GUIDA  Bajardo

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Foto Bajardo:
2012, 2009, 2008

Bajardo è situato in Liguria in Provincia di Imperia. Il 6 dicembre si festeggia il Patrono, San Nicolò. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Nicolò da Bari; Oratorio di San Salvatore.

Confina con i comuni di: Ceriana, Castel Vittorio, Badalucco, Apricale, Sanremo e Molini di Triora.

Dove Mangiare

  • Ristorante Armonia, Via Roma, 126
  • Ristorante Jolanda, Via Roma, 47

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Palazzo comunale

Memorie Storiche

In Corografia fisica, storica e statistica (1837) così viene descritto il comune:

Bajardo non è in Val d'Ormea. Questo castello della di cui antica rocca restano appena poche vestigia, siede sopra un colle, alle cui falde scorre il Bonda tributario del Nervia, che prende origine nel Monte Argante. Il nome di questa cima montuosa e la sua vicinanza a Castel-Bajardo, doveano necessariamente dar soggetto agli etimologisti di una qualche poetica spiegazione: secondo essi infatti fu il paladino Rinaldo che fondò Bajardo, forse in memoria di qualche sua cavalleresca prodezza.

Questo capoluogo ha tre Istituti di Beneficenza, uno dei quali dedicato all'istruzione. Entro il castello medesimo trovasi la parrocchiale sotto il titolo di S. Niccolò di Bari, insignita del titolo di Collegiata: a breve distanza sorge un Santuario assai ricco d'ornati, molto frequentato dai devoti, e dedicato alla Madonna di Berzi. Bajardo era un feudo dei Marchesi di Ceva: Pagano che formò stipite ai Conti di Scagnello, lo vendè ai genovesi insieme con Belvedere nel secolo XV.

Mentre nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1834) Goffredo Casalis così riporta:

Bajardo (Bajartum), com. nel mand. di Ceriana, prov. di s. Remo, dioc. di Ventimiglia, div. di Nizza. Dipende dal senato di Nizza, vice-intend. prefett. ipot. e posta di s. Remo, insin. di Taggia.

Questo villaggio fu feudo de' marchesi di Ceva: fra essi Pagano, signore di Scagnello, e stipite de' conti di questo nome, lo alienò a' genovesi, nel secolo XV, insieme con Belvedere. Vi sono ancora le vestigie di un antico castello, che, secondo una local tradizione, sarebbe stato eretto dal Rinaldo dell'Ariosto.

Nel tempo della dominazione francese, questo luogo per ordine superiore ebbe il nome di Castel-Bajardo.

Le sue strade comunali tendono: da levante a Ceriana, Badaluco e Triora; da mezzodì al capo-luogo di provincia; da ponente ad Apricale e Perinaldo; da settentrione a Castel-Franco. Il paese è distante 8 miglia dal capo di mandamento, e 16 dal capo di provincia.

La strada, che conduce a Castel-Franco, attraversa il torrente Bonda, il quale nasce sul monte Argante. Il Bonda nelle dirotte pioggie, per non esservi ponti a valicarlo, impedisce ogni comunicazione coi vicini paesi. Ceppo, Cavanelle e Bignone vi sono i monti più elevati; il s. Bernardino ed il Sarrasino i meno alti. Per queste balze nel 1800 passarono le truppe tedesche in numero di quindici mila, capitanate dal generale Melas.

Il vino, le castagne, una qualche quantità d'olio d'uliva, e il vario bestiame formano la ricchezza del villaggio. Gli abitanti fanno il precipuo loro traffico con Ceriana e s. Remo.

Addì i6 di agosto vi si tiene una fiera, massimamente per la vendita del bestiame, alla quale concorre molta gente dai luoghi circonvicini.

La chiesa parrocchiale di Bajardo è titolata col nome di s. Nicolò di Bari. A poca distanza dell'abitato sorge un santuario consecrato a Nostra Signora di Berzi, celebre nella provincia per la sua architettura, e per gli ornamenti, non che a cagione del numeroso concorso dei forestieri, che intervengono alle feste, che ivi si celebrano nel dì 15 d'agosto, nel di 8 di settembre, e nel giorno della santissima Annunziata.

Evvi un ospizio civile, quivi detto opera di Santo Spirito. Nella scuola comunale s'insegnano le lingue italiana e latina.

Popolazione 1300.