21 febbraio 2012 alle 23:09

La Sala e il Leoncino

di Rick (Pistoia, Toscana. Piazze. Categoria C) - In Gara

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Visite: 36. Candidata il 20 febbraio 2012 15:34

Risultato voto a scrutinio: 21.63 (Scrutinio: 618°; Totale: 6083°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 17/28 (61%); 2° = 14/29 (48%); 3° = 18/56 (32%); 4° = no;

La Sala, come si dice comunemente a Pistoia, è una delle piazze più antiche della città e deve il proprio nome alla voce longobarda con cui all’epoca si era soliti indicare il palazzo ove risiedeva l’amministrazione pubblica. Qui venne eretto il palazzo del gastaldo, il funzionario che durante la dominazione longobarda governava in rappresentanza del re. Di questo importante edificio oggi non rimane alcuna traccia. Tuttavia la memoria dell’importanza del luogo si conserva nella denominazione del Battistero che da sempre è detto in Corte perché edificato nei pressi della curtis domini regis. Anche la strada che collegava la Sala alla porta San Pietro, le attuali vie di Stracceria e della Torre, era chiamata via regis.
In età comunale con la costruzione del Palazzo degli Anziani il centro politico della città si spostò nuovamente in piazza del Duomo e la Sala divenne il luogo degli scambi e del commercio, funzione che ancora oggi conserva. Vi si sviluppò il mercato, per lo più di generi alimentari, e vi si insediarono le botteghe degli artigiani.
Alla metà del Quattrocento la piazza fu lastricata e per motivi igienici le magistrature ordinarono di non macellare le carni all’aperto, mettendo in tal modo fine all’uso di adoperare il pozzo, che successivamente verrà detto del Leoncino, per lo scarico dei rifiuti della lavorazione delle carni.
Alla fine dell’Ottocento furono costruiti dalle Fonderie Michelucci dei banchi permanenti in metallo per la vendita dei generi alimentari che durante il primo ventennio del nostro secolo furono sostituiti da stands in muratura. Durante questa operazione si provvide anche alla nuova pavimentazione della piazza. I bombardamenti americani sulla città recarono molti danni a queste strutture che nell’immediato dopoguerra vennero rimpiazzate da un corpo in cemento armato adibito a mercato coperto che i pistoiesi non esitarono a chiamare il gabbione.
In questa occasione il Pozzo del Leoncino fu spostato nella Piazza del Duomo, dove assunse carattere monumentale avendo perso ogni sua possibilità d’uso.
Dalla fine degli anni Ottanta, a seguito di un intervento di recupero, la piazza ha ripreso il suo aspetto originale con il ritorno del Leoncino e delle bancarelle di generi alimentari.
Notizie tratte dal sito del comune di Pistoia.

Il Pozzo del Leoncino:durante la risistemazione quattrocentesca della Sala le magistrature cittadine decisero di ripulire il pozzo dai rifiuti e di ristrutturarlo in modo da favorire il sollevamento dell’acqua. Il vecchio parapetto quadrangolare fu sostituito da uno circolare e l’attacco della carrucola, necessario per il recupero del secchio, fu posto sotto l’architrave sorretto da due colonne. L’architrave è composto da tre diversi tipi di materiali che lo rendono suddivisibile in tre fasce orizzontali. La prima in marmo bianco è ornata con le armi degli artefici del riordino quattrocentesco della piazza, il Giglio di Firenze e lo stemma di Pistoia. La seconda fascia è costituita da blocchi di marmo verde e in origine portava un scritta oggi non più leggibile. La terza fascia è anch’essa in marmo bianco e sorregge il Marzocco fiorentino, un leone in pietra arenaria che tiene la zampa sinistra sopra lo stemma di Pistoia. Questo leoncino, da cui prende il nome il pozzo, fu collocato soltanto alla metà del Cinquecento come si legge nell’iscrizione: “Al tempo di Niccolò Castellani capitano e commissario 1529″.

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