25 Agosto 2009 alle 23:11

Roccella Valdemone

di zioseb (Roccella Valdemone, Sicilia. Panorami. Categoria A)

Roccella Valdemone - Roccella Valdemone


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L’abitato di Roccella Valdemone sorge nei pressi delle propaggini occidentali dei Peloritani meridionali e al confine con siffatta catena montuosa e la porzione orientale dei Nebrodi. Probabilmente il paese prende il nome dalla imponente presenza di due rocche, settentrionale e meridionale, le quali dominano l’abitato, donando rispettivamente allo stesso l’aspetto suggestivo di un’enorme fortezza. Sulle origini di Roccella i resoconti della storia sembrano indugiare poco: in realtà si sconosce la possibile presenza di un insediamento in questi luoghi prima del 1112 d.C., anno in cui si data un diploma del re normanno Guglielmo II il buono, indirizzato ad un abate Ilarione e nel quale trovasi la conferma di un atto di donazione operato dalla contessa Adelaide e inerente luoghi, nei quali sarebbe sorto un monastero dedicato a S. Nicola di Pellera. Si ritiene che con buona probabilità siffatto monastero sorgesse nei pressi dell’attuale abitato di Roccella Valdemone, la cui matrice è attualmente intitolata per l’appunto a S. Nicola, e in tempi certamente antecedenti al 1112 d.C. Il suddetto monastero di S. Nicola di Pellera divenne grangia o dipendenza del monastero del S. Salvatore di Messina nell’anno 1130 d.C. e nell’ottobre del 1144 un atto pubblico del re normanno definì con esattezza i confini di questo istituto religioso della Val Demone oltre a renderlo a sua volta detentore delle grange di S. Andrea di Mazzarrà e S. Nicola de Petra, con terra e mulino in contrada Maniace. Poche altre notizie illuminano sul passato del monastero: un documento del febbraio 1141 ricorda l’esistenza di un certo Leonzio sacerdote, che si sottoscrive “Leontios ieromonazon o tes Pallas”; si apprende come già durante la metà del XVI secolo questa istituzione religiosa e le relative grange fossero in rovina, “destructum et desolatum”. Non si apprende nient’altro sulle antiche origini dell’insediamento di Roccella Valdemone. Possibilmente il monastero avrà svolto anche funzioni di accentramento dell’abitato sparso nelle campagne, favorendo la nascita di un borgo, della cui conformazione ed estensione non si conosce nulla. Con la certezza delle fonti (V. Amico) si apprende l’esistenza di un castello, edificato sulla sommità della rocca piccola e completamente in rovina agli inizi del XVIII secolo. Forse le origini di questa struttura fortificata furono di poco successive a quelle del monastero, sebbene non sia possibile stabilire quale tipo di relazione esistesse tra la l’edificio sacro e quello militare e tra entrambi e il possibile abitato. Si è comunque certi che la storia ha ancora tanto da raccontare sul paese di Roccella Valdemone, abitato fra i più suggestivi di Sicilia.

(Testi : Giuseppe Tropea www.ipaesaggi.it)

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