GUIDA  Ercolano

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In [[Libri/Corografia dell'Italia]] ('''1834''') così viene descritto il comune:
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RESINA, antica città di [[Campania]], ora ridotta a semplice borgo, dopo essere stata interamente distrutta dalla eruzione vesuviana nell'anno 79 dell'e. v., unitamente ad ''Ercolano'' e ''Pompeia''. La sua amena situazione, l'ubertosità del suo territorio, non ostante le continue minacce del sovrastante vulcano, la resero piena di deliziose ville, tra le quali primeggia la ''Favorita''. Conta però circa 8,600 abitanti. Sta poco più di mezzo miglio a scirocco da [[Portici]], 4 da [[Napoli]], 3 a maestro da [[Torre del Greco]] e circa 300 passi a levante dal luogo ove Ercolano sta sotterrato.
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È poi da Resina che comincia una delle quattro vie che da Napoli conducono alla cima del Vesuvio: questa è la più frequentata, ma altresì la più scabrosa; essa passa all'eremo di Sansalvatore. Resina possiede molti avanzi della sua antica magnificenza, tra i quali molte iscrizioni, alcune statue ed un teatro. Vi si tiene fiera dal 15 al 18 agosto. L'anzidetta villa Favorita appartiene al principe di Salerno: i marmi che lastricano la vasta sala ovale trasportati vennero dalla insulare villa dell' imp. Tiberio. Il buon gusto sfoggia negli appartamenti, come pure negli ameni giardini ai quali in ottobre è ammesso il pubblico a goderne il passeggio.
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Versione delle 00:09, 15 ago 2009

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Ingresso Scavi di Ercolano

Ercolano è situato in Campania, in Provincia di Napoli. Tra gli edifici religiosi: Chiesa di Santa Maria a Pugliano, esistente già dall'undicesimo secolo e basilica pontificia dal 1574; Chiesa di Santa Caterina; Chiesa della Reale Arciconfraternita della SS. Trinità (XVII secolo). Da Vedere: Villa Campolieto; Villa Ruggiero; Villa Signorini.

Confina con i comuni di: Portici, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco, Boscotrecase, Ottaviano, Pollena Trocchia, Sant'Anastasia, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Trecase e Massa di Somma.

Il territorio comunale è iscritto nella prestigiosa lista dei Siti Unesco, in quanto gli Scavi di Pompei, Ercolano e Oplonti sono considerati Patrimonio dell'Umanità.

Indice

Ritratto della Città

Inizialmente chiamata Resina, ha modificato il suo toponimo a partire dal 1969. L'origine di tale nome è da datare nel 1243 a.C., cioè quando il mitico Ercole fondò la città. In realtà il toponimo attuale deriva dal latino Herculaneum, trasformato poi in Ercolano. Tuttavia probabilmente la sua vera origine è greca, basta guardare la conurbazione stradale che si estende sul modello ippodameo, come l'antica Neapolis. Nata come roccaforte e luogo di transito, mutò ben presto il suo ruolo in zona residenziale.

Probabilmente intorno al VI secolo a.C. la città era sotto la giurisdizione di Neapolis e di Cuma. Tuttavia come altre città dell'area campana fu, in seguito, dominata dai Sanniti, ma a partire dall'89 a.C., dopo la guerra contro Silla, divenne un municipio romano, perdendo la sua autonomia. Durante quest'era la città si sviluppò sia a livello demografico che urbanistico e dagli studi effettuati è possibile affermare con certezza che essa si diramava su di un terreno inclinato, diviso da decumani e cardi. Tuttavia i vari terremoti spostarono in avanti la linea del litorale e cancellarono il promontorio, tanto che furono attuati lavori di ricostruzione. Purtroppo un nuovo evento sismico, e questa volta devastante, colpì Ercolano insieme a Pompei. Era il 24 agosto del 79 d.C. quando un incandescente fiume di lava vulcanica sommerse le due aree amalgamandosi in una massa compatta alta circa 20 metri.

I pochi abitanti di Ercolano che riuscirono a scampare alla tragedia si rifugiarono nella città di Napoli dando vita al quartiere chiamato regio herculanensis. Fortunatamente fu possibile attuare lavori di scavo in quanto le due città erano comunque già presenti in documenti geografici redatti qualche tempo prima, come ad esempio nella famosa tavola di Peutinger. Ma nonostante una presenza certificata, non si sapeva più dove precisamente si trovasse il comune.

La data della ricostruzione non è precisa, c'è chi la indica nel 1709 e chi nel 1711. Di certo si sa che i lavori furono avviati per volere del principe D'Elboeuf, il quale, cercando aiuti per la realizzazione del suo progetto urbano, venne a sapere che un contadino, nell'intento di scavare un pozzo trovò diversi resti di marmi. Fu da ciò che il principe diede inizio ai lavori di scavo dai quali vennero fuori una statua di Ercole, una lastra con un'iscrizione latina e delle colonne. Inizialmente egli pensò di aver trovato un tempio dedicato al dio greco, ma in realtà si trattava dei resti dell'antico teatro. Tuttavia da quel momento in poi i lavori furono bloccati e ripresi soltanto nel 1738 per volere di Carlo III di Borbone, il quale attuò la tecnica di scavare cunicoli per non danneggiare l'abitato sovrastante.

Una nuova tecnica fu attuata a partire dal 1827 e si caratterizzava non per lo scavo di cunicoli, m per lo scoprimento totale, come veniva fatto a Pompei. Tuttavia nel corso degli anni gli scavi furono fermati diverse volte a causa della presenza degli abitati sovrastanti, che ancora attualmente ostacolano le ricerche.

Dove Mangiare

  • Pizzeria Bel Sito, Via Palmieri, 117
  • Pizzeria Campolieto, Corso Resina, 370
  • Ristorante Pizzeria La Fornacella, Via IV Novembre, 90/92
  • Ristorante Pizzeria Casa Rossa, Via Vesuvio, 30
  • Ristorante Pizzeria De Vito, Via Nuova San Sebastiano, 114
  • Ristorante Viva lo Re, Corso Resina, 261. Telefono/Fax: 081-7390207

Da Vedere

Lapidi Commemorative

Attività

  • Stazione Meteo: Effettua il monitoraggio 24 ore su 24 della situazione meteo [1]

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Giovanni Bonajuto, Via Winckelmann, 51
  • Biblioteca dell'Istituto per lo studio dei problemi agronomici dell'irrigazione nel Mezzogiorno, Via Patacca, 85
  • Biblioteca dell'Osservatorio Vesuviano, Via Osservatorio
  • Biblioteca STOA', Corso Resina, 283

Informazioni Utili

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Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:

RESINA, antica città di Campania, ora ridotta a semplice borgo, dopo essere stata interamente distrutta dalla eruzione vesuviana nell'anno 79 dell'e. v., unitamente ad Ercolano e Pompeia. La sua amena situazione, l'ubertosità del suo territorio, non ostante le continue minacce del sovrastante vulcano, la resero piena di deliziose ville, tra le quali primeggia la Favorita. Conta però circa 8,600 abitanti. Sta poco più di mezzo miglio a scirocco da Portici, 4 da Napoli, 3 a maestro da Torre del Greco e circa 300 passi a levante dal luogo ove Ercolano sta sotterrato.

È poi da Resina che comincia una delle quattro vie che da Napoli conducono alla cima del Vesuvio: questa è la più frequentata, ma altresì la più scabrosa; essa passa all'eremo di Sansalvatore. Resina possiede molti avanzi della sua antica magnificenza, tra i quali molte iscrizioni, alcune statue ed un teatro. Vi si tiene fiera dal 15 al 18 agosto. L'anzidetta villa Favorita appartiene al principe di Salerno: i marmi che lastricano la vasta sala ovale trasportati vennero dalla insulare villa dell' imp. Tiberio. Il buon gusto sfoggia negli appartamenti, come pure negli ameni giardini ai quali in ottobre è ammesso il pubblico a goderne il passeggio.

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