GUIDA  Fontainemore

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'''Fontainemore''' è situato nella [[Valle d'Aosta]], ai confini con il [[Piemonte]]. Il 17 gennaio si festeggia il Patrono '''Sant'Antonio Abate''' :nacque a Coma (Egitto) nell’anno 250 e morì a Tebaide (Alto Egitto)il 17 gennaio 356.Il più illustre eremita della storia della Chiesa visse sulle rive del Mar Rosso e sostenne i confessori della fede durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.E’ raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) od animali domestici (come il maiale),di cui è il popolare protettore.  

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Foto Fontainemore:
2012, 2009, 2008
Chiesa S. Antonio
Ponte sul Lys

Fontainemore è situato nella Valle d'Aosta, ai confini con il Piemonte. Il 17 gennaio si festeggia il Patrono Sant'Antonio Abate :nacque a Coma (Egitto) nell’anno 250 e morì a Tebaide (Alto Egitto)il 17 gennaio 356.Il più illustre eremita della storia della Chiesa visse sulle rive del Mar Rosso e sostenne i confessori della fede durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.E’ raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) od animali domestici (come il maiale),di cui è il popolare protettore.

Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio (XVII secolo). Da Vedere: Ponte di epoca medioevale.

Confina con i comuni di: Andorno Micca, Biella, Pollone, Sagliano Micca, Issime e Lillianes.

Indice

Ritratto della Città

Fontainemore - Panoramica
Fontainemore - Panoramica

  • Sito a 760 metri di altitudine, in un contesto naturale particolarmente piacevole e circondato da fitti boschi, è costituito da numerosi villaggi ben conservati e deve molto probabilmente il suo nome ad un’antica fontana la "Fontaine de Saint-Maur" (una versione indica che l’acqua fosse resa fosforescente dalla presenza di insetti luminosi, un’altra versione farebbe risalire il nome di questa sorgente da "Fontaine de la mort" per la presenza di arsenico nelle sue acque). Un antico ponte medioevale a dorso di mulo (con un’unica arcata di 22 metri conduce) alla Chiesa Parrocchiale Sant’Antonio riedificata nel 1600 sui resti di quella originaria del 1400, danneggiata da alcune frane. L’insieme architettonico costituito dalla Chiesa e dal suo ponte, con il sottostante Torrente Lys che scende impetuoso e lo sfondo maestoso delle montagne, rappresenta un’iconografia piuttosto ricorrente poiché molto suggestiva.

Caratteristiche del Territorio

  • Appena fuori dalla cittadina un‘antica mulattiera porta al Gouffre de Guillemore , profondissimo orrido scavato dal Torrente Lys nella roccia, nel quale precipita con un salto impressionante. Il territorio, montuoso, consente di effettuare escursioni di varia difficoltà, come quelle che portano al Colle della Barma (q. 2.261), al Colle della Gragliasca (q. 2.210), al Mont Mars (q. 2600), al Rifugio Coda (q. 2.280) o piacevoli passeggiate per raggiungere gli antichi villaggi disseminati sul territorio.In inverno offre diversi itinerari di sci alpinismo, escursioni con racchette da neve e piste per lo sci di fondo.

Miti e Leggende

  • La fata del lago : nella Conca di Prêz si possono rilevare le tracce di un antichissimo lago, la cui memoria si perde nel tempo e sulle cui rive, amene d'erbe e fiori, viveva in una grotta una fata. Questa, con la gente, non era né buona né cattiva ma si prendeva cura del lago, così che le acque, sempre limpide e pure, donavano piacevole frescura ai boschi circostanti e, defluendo, irrigavano campi e prati, che erano verdi e rigogliosi. Della fata i montanari conoscevano soltanto la voce, perché, quando era felice, cantava, ed il suo canto dolcissimo si spandeva per tutta la vallata. Si diceva che fosse assai bella, ma nessuno l'aveva mai accertato coi suoi occhi, poiché la fata non voleva essere vista ed evitava la presenza umana, spesso trasformandosi in serpe, per nascondersi meglio. Un giorno, due pastorelli che sedevano tranquilli al riparo di una roccia, udirono levarsi un canto a non molta distanza da loro. E' una donna che canta, disse il maggiore. Ma non conosco donna che sappia cantare così. La voce s'avvicinava. I ragazzi rimasero immobili in ascolto, trattenendo persino il respiro. Quando la melodia si spense, nessuno dei due si azzardò a parlare, per timore di rompere l'incanto. Ed ecco che la fata sbucò da un cespuglio, avvolta come in un manto dai lunghi capelli dorati. I pastorelli non avevano mai visto una creatura di tanta bellezza, né chioma così lucente, né occhi simili a quelli, del colore del cielo specchiato nell'acqua. E' la fata del lago, bisbigliò il più piccino mentre l’altro lo zittì per timore di spaventarla. Troppo tardi: la fata si era accorta della loro presenza. Si coprì anche il volto con i biondi capelli e fuggì verso il lago, così rapida e leggera che l'erba non si piegava neppure sotto i suoi passi. Seguendo il primo impulso, i pastorelli la inseguirono; ma la persero in breve di vista e, giunti sulla riva, si fermarono, per cercare una traccia che non poterono trovare. Ad un tratto, sull'altra sponda del lago, scorsero una grossa serpe dalle squame d'oro che brillavano al sole. Non sapevano che ci fossero serpenti così grandi: fuggirono spaventati, rinunciando a cercare la fata. Per giorni e giorni non si sentì più cantare in riva al lago. Ma spesso chi si trovava a passare di lì avvistava la serpe, che tosto si sottraeva agli sguardi con guizzo repentino. Un giorno un cacciatore di Fontainemore la sorprese mentre si sporgeva da una pietra sull'acqua per contemplarvisi, come in uno specchio. Era lì, immobile, senza alcun sospetto, distesa sulla roccia, con le sue scaglie dai bagliori d'oro. L'uomo imbracciò il fucile e sparò un colpo. Colpita a morte, la serpe si lasciò scivolare nel lago. In breve le onde ribollirono di sangue. Poi, lentamente, il livello dell'acqua calò. I flutti presero a defluire nel Torrente Pacolla, e di lì si riversarono nel Torrente Lys , tingendolo di rosso. Con la fata serpe morì anche il suo lago e le sorgenti fino allora abbondanti si inaridirono all'improvviso. La Conca di Prêz si prosciugò e tutto, attorno, intristì a poco a poco. Sulle rive scomparve ogni traccia di vegetazione; lungo il declivio, non più irrigato, il suolo si fece arido e brullo.

Aree protette

  • Dall'anno 1993 è istituita la Riserva Naturale del Mont Mars , che si estende ai piedi del monte omonimo, ricca di laghi e torbiere.

Aree Attrezzate

Informazioni Utili

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Video

Galleria Foto

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