Risultato voto a scrutinio: 24.82 (Scrutinio: 365°; Totale: 4732°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 15/25 (60%); 2° = 9/22 (41%); 3° = 21/45 (47%); 4° = no;
La classe dirigente che ancora nel ‘900 erige palazzi dal truce aspetto gotico, ricorre all’immaginario medievale per giocare ancora il ruolo del dominus, per illudersi di essere al presente la rappresentazione in campo del potere, nella scacchiera del proprio paese, ancora nostalgicamente definito “feudo” o “terra”. Così ancora in tempi recenti si continuano a costruire palazzi signorili dall’aspetto monumentale, che si ergono tuttora tra le casette a due piani di una piccola borghesia dal sapore contadino.
A San Giorgio Jonico quello che i suoi abitanti chiamano castello è in realtà un edificio piuttosto moderno: fu innalzato, infatti, dai conti D’Ayala-Valva agli inizi del 1900.
Lo stile volutamente pretestuoso, con i prestiti medievaleggianti ripresi più dai romanzi storici che dagli esempi coevi, fanno di questo edificio un monumento rappresentativo della storia di una famiglia, e certamente non si potrà mai identificare con la pluricentenaria storia di S. Giorgio Jonico, fondata probabilmente nel XIV secolo da esuli albanesi al soldo di Giorgio Castriota Skanderbeg, capitano di ventura in rotta con il principe Giovanni Antonio Del Balzo-Orsini.
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