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Foto Besozzo:
2012, 2009, 2008
Panorama di Besozzo

Besozzo è situato in Lombardia, ai confini con il Piemonte, in Provincia di Varese. Il 26 agosto si festeggia il Patrono, Sant'Alessandro.

Confina con i comuni di: Gavirate, Belgirate, Bardello, Cocquio-Trevisago, Sangiano, Leggiuno, Gemonio, Monvalle, Malgesso, Caravate e Brebbia.

Indice

Da Vedere

  • Chiesa prepositurale dei SS. Alessandro e Tiburzio (1612)
  • Chiesa di Sant'Anna
  • Chiesa della Santa Croce

Dove Mangiare

  • Osteria Del Sass, Via Sant'Antonio, 17/B. Tel. 0332-771005. Chiuso mercoledì.
  • Ristorante Il Fante Di Picche, Via Beolchi, 69
  • Ristorante L'Oca Giuliva, Via Montello, 2
  • Ristorante Pizzeria Castello Di Besozzo, Via Adamoli, 2
  • Ristorante Pizzeria Il Pirata, Via Monte Nero, 68
  • Ristorante Pizzeria La Fontanina, Via Stocchetti, 56

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale Ornella Contini, Via G. Mazzini, 4
  • Biblioteca popolare, Via Quaglia

Complessi Bandistici

  • Associazione Filarmonica di Besozzo

Informazioni Utili

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Memorie Storiche

Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:

BESOZZO. Su di un colle ameno è situato Besozzo, adorno di belle case e di giardini. Dal suo distretto plebano si vedono quattro laghi. Gli bagnano il piede acque limpide del fiume che scorre dal vicino lago di Varese, ed opportuno questo fiume riesce per la carta che vi si fabbrica. Si vede sulla rupe un antico castello, già dato in feudo nel 1410 da Facino Cane conte di Biendrate, alla famiglia Castel-Besozzo, da cui passò a titolo oneroso nella Viana. L'antichissima famiglia Besozzi da qui orionda è nobilissima, ed illustrò assai questo paese. Uscirono da essa due beati Alberti, uno de' quali si venera nella chiesa di santa Caterina del Sasso, non molto da qui lontana.

Fra i personaggi più illustri avvi memoria di Locamo Besozzo, che nel 1140 ebbe una lite coi conti del Seprio per ritenere i feudi di Mendrisio e di Roncate, donatigli dagli imperatori Enrico e Lottario. Da questo borgo e da questa famiglia sortirono e cardinali e vescovi e molti ordinarj della Metropolitana di Milano, non che dei buoni scrittori. Molte pie fondazioni esistono qui di beneficenze, di doti, che si pagano dalla congregazione di carità in Milano. Molti legati pii qui fondò parimenti nel 1702 il benemerito prevosto Blenio.

Si trovò in Besozzo nello scorso secolo questa iscrizione:

MATRONIS . IVNONIBVS
VALERIVS . BARONIS . F.
V. S. L. M.

Sotto il nome di queste Matrone vogliono alcuni doversi intendere le Dee tutelari delle città e delle provincie secondo il credere dei Romani.

S. Carlo, nella visita che fece di Besozzo, trovò nella chiesa il rito romano, perché anticamente ufficiata per concessione dei nobili del paese da' monaci, che vi erano fino dal 1296, dipendenti dal monastero di s. Giulio di Dolzago nel Novarese. V'introdusse il rito ambrosiano, anzi trasferendovi la prepositura e gran parte della collegiata di Brebbia, fece chiesa plebana questa di s. Alessandro veramente magnifica, comechè rifabbricata in una sola grandiosa nave nel XVII secolo. Da questa chiesa di s. Alessandro si passa all'oratorio di s. Nicò. Gli atti di questo santo furono scritti da molti, ed alcuni lo fanno nativo di Barasso, cinque miglia distante da Besozzo nell'anno 350, checché ne dicano altri. Fatto adulto si vuole che fosse condotto a Milano e presentato al santo arcivescovo Ambrogio, che lo arrolò sotto il vessillo della croce, onde poi si fece ad inseguire gli Arriani, che furono sconfitti a Velate. Entrato poscia nel chiostro di s. Ambrogio ad Nemus, quivi visse santamente, finché col permesso dei superiori si ritirò a far vita del tutto solitaria sul colle di Besozzo, dove morì ai 18 aprile dell'anno 433. S. Carlo nel 1568 riconobbe autenticamente le sacre ossa del santo, e ne portò una parte a Milano collocandola tra le reliquie della metropolitana. Fu allora che più viva si accese la divozione al santo colla fabrica della vaga chiesa, coll'aggiunta della preziosa urna, e col solennissimo trasporto celebrato nella domenica in Albis dell'anno 1685.

Fu soppressa la collegiata: vi rimangono i fondi del beneficio teologale di laico padronato e di molti altri, di diritto della nobile famiglia Besozzi. Il ripristino della collegiata sarebbe giovevole a questo borgo insigne. Il vivente consigliere del tribunale d'appello in Milano D. Taddeo Besozzi è chiamato qui per antonomasia il padre della patria. I suoi giovani nipoti, nobilmente educati, formeranno un giorno l'onore del borgo.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritta la frazione del comune:

CARDANA, villaggio di Lombardia, prov. di Como, distretto di Gavirate, nella pieve di Besozzo, ai di cui monaci una gran parte di quelle terre apparteneva. Conta circa 400 abitanti; i suoi dintorni abbondano di viti e di gelsi.