31 Agosto 2009 alle 08:46

comm’è bbella a’ muntagna…. ( il Vesuvio)

di gianniB (Boscotrecase, Campania. Panorami. Categoria B)

Boscotrecase - comm'è bbella a' muntagna.... ( il Vesuvio)


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Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (attualmente in stato di quiescenza) situato in Campania nel territorio dell’omonimo parco nazionale istituito nel 1996.
Nell’antichità si riteneva che il Vesuvio fosse consacrato all’eroe semidio Ercole, e la città di Ercolano, alla sua base, prendeva da questi il nome, così come anche il vulcano, seppur indirettamente.

Ercole infatti era il figlio che il dio Giove aveva avuto da Alcmena, una donna di Tebe. Uno degli epiteti di Giove (Zeus nella Grecia antica) era Ὕης (Üès), cioè colui che fa piovere. Così Ercole divenne Ὑησουυιὸς (Üesouüios), cioè il figlio di Ües, da cui deriva il latino Vesuvius (pron Uesuuius).

Una tradizione popolare della fine del Seicento, vorrebbe invece che la parola derivi dalla locuzione latina “Veh suis” (”Guai ai suoi”), giacché la maggior parte delle eruzioni sino ad allora accadute, avevano sempre preceduto o posticipato avvenimenti storici importanti, e quasi sempre carichi di disgrazie per Napoli o la Campania. Un esempio su tutti: l’eruzione del 1631 sarebbe stato il “preavviso” naturale dei moti di Masaniello del 1647.
Si ritiene che già 400.000 anni fa la zona del Vesuvio sia stata soggetta ad attività vulcanica, tuttavia sembra che la montagna abbia iniziato a formarsi 25.000 anni fa, probabilmente come vulcano sottomarino nel Golfo di Napoli; emersa successivamente come isola, si unì alla terraferma per l’accumulo dei materiali eiattati.

Tra i 19.000 anni fa e il 79 ebbero luogo una serie di violente eruzioni intercalate da periodi di quiete del vulcano. Dall’origine della montagna ai principali eventi sono state attribuite varie denominazioni:

Codola (25.000 anni fa)
Sarno-Pomici, basici (17.000 anni fa)
Pomici verdoline (15.500 anni fa)
Mercato o Pomici di Ottaviano (7.900 anni fa)
Pomici di Avellino (1660 a.C.)
Pompei (79 d.C.)
Tutte queste eruzioni, per la loro immane violenza, ma anche perché simili a quella che distrusse Pompei, sono chiamate eruzioni Pliniane (dai nomi di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, studiosi Romani che furono testimoni dell’eruzione del 79 d.C.). Per fare un esempio, ciascuna delle eruzioni più violente avvenute dopo il 79, dette Subpliniane, sono potenti almeno la metà di una regolare eruzione pliniana.

Tra le eruzioni precedenti, in particolare si ricorda l’eruzione denominata Avellino in quanto ha lasciato tracce fino all’omonima città campana e che ha seppellito l’area dove oggi sorge Napoli. L’Avellino tra quelli accertati si può considerare il cataclisma vulcanico più importante che abbia avuto luogo in Europa negli ultimi millenni. L’accertamento dell’esistenza di questo evento ha fatto ulteriormente innalzare la soglia d’allarme per future eruzioni che potenzialmente potrebbero coinvolgere un’area dove oggi vivono fino a tre milioni di persone.
Dopo l’eruzione del 1944, il Vesuvio è in fase di quiescenza. Tale periodo di riposo, in base alla descrizione del ciclo sopra descritta, appare atipico, per cui la ripresa dell’attività eruttiva pare fortemente in ritardo. Per questo, si ritiene che il Vesuvio sia uscito dal tipo di attività studiato. Per qualche motivo ancora misterioso, il condotto (praticamente sempre aperto dal 1631) dev’essersi ostruito in profondità, o devono essersi svuotate le “sacche” di magma che alimentavano l’attività ciclica, per cui il vulcano è tornato all’apparenza inerte, come doveva essere prima del 1631. Nel 1987, l’AGIP effettuò una trivellazione su un fianco del Vesuvio per cercare di convertirne il calore interno in energia elettrica: nonostante lo scavo sia arrivato al di sotto del basamento, non si trovò calore. Nel 2001, invece, sarebbe stato individuato un fiume di magma ad appena 10 km dalla superficie. Per via di ciò, è lecito aspettarsi i segnali di una ripresa dell’attività in qualunque momento: quindi, il Vesuvio è strettamente monitorato.
Il Vesuvio si stacca nettamente dalla piana su cui sorge. Il circuito della base misura circa 20 chilometri e la vetta è a circa 915 metri sul livello del mare. Quest’ultima misura varia con il tempo, a causa dell’altezza variabile del cono. La sua altezza moderata, e la facilità con la quale si può raggiungere, hanno indotto molti viaggiatori a scalare la montagna; e non pochi hanno registrato la loro esperienza. Ma le eruzioni sono state così frequenti, e il loro impatto sull’aspetto del vulcano così grande, che ogni descrizione è rimasta valida per un periodo limitato di tempo, almeno sinora.

FONTE: it.wikipedia.org/wiki/Vesuvio

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3 commenti a “comm’è bbella a’ muntagna…. ( il Vesuvio)”

  1. gianniB scrive:

    …x redazione….ho riverificato le coordinate di scatto della foto e il comune di appartenenza è quello di Boscotrecase e non di Ottaviano a cui appartiene il cratere, ma non il lato sud-est, pregasi rettificare il comune in “Boscotrecase”….grazie, e aggiungendo anche questa descrizione:

    “Boscotrecase è un comune di 10.791 abitanti (31.12.2004) della provincia di Napoli. In epoca romana nel territorio c’erano diverse ville rustiche e ville di otium. Famoso il ritrovamento in via Tenente Luigi Rossi, nel 1903, di una villa del I secolo d.C., appartenuta ad Agrippa Postumo. Gli affreschi provenienti dalla villa sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e nel Metropolitan Museum di New York. Nel Medioevo l’area prese la denominazione di Sylva Mala, per la presenza di un folto bosco che dal Vesuvio andava fino al mare. In età angioina il re Roberto d’Angiò assegnò il bosco a tre monasteri femminili di Napoli, da cui il nome “Bosco delle Tre Case Religiose”. Nei sec. XVI e XVII il bosco venne trasformato in terreno fertile coltivato a vigneto (ancor oggi nell’area si produce il celebre vino Lacryma Christi) e alberi da frutta (soprattutto albicocche e agrumi). Il paese, formato da più quartieri (Oratorio, Annunziatella, Casavitelli,Torretta), fu più volte danneggiato dalle eruzioni del Vesuvio. Ultima nel tempo l’eruzione dell’aprile 1906, che attraversò con la lava il quartiere Oratorio, distruggendo molti palazzi e abitazioni. Boscotrecase ha dato molti personaggi illustri, fra cui: Salvatore Cirillo, accademico ercolanese e prefetto della Biblioteca Reale (fine ‘700), il Card. Giuseppe Prisco, Arcivescovo di Napoli (fine ‘800), l’on. Luigi Napodano, docente universitario di diritto e deputato (fine ‘800). Anche il famoso brigante Pilone (Antonio Cozzolino), che tenne in scacco dal 1860 al 1865 ca. le truppe piemontesi alle falde del Vesuvio, uccidendo anche il Capitano delle Guardie Nazionali di Ottaviano, è originario del paese. Nel 1980 con il distacco della frazione Trecase, divenuta comune autonomo, Boscotrecase ha perduto quasi la metà degli abitanti nonché quasi la metà del territorio comunale. Le principali attività economiche localizzate nell’area riguardano l’agricoltura, la produzione di vino e le trasformazioni alimentari (prevalentemente a carattere artigianale). A Boscotrecase nacque Fiorentino Annunziata(1900-1959). ” FONTE: it.wikipedia.org/wiki/Boscotrecase

  2. Massimo Di Bello (Redazione) scrive:

    Comune aggiornato!
    :-)

  3. gianniB scrive:

    grazie, gianni

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