24 Settembre 2009 alle 17:36

Ginestre

di Vera martino (Montesano sulla Marcellana, Campania. Panorami. Categoria B)

Montesano sulla Marcellana - Ginestre


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Risultato voto a scrutinio: 53.08 (Scrutinio: 274°; Totale: 3632°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 19/25 (76%); 2° = 15/23 (65%); 3° = 29/45 (64%); 4° = 33/87 (38%);


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9 commenti a “Ginestre”

  1. Pia scrive:

    Molto bella!!!

  2. dous scrive:

    Simpatico il colore in primo piano!

  3. renzo52 (Senior) scrive:

    Una galleria veamente interessante. Ho piacevolmente scelto quest’immagine per la sua perfetta composizione e, non da meno, realizzazione.

  4. Pat55Firenze scrive:

    il cespuglio di ginestre in primo piano è indubbiamente un pregevole tocco di classe a questo splendido panorama.
    Complimenti per la bella foto.

  5. Grace74 scrive:

    Stupenda…. le ginestre in primo piano rendono la foto ancora + bella!Grace74

  6. Liguori Giuseppe scrive:

    Ti voglio ringraziare per i tuoi commenti lasciati su alcune mie foto. Lo faccio tramite questa che ho anche votato perchè mi è capitata in una sfida. Complimenti per tutta la galleria.

  7. minusca scrive:

    bellissima, il tocco giallo caldo delle ginestre una pennellata da vero artista, bravissima.

  8. tiziano83 scrive:

    Approfitto di questa foto, bellissima per i suoi sgargianti colori e per il bel primo piano, per farti i complimenti per la magnifica idea di proporre lo stesso stupendo panorama in diversi momenti dell’anno. (fra l’altro tutti molto belli). Ciao Tiziano

  9. Vera martino scrive:

    Giacomo Leopardi

    Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
    E questa siepe, che da tanta parte
    Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
    Ma sedendo e mirando, interminati
    Spazi di là da quella, e sovrumani
    Silenzi, e profondissima quiete
    Io nel pensier mi fingo; ove per poco
    Il cor non si spaura. E come il vento
    Odo stormir tra queste piante, io quello
    Infinito silenzio a questa voce
    Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
    E le morte stagioni, e la presente
    E viva, e il suon di lei. Così tra questa
    Immensità s’annega il pensier mio:
    E il naufragar m’è dolce in questo mare.

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