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Foto Cannero Riviera:
2012, 2009, 2008
I resti dei castelli di Cannero sul lago Maggiore

Cannero Riviera è situato in Piemonte, ai confini con la Lombardia, in Provincia del Verbano Cusio Ossola. Il secondo lunedì di luglio si festeggia il Patrono, Madonna del Carmine. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Giorgio. Da Vedere: Castelli di Cannero.

Confina con i comuni di: Trarego Viggiona, Cannobio, Oggebbio, Aurano, Germignaga, Luino e Brezzo di Bedero.

Dove Mangiare

  • Ristorante Il Cortile, Via Massimo D'Azeglio, 73
  • Ristorante Al Ponte, Via Roma, 33

Complessi Bandistici

  • Corpo Filarmonica Cannerese, Via Gildo Carones, 8

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1836) Goffredo Casalis così descrive il comune:

CANNERO (Cannerium), com. nel mand. di Cannobio, prov. di Pallanza, dioc. e div. di Novara. Dipende dal senato di Piem., vice-intend. prefett. ipot. di Pallanza, insin. e posta di Cannobio.

Fu così appellato per essere stato luogo abbondante di canne; per la stessa cagione altri paesi vennero detti Cannetum, Cannicium, Arundinetum, Juncetum.

Lo chiama scorrettamente Canore una carta di donazione del 985 fatta da Aupaldo vescovo di Novara in favore de' suoi canonici viventi in comune. Erano questi caduti nella miseria non solo perché gli Ungari nel 949 avevano devastate le loro terre, ma eziandio per causa delle eccessive esazioni del re Berengario allo scopo di dare a quei barbari le convenute paghe, e rimandarli dall'Italia. Laonde quel vescovo cedette al suo capitolo insieme con le chiese di s. Ippolito e di s. Pietro anche la piccola corte di Cannero, e la villa Oglone con le terre, gli oliveti, i servi ec.

Cannero, che appartenne alla signoria di Cannobio, sta nella parte australe della valle Cannobina, sovra un promontorio della sponda settentrionale del Verbano. Presenta due prospetti di assai belle case, che dall'altura, ove sorge il villaggio, discendono insino al lago; dal quale chi ne volga lo sguardo all'abitato, vi scorge con diletto fioriti giardini, spalliere di agrumi, ed orti fecondi degli erbaggi più delicati.

Gli ameni e fruttiferi colli di Cannero sono riparati dai geli del settentrione. Nella loro cima si stendono campi e vigneti. Sul sasso e sulla ghiaja minerale essendovi piantate le viti, sono esse produttive di squisiti vini, che migliorano invecchiando. La positura più deliziosa e ferace di questo comune è da ponente: non così fertili ne sono le terre situate a levante e mezzodì.

Due vie di qua si dipartono: una, da levante, conduce a Cannobio; l'altra, da ostro, mette ad Oggebbio.

Tulliano, o Tolliano, è frazione di Cannero, che trovasi discosto cinque miglia italiane da Cannobio, un miglio dalla punta della Creta, dieci da Intra, e tre da Germignago, tale essendo quivi la larghezza del lago.

Ne territorio sorge un alto monte chiamato il Morscinolo, sulla cui cima si veggono tre croci di legno. Dal villaggio ci perviene in quattro ore di cammino a quel vertice delle tre croci, salendo per una strada molto erta e sassosa.

La parrocchiale, che dicesi essere stata eretta da s. Giulio, è sotto il patrocinio di s. Giorgio martire. Nel dì 14 settembre del 1829, il coro, la sagrestia, ed il campanile di questa chiesa furono atterrati da una straordinaria innondazione di un vicino rivo, o torrente. La parrocchia di s. Giorgio venne smembrata dalla diocesi di Milano nel 1815, ed aggregata a quella di Novara; si vale tutt'ora del rito Ambrosiano. Vi si fanno due principali solennità: la prima nella seconda domenica di luglio ad onore di N. D. del Carmelo; ad essa intervengono molte persone dalla provincia di Pallanza, ed eziandio da luoghi del regno Lombardo-Veneto; l'altra vi si celebra nella seconda domenica d'agosto per onorare s. Fausto martire, di cui si conserva l'intiero corpo dentro un'urna bellissima. Vi concorrono eziandio molti forestieri nel primo lunedì dopo la festa di s. Rocco per esservi giorno destinato agli uffizi generali in suffragio dei defunti; pei quali uffizi vi sono invitati da trenta a quaranta sacerdoti.

Alla distanza di una mezz'ora di cammino dalla parrocchiale, vedesi una cappella, in cui si venera un'antichissima immagine di N. S. delle Grazie. Molti forestieri si conducono ad onorarla con sentimento di religiosa fiducia. Nel comune, sopra il monte Oggiogno, sta un'altra parrocchia, dedicata a s. Bernardo da Chiaravalle, già figlia di quella di s. Giorgio stata smembrata nel 1782. Vi si perviene dal villaggio, per una ripida strada, in tre quarti d'ora di cammino. Nella parte piana del paese, vicino al palazzo dei signori Brambilla di Milano, vedesi un oratorio consociato a s. Rocco.

In prossimità del lago evvi una piazza, ove i pescatori danno sesto allo loro reti: quivi sta un antico palazzo con portico, che un tempo fu ospizio de' gesuati.

Pesi e misure come nel capo di mandamento, monete milanesi. Gli abitanti sono robusti, pacifici, ed applicati al lavoro; coltivano essi con molta diligenza e perizia le viti e gli agrumi; alcuni per altro trasmigrano in lontane regioni per servire in qualità di cuochi o di camerieri.

Popolazione 832.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

CANERO o CANNERO, ameno vill. degli Stati del re di Sardegna, nella div. di Novara, prov. di Palanza, nella parte australe della Canobina, sopra un promontorio della sponda settentrionale del Verbano, per cui presenta due prospetti di pulite fabbriche, le quali scendono dal colle su cui poggia il villaggio sino a farsi bagnare dalle acque del lago. Il suo territorio è ferace di viti, di ulivi e d'agrumi, stante la sua posizione rivolta a mezzodì. Al di sopra sta l'antico villaggio di Tulliano. Non lungi dalle sue rive sorgono due isolette chiamate i Castelli di Canero, forti talmente nel XV secolo da sostenere lunghi assedii. Sta 5 miglia ad ostro da Canobio, 1 dalla Punta della Creta, 10 a borea da Intra e 3 da Germignaga, tale essendo quivi la larghezza del lago.