GUIDA  Isolabella

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Foto Isolabella:
2012, 2009, 2008

Isolabella è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 20 agosto si festeggia il Patrono, San Bernardo. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Bernardo.

Confina con i comuni di: Poirino, Cellarengo, Valfenera e Villanova d'Asti.

Storia

Prima testimonianza archivistica del comune risale ad un diploma imperiale del 1041. Infeudato ai signori del Monferrato, diviene possedimento degli Isnarchi di Castello fino al 1529, quando viene a acquistato da Giovanni e Paolo dei Mazzetti.

Il comune diviene poi patrimonio diretto dei Savoia; investiti con titolo comitale sono i Benso di Chieri.

Il Seicento è l'annus horribilis: la guerra del Monferrato imperversa e dopo si abbatte dolorosa la peste.

Anche Isolabella subisce le devastazioni perpetrate dai francesi nell'ambito della guerra di successione spagnola (1708) che contrappone nello scacchiere nord-occidentale italiano le truppe piemontesi a Parigi.

Durante la seconda parte del Settecento parte del feudo viene scorporato a vantaggio dei Balbiano di Colcavagno.

Le attività principali del comune sono legate all'agricoltura, soprattutto la coltivazione di cereali.

Isolabella, dopo aver subito un negativo trend di spopolamento negli anni Sessanta, ha recentemente invertito la tendenza.

Da Vedere

Parrocchiale di San Vincenzo

La struttura è stata eretta nel XV secolo ma, con l'eccezione del campanile, si presenta nelle attuali fattezze tardobarocche. La facciata è divisa in due livelli decorati con lesene di ordine dorico, nella sezione superiore, e con capitello semplice, nella parte inferiore. La facciata è a salienti con gli spioventi coronati da volute di gusto rococò, similare alle finestre che si aprono di sotto, decorate con delle valve. In realtà, queste ali hanno una semplice funzione scenografica, giacchè dietro alle succitate luci non si aprono navate minori. Sopra ad una bella cornice marcapiano decorata come una trabeazione con triglifi, si apre un finestrone con timpano triangolare, affiancato da due nicchioni che ospitano delle statue. Il frontone che cornona la fabbrica è decorato con un affresco dell'Ascensione. Originario è il campanile, ma pesantemente rimaneggiato. E' in laterizi, con bella monofora e bifora nelle sezioni superiore. L'ultimo piano, originariamente decorato con una trifora, è stato riempito con un orologio. Sopra è stata aggiunta una discutibile cella coronata da cuspide. La chiesa è stata restaurata nel 1955.