GUIDA  Caivano

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*''Memorie storiche di Caivano (rist. anast. Napoli, 1852)'', Giovanni Scherillo, Ed. Atesa, collana "Biblioteca di storia municipale italiana" (1988)  
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Caivano è situato nella Campania nella Provincia di Napoli. La seconda domenica di maggio si festeggia il Patrono, Maria Santissima di Campiglione. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Pietro; Chiesa di Santa Barbara; Chiesa di Sant'Antonio da Padova, in Piazza del Plebiscito. Da Vedere: Castello di Caivano; Palazzo marchesale Cimino, edificato alla fine del XVIII secolo.

Confina con i comuni di: Acerra, Afragola, Cardito, Marcianise, Orta di Atella e Crispano.

Indice

Storia

Di origine osca-sannitica, fu poi dominata dai Romani. La sua posizione coincide con l'antica città di Atella, più precisamente con uno dei cinque casali della zona: Sant'Arcangelo, Casolla, Pascarola, Campisone e Calbanum.

L'etimologia del termine si pensa derivi proprio da quest'ultimo casale, come dimostra un documento del 943, il cui nome deriva dal latino Calvius a cui fu aggiunto il suffisso finale -anus che indica appartenenza.

Caivano fu principalmente "rifugio" per gli abitanti di Atella che cercavano di sfuggire alle battaglie che si svolgevano nella loro città: i Campani contro gli Atellani, gli Oschi contro i Sanniti e così via.

Fu solo nel V secolo d.C. che Caivano fu definitivamente abitata dagli atellani in seguito ad un incendio, probabilmente scatenato dai Vandali. Questo portò, man mano, alla decadenza di Atella e all'ascesa di Caivano che ebbe un ruolo strategico nella battaglia tra i Longobardi di Benevento e i Bizantini di Napoli.

Nel IX secolo Atella scomparve definitivamente, mentre Caivano fu cinta da mura fortificate.

Nel 1027 i Normanni diedero vita alla città di Aversa e questo portò ad un cambiamento territoriale sia per Aversa che per Caivano. I terreni furono, infatti, divisi in tanti piccoli feudi che vennero dati in dono ai militi di Aversa che si erano dimostrati fedeli verso i nuovi conquistatori.

Dal 1266 Caivano si staccò definitivamente dai casali. Fu Carlo I d'Angiò che, dopo aver fortificato il castello costruito in precedenza dai longobardi, diede Caivano in dono ad un suo collaboratore.

Il Castello fu assediato tra il 1437 e il 1438 in seguito alla lotta tra Renato d'Angiò, che voleva il dominio su Napoli e Alfonso d'Aragona.

Caivano passò, nei secoli successivi, nelle mani di diverse famiglie nobili, come i Colonna e i Carafa, ma la svolta si ebbe nel 1616 quando furono bonificate, per volontà del conte di Lemos, le terre intorno al fiume Clanio.

Purtroppo un'epidemia di peste decimò la città e le campagne furono, nuovamente, abbandonate.

La situazione sembrò riprendersi dal XVIII secolo, quando Carlo III di Borbone ridusse le tasse e, in seguito alla costruzione della Reggia di Caserta, rese Caivano un passaggio obbligatorio per chi veniva da Napoli.

Un altro episodio importante nella storia della città è il 1821, quando si formò una società carbonara che partecipò ai moti napoletani del 1848.

Nonostante tutto la vita dei cittadini non migliorò, anzi, all'inizio del Novecento, arrivarono quasi alla miseria. Questo provocò una grande protesta che però fu sedata con la forza.

Attività Economiche

Il terreno della città di Caivano è molto fertile e permette un tipo di attività essenzialmente agricola. I prodotti più coltivati sono i cereali, i legumi, le fragole e gli asparagi.

Ancora oggi si produce la canapa, che nel passato ha determinato l'attività economica della città. Gli strumenti utilizzati per la sua lavorazione sono ancora quelli di una volta, così come uguale è l'odore della canapa macerata che si diffonde per tutta la città.

Purtroppo agli inizi del Novecento una grave crisi economica colpì la città, dimezzando il numero di abitanti e obbligando i pochi rimasti a emigrare verso l'estero o il nord Italia

Solo negli ultimi anni Caivano è riuscita a riprendersi e a ripopolarsi per il processo inverso all'emigrazione, soprattutto grazie agli spostamenti dal capoluogo.

Da Vedere

Il Castello
Situato in piazza Cesare Battisti, fu costruito dai Longobardi e ampliato dagli Angioini. Tuttavia dell'edificio originario persiste solo la torre anteriore. Le antiche mura oramai sono solo ridotte a ruderi, ma è possibile ancora seguire il loro perimetro imboccando Via Matteotti, Corso Umberto, Via Savonarola e Via Imbriani.
Nel Seicento fu nuovamente soggetto a modifiche diventando un vero e proprio palazzo signorile fortificato.
Di struttura quadrangolare, presenta tre torri e un torrione e lungo i resti delle mura sono ancora ben visibili le feritoie.
Il Castello era, in passato, circondato da un fossato, difatti il massiccio portale risulta, ancora oggi, leggermente rialzato. Il fossato fu costruito per volere di Alfonso d'Aragona nel 1437 per isolare gli abitanti e costringerli al suo dominio.
Sulla parte alta del portale è presente una scritta del 1632 incisa per ricordare la visita del vicerè Zunica y Fonseca a Giovanni Angelo Barile, duca di Caivano.
Ad oggi il Castello è sede del Municipio.
La Torre Civica
Posta nella stessa piazza del Castello, la Torre Civica è caratterizzata da un grande orologio che scandisce le ore della città. Fu costruita nel XIX secolo e sorge su un antico basamento.

Dove Mangiare

  • Fratelli Monaco, Via Bellini 1, Telefono 081/8312031
  • Seven, Corso Umberto 40, Telefono 081/8308398‎

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Sonnambula

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Acquafredda SocietàCooperativa Sociale A.R.L., Via A.Manzoni N.26

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come Arrivare Icona church t.gif Edifici Religiosi Icona sport t.gif Impianti Sportivi

Bibliografia

  • Memorie storiche di Caivano (rist. anast. Napoli, 1852), Giovanni Scherillo, Ed. Atesa, collana "Biblioteca di storia municipale italiana" (1988)

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

CAIVANO, vill. delle Due Sicilie, prov. di Napoli, dist. di Casoria. Vi sono due chiese e circa duemila abitanti. Il suo territorio abbonda di cereali e di quasi ogni sorta di frutti. Sta 7 miglia a greco da Napoli, e nelle sue vicinanze verso borea giace il parco reale di Santarcangelo.