ad Obizzo Malaspina, atto ratificato e confermato poi nel 1220 da Federico II a Opizone. Nel XIII secolo Comano rientra nelle dipendenze del feudo malaspiniano di Filattiera per essere poi sottoposto assieme al Castello di Groppo san Pietro nel nuovo feudo di Olivola nato nel 1275 in seguito al frazionamento del territorio di Filattiera. Un fratricidio commesso nella prima metà del XIV secolo ad opera della famiglia dei Dallo che si trovavano in rapporto di vassallaggio con i Malaspina, offre l’occasione a Spinetta Malaspina per la conquista di Comano e la sua conseguente annessione al feudo della Verrucola di Fivizzano.
Nel 1478 Comano seguendo le sorti del feudo della Verrucola passa sotto la dominazione della repubblica di Firenze .
Il castello è costituito da una grossa torre a base circolare, un dongione, racchiuso da un’ampia cortina muraria dotata di torri di fiancheggiamento. La torre potrebbe verosimilmente risalire al secolo XIII, mentre il circuito murario esterno sembra invece ascrivibile al XV secolo. Di epoca posteriore, risale un palazzo di cui oggi non rimangono che ruderi. La sommità del dongione è caratterizzata dalla presenza di una modeerna merlatura guelfa.