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Foto Greci:
2012, 2009, 2008
Panorama di Greci

Greci è situato nella Campania, ai confini con la Puglia, nella Provincia di Avellino. Il 24 agosto si festeggia il Patrono, San Bartolomeo. Il suo territorio ricco di storia e di bellezze naturalistiche offre un oasi per l’ottima aria e tradizioni culinarie.

Confina con i comuni di: Castelfranco in Miscano, Savignano Irpino, Ariano Irpino, Montaguto, Orsara di Puglia e Faeto.

Indice

Storia

Chiesa di San Bartolomeo

Greci-katundi: isola linguistica albanese unica in Campania, ha un’etnia di grande interesse antropologico e storico. La comunità arbreshe ha rappresentato per secoli il simbolo della caparbietà di antiche genti italiote sin dall' VIII secolo a. C., colonizzata da greci della Magna Grecia, nel VI sec. a.C., colonizzata da greci-bizantini nel V secolo d C., ripopolata da greci provenienti dall’isola di Corfù nel XIV secolo ed infine da albanesi al seguito dell’esercito capitanato da Giorgo Kastriota Scanderbeg dopo il 1462. E’ crocevia dell’isola linguistica tra Campania e Puglia con antiche frequentazioni con i comuni franco-provenzali di Faeto e Celle di San Vito.

Tradizioni

La comunità arbreshe è particolarmente accogliente, ha il dono dell’ospitalità sacra e mantiene sempre la parola data, la Besa. Conserva le tipiche tradizioni locali:

  • Il tipico canto della Kalimera (reliquia di canti epirotici di ispirazione orientale), tipici del rito greco-ortodosso di cui Greci era fiera e che ha conservato fino al Seicento.
  • Flash a la Katunsha: canti e nenie antiche si possono sentire a Greci, una lingua albanese-arbreshe del ceppo ghego con una cultura a prevalente tradizione orale.
  • La Festa Patronale (24 agosto): si rievoca l'antico dramma che in grecese si dice "Skurcjogni", ovvero il martirio del Santo Patrono Bartolomeo. Si simula la cattura del santo sul monte Calvario, il suo trasferimento (scortato dalle guardie) in Piazza Purgatorio dove si svolge la celebre rappresentazione teatrale, su testo scritto dall'Abate Luigi Lauda, scrittore e poeta italo-albanese e primo storico di Greci. Il celebre dramma lirico di S. Bartolomeo coinvolge tutta la popolazione da circa un secolo. Gli attori, tutti grecesi, declamano i testi accompagnati da motivi tradizionali, che furono composti da Mons. Adolfo Colasanto.

Il Dramma, composto in lingua italiana ed in stile alfieriano, consta di cinque atti e narra della evangelizzazione della terra d’Armenia da parte di San Bartolomeo, della conversione del re di quel paese, Polimio, della cattura del Santo da parte del fratello di questi, di nome Astiage, usurpatore del trono d’Armenia. Il Santo viene processato sommariamente e condannato a morte mediante decorticazione e decapitazione. Segue il duello tra Polimio e Astiage. Quest’ultimo cade trafitto e prima di morire si pente e si converte al Cristianesimo. Il dramma si conclude con l’apoteosi del Santo. Le scenografie e i costumi sono messi a disposizione dalla Ditta Iannino Maurizio di Lapio.

Un magnifico concerto di campane è dedicato a San Bartolomeo da parte dei grecesi emigrati negli Stati Uniti. La tradizione narra di un miracolo avvenuto proprio nei loro confronti. Si narra che questi uomini lavoravano in una miniera quando sentirono le campane del Santo suonare "a stormo". Si portarono fuori per rendersi conto del fenomeno, quando la miniera crollò completamente.

Anche la comunità italo-americana di grecesi della seconda generazione ricordano il loro paese natale ed ha rievocato fino agli anni sessanta il dramma di San Bartolomeo.

L'Amministrazione comunale, di intesa con la Pro-loco e l'Associazione culturale grecese, hanno ereditato questo evento e lo trasmettono alle nuove generazioni con entusiasmo e passione civile.

Da Vedere

Taverna fortificata di Tre Fontane: una masseria di grande importanza per la transumanza, stazione di posta collocata sul Tratturello Camporeale-Foggia. L’edificio dispone di acque, abbeveratoi, lastricato. Il sito è stato frequentato fin dall'ottavo secolo da popolazioni indigene e da qui si ammira un vastissimo paesaggio perché collocato sullo spartiacque dell’Appennino Irpino-Dauno a confine con le Puglie. Purtroppo è evidente lo stato di abbandono, la struttura fortificata dovrebbe essere oggetto di interventi di restauro conservativo.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale P. Leonardo De Martino, Via IV Novembre

Agriturismi

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Pro-Loco arbereshe, Via Buonarroti c/o Comune [1]
  • Associazione Culturale Zembra Yone, Via Buonarroti c/o Comune

Bibliografia

  • AA.VV. Progetto Itinerari turistici Campania Interna La Valle del Miscano, vol. 1, Archeoclub d’Italia sede di Casalbore, Avellino, Ruggiero (1993), vol. 2 (1995)
  • Avventure di Pietre a cura di Giovanni Orsogna

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1833) così viene descritto il comune:

GRECI, vill. del regno delle Duesicilie, prov. di Capitanata, distretto di Bovino, cant. di Castelfranco, in sito alquanto alpestre, siccome posto alle falde del monte della Sabletta, una delle più alle vette dell'Apennino. Vi si tiene fiera nei giorni 13 e 14 giugno, e conta circa 1,600 abitanti, tutti di origine greca o albanese, rifuggitisi dopo la distruzione del principato di Croia a'tempi di Escanderbeg, verso la fine del XV secolo.