Risultato voto a scrutinio: 6.61 (Scrutinio: 3576°; Totale: 43331°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 5/24 (21%); 2° = 7/23 (30%); 3° = no; 4° = no;
Alle pendici dei Monti Spagarino e Marzano, a 510 m. sul livello del mare, si trova Valva, raggiungibile attraverso l’autostrada SA-RC, svincolo Contursi Terme, percorrendo per circa 7 km la superstrada del Fondo Valle Sele e, successivamente, uscendo a Valva-Colliano e proseguendo sulla strada provinciale n.9 per circa 4 km. Il paese sorge sopra una specie di promontorio di natura calcarea dal quale domina la fertile vallata dell’Alto-Sele, tutta coltivata prevalentemente a uliveti e vigneti, terminando sul lato ovest sulla sponda destra del fiume Sele. Il nucleo primario del paese, fiorente in epoca romana, fu poi abbandonato nel corso delle invasioni barbariche, gli abitanti si trasferirono quindi sulle alture e fondarono il borgo “Valva Vecchia”, le cui rovine sono oggi visibili alla sommità dell’attuale centro abitato sorto in epoca normanna. Per quanto riguarda l’architettura religiosa a Valva, si consiglia la visita della Chiesa Madre di S. Giacomo Apostolo, edificata sopra l’altra più antica, detta del Sacramento, nell’anno 1708. La costruzione terminò nel 1735, come si legge sull’architrave del portone laterale di sinistra. La facciata è monumentale e l’interno, diviso in tre navate, presenta qualche pregevole impronta artistica; l’altare maggiore, in marmo paesano, è di pregevole fattura; sulla destra entrando è possibile ammirare la cappella e l’antico altare in marmo di S. Michele, protettore di Valva. Nella piazza del centro storico del paese, ora restaurata a seguito del terremoto del 1980, vi è l’antica cappella dedicata a S. Antonio di Padova, la cui costruzione risale, probabilmente, alla fine del 1600, l’altare anche qui è in marmo paesano. Al lato destro del paese, costruita su una cresta di roccia, vi è la cappella di S. Biagio eretta nei primi del ‘700. La Chiesa di S. Maria degli Angeli, poi, è la più antica del paese, sorta come tabernacolo, fu eretta in cappella nel 1425 e dello stesso periodo è l’affresco al suo interno raffigurante la Vergine tra gli Angeli. La Chiesa di S. Vito, anch’essa danneggiata dal sisma del 1980, è in attesa di restauro. Nella piazza principale di Valva, invece, è presente un ampio giardino comunale con al centro il monumento dedicato ai caduti della I guerra mondiale, lateralmente vi è l’ingresso alla splendida Villa d’Ayala-Valva, vero gioiello del paese. Ampia oltre 17 ettari, una torre normanna (in via di restauro) ed un castello tardo settecentesco, non agibili perché danneggiati dal terremoto del 1980, campeggiano su di un meraviglioso parco disseminato di statue di gusto neoclassico riproducenti capolavori dell’antichità e della mitologia come Diana Cacciatrice, il Dio Nettuno, Ercole etc.. Valva, feudo normanno fin dall’anno mille, apparteneva ad un signore di nome Gozzolino, il quale prese il nome dal suo possedimento e fu proprio lui, o qualche suo discendente, a costruire la torre normanna della Villa d’Ayala; sul finire del settecento, il marchese di Valva Giuseppe Maria, nominato dal re borbone Ferdinando IV “soprintendente di tutte le strade e i ponti del regno di Napoli”, s’impegnò dapprima nella costruzione della rotabile che da Eboli conduce in Basilicata, quindi nella sistemazione del feudo, con la costruzione, tra le altre cose, di un castello, accanto alla preesistente torre normanna, che voleva imitare, sebbene in proporzioni ridotte, quello del Buon Consiglio di Trento. Bellissimo, poi, il teatrino di verzura a forma di anfiteatro, dalla capienza di circa mille posti, che nei mesi estivi ospita spettacoli teatrali, musicali e balletti.
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