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Foto Gordona:
2012, 2009, 2008

Gordona è situato in Lombardia in Provincia di Sondrio. L'undici novembre si festeggia il Patrono, San Martino. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di San Martino; Chiesa parrocchiale della Visitazione (Menarola).

Confina con i comuni di: Livo (CO), San Giacomo Filippo, Prata Camportaccio, Mese e Samolaco.

Indice

Storia

La Clavenna romana era un centro di discreta importanza sulle strade che salivano per le Alpi lungo il confine dell'Impero con la Rezia e il Norico. Nelle valli ci sono tracce di vari accampamenti ed insediamenti che risalgono soprattutto all'ultimo periodo, quello del declino, quando gli imperatori concentrarono sulle Alpi le truppe nella speranza, vana, di resistere alle invasioni barbariche. Probabilmente in Valchiavenna fu brevemente di stanza anche Stilicone che era stato scelto per la reggenza da Teodosio nel 393, essendo Onorio ancora minore d'età.

Con la caduta dell'Impero, si insediano gli Ostrogoti e fioriscono i regni romano-barbarici. Le guerre e la crisi fiscale si abbatte pesantemente sulle valli che vedono una forte crisi demografica: il trend si interrompe con i Longobardi nel VI secolo. Alla ripresa economica si sommano gli scontri interni al regno: Paolo Diacono ci informa che nell'VIII secolo la Valchiavenna fu teatro di diverse battaglie fra il re d'Italia Ariperto II e Ausprando.

Sotto i Longobardi la valle riprese il ruolo di importante limes geopoliticamente strategico: Chiavenna era, ad esempio, una delle principali dogane del regno.

I dazi delle chiuse e delle strade furono a più riprese imputati e confermati al vescovo di Como. Il vescovo Gualdone era, infatti, un fedele alleato dell'Imperatore Ottone I di Sassonia. L'influenza dell'Imperatore viene confermata successivamente quando la Valchiavenna sostiene le rivendicazioni universalistiche di Federico Barbarossa contro i comuni guelfi riuniti nella Lega Lombarda.

Nella valle, nel 1176, si incontra il Barbarossa con il cugino Enrico il Leone, duca di Baviera e di Sassonia, per richiedere aiuti in vista della spedizione in Italia.

Nel Duecento la valle è nell'influenza di Como, travagliata per le lotte fra guelfi e ghibellini: dopo la definitiva vittoria dei Rusca sui Vitani, i primi cedono rapidamente tutte le loro prerogative sulla valle ai Visconti di Milano (1335). Ai Visconti subentrarono, in seguito, gli Sforza.

Nel 1486 i Grigioni tentarono di impadronirsi delle valli meridionali mettendo a ferro e fuoco i borghi.

La Valchiavenna è visitata da Leonardo da Vinci e descritta nel Codice atlantico; il genio, al servizio di Milano, assiste al processo di fortificazione promosso dagli Sforza per rendere più sicuri i confini con la Svizzera.

A Ludovico il Moro succedono i francesi: Luigi XII di Francia, essendo nipote di Valentina Visconti, era pretendente al ducato di Milano. L'invasione francese in Valchiavenna comporta ulteriori distruzioni.

Alla fine, i Grigioni, nel 1512, invadono e strappano al Ducato queste zone. La dominazione della Repubblica delle Tre leghe, che corrisponde all'attuale cantone elvetico dei Grigioni, dura fino al 1797, salvo una breve pausa dal 1620 al 1639.

Durante le guerre di religione, grazie alla tolleranza degli elvetici, nella valle si rifugiavano eretici e protestanti italiani.

Quando la Valtellina è scombussolata dalle violenze e dagli eccidi religiosi, nel Seicento, a Menarola non si registrarono analoghi casi.

Con la discesa di Napoleone, nel 1797, la valchiavenna passa alla Repubblica Cisalpina. I Grigioni riprovano a riprendersi la valle nel 1814 ma falliscono: il congresso di Vienna stabilisce che la Valchiavenna faccia parte del regno lombardo-veneto sottoposto agli austriaci.

Nel 1861 Menarola entra nel regno d'Italia.

In epoca moderna, il comune lentamente si spopola, fino a diventare uno dei più piccoli della Lombardia. Nel 2015 viene incorporato nel comune di Gordona, diventando una frazione.

Da Vedere

Chiesa Parrocchiale della Visitazione
Sorge in località Voga. Venne eretta all'inizio del Seicento e fortemente rimaneggiata nel 1718. Durante il restauro del 1892 fu allungata e dotata di altari di gusto neoclassico. La chiesa conserva un'importante statuaria lignea del Settecento (Crocefisso tra i Santi Antonio Abate e Antonio di Padova) ed un prezioso corredo di arte sacra a base di calici, ostensori e paliotti settecenteschi d'argento: si tratta dei regali di una antica confraternita menarolese nota col nome di Società dei domestici napoletani in quanto, all'epoca, i menarolesi, per sfuggire la povertà che attanagliò i borghi, pensarono bene di emigrare a Napoli, allora capitale del più grande Stato preunitario d'Italia.
  • Chiesa parrocchiale di San Martino
  • Pont secret
  • Lago di Ledü
  • Lago della Piodella
  • Curt di Tavasc
  • Crotti
  • büi, blocchi monolitici scavati (Menarola)

Dove Mangiare

  • Ristorante Il Bosco Delle Fate, Via Mera, 19. Telefono: 0343-42822

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via Ponte

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Cistinosi, Via Roma, 27

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1833) così viene descritto il comune:

GORDONA , vill. di Lombardia, prov. di Valtellina, nel contado ed a 4 miglia distante da Chiavenna, con circa 480 abitanti, compresi quelli del vicino casale di Bodengo. Presso questo villaggio sta la mirabile cascata del fiume Bogia che furente gettasi in angusta voragine che le acque si sono scavata. Un ponte di vivo sasso sovrasta a quell'abisso, e l'occhio quasi rifugge nel contemplarne l'orrore. Quelle spumanti acque gettansi poco dopo nel Mera, alla sua sponda destra.