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Misterbianco (Mustarjancu in siciliano) è un comune di 47.912 abitanti della provincia di Catania.
Anticamente l’abitato si sviluppava su di un rilievo alle pendici dell’Etna con terre fertili e attraversato dal fiume Amenano. Il nome cittadino deriva da un monastero dalle mura bianche, Munasterium Album, che venne distrutto, assieme all’antico borgo, dall’eruzione del 1669. La ricostruzione nel nuovo sito, quello attuale più a valle, fu condotta in maniera per quanto possibile fedele alla precedente struttura cittadina. Fu riedificata la piazza dei Quattro Canti, i quattro palazzi signorili - Santonocito, Scuderi, Anfuso e Santagati - e buona parte dei monumenti.
La città fu un importante casale appartenuto alla nobile famiglia genovese dei Massa e in seguito alla famiglia Trigona che nel 1685 ottenne il titolo di duca di Misterbianco.
Ruderi di terme romaneA Misterbianco vi sono alcune aree archeologiche con reperti del Neolitico, insediamenti greco -romani e bizantini (nella contrada Erbe Bianche) e i resti di un acquedotto d’età greco-romana . Da ricordare i resti dell’antica Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria de munasterio Albo, citata in alcuni documenti trecenteschi, e in alcuni cinquecenteschi sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. Dell’originaria costruzione, distrutta dall’eruzione del 1669, oggi resta solo parte dell’antico campanile.
Fino alla metà degli anni cinquanta Misterbianco era solo un grosso centro agricolo alle porte di Catania. Negli anni sessanta iniziarono a svilupparsi, nell’area a nord ovest, insediamenti industriali per lo più connessi al settore produttivo edile. La popolazione al censimento del 1971 risultava essere di 18.836 abitanti. A partire dagli anni settanta, in conseguenza dello sviluppo caotico ed irrefrenabile delle costruzioni nelle zone dove ora sorgono le frazioni di Lineri, Poggio Lupo, Serra, Belsito e Montepalma si è verificato un vertiginoso aumento della popolazione, confluitavi dall’hinterland Etneo più povero e dai quartieri più disagiati della città di Catania. Contemporaneamente si è sviluppata a macchia d’olio l’area commerciale/industriale arricchendosi di anno in anno di nuove aziende sempre più importanti, soprattutto nel settore della grande distribuzione, senza trascurare quello ad alto contenuto tecnologico come nel caso dell’Alenia. Il censimento del 1991 registrava già un numero di abitanti di 40.785 unità, dei quali la metà residenti nelle varie frazioni.
(F.te Wikipedia)
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