GUIDA  Calvizzano

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:Col tempo il palazzo è stato danneggiato in quanto adibito ad abitazione civile.
 
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==Attività Economiche==
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La città risulta essere ancora di stampo agricolo. Ortaggi e verdure vengono utilizzati per uso domestico, mentre la frutta viene "esportata" anche al di fuori della [[Campania]].
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La prima industria fu la fabbrica di biscotti di Umberto Castaldi, edificata nel '''1890'''. Ad oggi, però, i biscottifici hanno chiuso, per dare spazio alle imprese di produzione di liquori e di ceramiche artistiche.
  
 
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Versione delle 16:03, 18 dic 2008

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Calvizzano è situato nella Campania nella Provincia di Napoli. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo Apostolo. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di San Pietro; Chiesa di San Giacomo Apostolo Maggiore.

Confina con i comuni di: Villaricca, Mugnano di Napoli, Marano di Napoli e Qualiano.

Ritratto della Citta

Di origine romana, non ci sono documenti sulla sua effettiva nascita. Gli unici reperti sono quelli archeologici che hanno permesso di pensare alla presenza di nuclei abitativi a partire dagli ultimi tre secoli della repubblica fino al primo secolo dell'Impero. Tuttavia alcune tombe, trovate agli inizi del Novecento, sono del III secolo a.C., così come i resti di antiche ville romane probabilmente utilizzate come zone di villeggiatura. Inoltre sono stati trovati dei documenti del X secolo che accertano la denominazione di locus, in quanto solo nel 1269 la città divenne casale. Gli abitanti, secondo lo scritto, erano chiamati homine o famuli.

L'origine del toponimo è collegato ai romani, si pensa, difatti, che derivi da Calvisius o Calvicius, forse antico proprietario terriero. Anche lo stemma è di stampo romano caratterizzato da una testa calva di profilo.

Per la sua vicinanza alla città di Napoli, Calvizzano subì molto l'influenza di quest'ultima e fu costretta a partecipare alle sommosse e alle guerre che colpirono il capoluogo.

Nel 1137, l'ultimo duca di Napoli, Sergio VII, dovette sottomettersi ai normanni, per cui anche Calvizzano passò sotto il dominio normanno.

La città, che faceva parte del Demanio Regio, fu data in dono ai Caracciolo di Napoli, poi a Francesco D'Allegro e Antonio De Raho. Gli ultimi signori, proprietari del luogo, furono i duchi di Pescara che governarono fino al 1806, anno dell'abolizione del feudalesimo.

Da Vedere

Palazzo Ducale
Costruito per volere di Diego Pescara, duca dell'omonima città. La sua edificazione fu completata nel Seicento. Venne utilizzato come rifugio nel 1799 da Francesco Caracciolo, durante i mesi della Repubblica Partenopea, in quanto vittima della monarchia e dell'ammiraglio inglese Orazio Nelson.
Col tempo il palazzo è stato danneggiato in quanto adibito ad abitazione civile.

Attività Economiche

La città risulta essere ancora di stampo agricolo. Ortaggi e verdure vengono utilizzati per uso domestico, mentre la frutta viene "esportata" anche al di fuori della Campania.

La prima industria fu la fabbrica di biscotti di Umberto Castaldi, edificata nel 1890. Ad oggi, però, i biscottifici hanno chiuso, per dare spazio alle imprese di produzione di liquori e di ceramiche artistiche.