GUIDA  Genova/Palazzo San Giorgio

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Questo Palazzo è stato per lungo tempo il centro delle attività marittime e commerciali di Genova.

Palazzo San Giorgio

L’edificio si compone di due corpi ben distinti, appartenenti ad epoche diverse.

La parte più antica fu fatta costruire dal Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra nel 1260 che ne affidò l’esecuzione a maestranze antelamiche guidate dal frate benedettino Oliveiro.

Sarà chiamato Palazzo del Mare e diverrà la sede ufficiale del Capitano del Popolo.

La costruzione è a pianta rettangolare con cortile interno ad unico porticato con colonne e basamenti in pietra.

La parte superiore, in mattoni a vista, è formata da due piani, con eleganti finestre quadrifore al primo piano e trifore al secondo. Il tetto è in ardesia a quattro spioventi ed è coronato da un attico a merlatura ghibellina.

Alla fine del XIII secolo nelle carceri del palazzo fu rinchiuso Marco Polo, il famoso viaggiatore veneziano, fatto prigioniero dai genovesi a seguito della battaglia navale che segnò la sconfitta di Venezia presso l’isola di Curzola in Dalmazia (1268).

Sembra che durante la prigionia Marco Polo raccontasse ad un suo compagno di cella, Rustichello da Pisa, le sue avventure durante i viaggi in Oriente e che questi le trascrisse e le diede alle stampe con il titolo Il Milione.

Nel XIV secolo vi fu insediata la dogana e alcune magistrature di controllo dei traffici portuali e dal 1407 il palazzo divenne sede del Banco di San Giorgio istituito per amministrare il debito pubblico e gestire gli introiti delle gabelle.

I due corpi del palazzo

Da quanto si riesce ad interpretare nella parte introduttiva del primo registro del Banco, esso prese quale emblema la figura di S.Giorgio in quanto il “più glorioso, fortunato gonfaloniere di Genova con la bandiera del quale la patria ha riportato numerose vittorie “.

Nel 1570, a causa delle mutate esigenze di fasto e rappresentanza della nuova classe dirigente genovese e per l’aumento delle funzioni ed attività del Banco, il palazzo venne ampliato e fu aggiunto a fianco del palazzo medioevale un nuovo edificio.

Al piano terreno vennero collocati gli uffici della Dogana, al primo piano sale riservate alle riunioni, uffici e le “sacrestie” ovvero i caveau per i metalli preziosi e le monete.

Al secondo piano furono ricavate stanze per la conservazione dell’archivio del Banco: la tradizione vuole che gli addetti all’archivio fossero illetterati per garantire la segretezza delle operazioni bancarie.

La costruzione cinquecentesca finì con l’incorporare l’edificio medioevale in gran parte ristrutturato.

Il prospetto principale e laterale vennero affrescati da Andrea Semino.

I dipinti subirono un rapido deterioramento per cui tra il 1606 e il 1608 la decorazione fu rifatta ex novo da Lazzaro Tavarone.

Il pittore vi raffigurò S.Giorgio a cavallo nell’atto di trafiggere il drago e nella parte superiore dipinse alcune figure femminili (le Virtù) reggenti le armi della Repubblica e putti recanti trofei di guerra.

Sul finire del XVII secolo sulla facciata a mare venne innalzato un campanile con torre-orologio riccamente decorata, allo scopo di segnare le ore e poter comunicare alle navi ormeggiate in porto pericoli di vario genere (come l’avvicinarsi di una burrasca).

L'orologio

Alla fine dell’Ottocento il complesso edilizio venne restaurato dall’architetto Alfredo D’Andrade, direttore dell’ufficio per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria. Grazie al suo intervento vennero ricostruiti all’interno del palazzo le varie sale : del Capitano del Popolo, della Manica lunga e della Manica corta.

L’ingresso del palazzo è situato nel prospetto a mare e salendo uno scalone in marmo si arriva al primo piano dove si trovano la cinquecentesca sala del Capitano del Popolo e il più ampio e magnifico Salone delle Compere.

Alle pareti, in nicchie, si trovano, scolpite da valenti artisti dell’epoca, le statue dei Benemeriti. Si tratta di eminenti personaggi che rinunciarono alle loro rendite finanziarie in favore della Repubblica.

Si trovano anche tele di illustri pittori di scuola genovese quali il Fiasella, Gio Carlone e Luciano Borzone. Bassorilievo con S.Giorgio e il drago di Michele d’Aria.

Dal 1903 il palazzo è sede dell’Autorità portuale di Genova.


Nella parte esterna, nel lato opposto al mare, si trova un ricco tabernacolo settecentesco di marmo e stucco, fiancheggiato da due angeli con statua dell’Assunta e baldacchino metallico.



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