| Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
|---|---|---|---|---|---|
| Monumenti ai Caduti | 701 | 136 | 29 Maggio 2010 | 30 Maggio 2010 | 4.64 (672°) |
Il 21 settembre 1943 Matera fu la prima città del mezzogiorno ad insorgere contro i nazifascisti, pagando con la vita di 22 persone tra civili e militari.
In via Capelluti, ove era situata la caserma della Guardia di Finanza, nel pomeriggio di quel giorno caddero in uno scontro a fuoco con le truppe naziste il finanziere Vincenzo Rutigliano (al quale è intitolata l’odierna caserma), il civile Emanuele Manicone, che già aveva intrapreso le ostilità nella vicina p.za Vittorio Veneto, ed il dottor Raffaele Beneventi, farmacista, che aveva preso parte alla guerriglia sparando dalla finestra della sua abitazione.
La lapide, posta sulla parete esterna della Camera di Commercio che da su via Cappelluti, ne ricorda il sacrificio.
La loro memoria vive nel ricordo dei materni e nel testo di Vito Sebastiani, Voglia di riscatto. Quel 21 settembre 1943 a Matera.
L’insurrezione del popolo materano impedì ai tedeschi in ritirata di radere al suolo molti palazzi della città, ed evitò inoltre il bombardamento sulla città da parte degli alleati, che giunsero a Matera provenienti da sud immediatamente dopo quella tragica giornata.
In virtù dei sacrifici delle sue genti, la città di Matera è stata insignita della Medaglia d’argento al Valor Militare. Tale onorificenza venne conferita il 21 settembre 1966 dal Ministro della Difesa Roberto Tremelloni e consegnata tre anni dopo dal suo successore Luigi Gui, il quale decorò della medaglia il gonfalone della città e scoprì una lapide con la seguente iscrizione:
« Matera prima città del Mezzogiorno insorta in armi contro il nazifascismo addita l’epico sacrificio del 21 settembre 1943 alle generazioni presenti e future perché ricordino e sappiano con pari dignità e fermezza difendere la libertà e la dignità della coscienza contro tutte le prevaricazioni e le offese. »
«Indignati dai molteplici soprusi perpetrati dal nemico, gruppi di cittadini insorsero contro l’oppressore e combatterono con accanimento, pur con poche armi e munizioni, per più ore, senza smarrimenti e noncuranti delle perdite. Sorretti da ardente amor di Patria, con coraggio ed ardimento, costrinsero l’avversario, con aiuto di elementi militari, ad abbandonare la Città prima dell’arrivo delle truppe alleate. Città di Matera, 21 settembre 1943.»
Fonte: wikipedia
Bibliografia: Vito Sebastiani, Voglia di riscatto. Quel 21 settembre 1943 a Matera, Matera, Altrimedia, 2003.
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