GUIDA  Morimondo

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*''Il monastero di Moribondo'', P. Parodi (1924)
 
*''Il monastero di Moribondo'', P. Parodi (1924)
 
*''Morimondo. Un'abbazia lombarda tra '400 e '500'', Marina Cavallera, Ed. Cisalpino, collana "Biblioteca Archivio storico lombardo" (1991)  
 
*''Morimondo. Un'abbazia lombarda tra '400 e '500'', Marina Cavallera, Ed. Cisalpino, collana "Biblioteca Archivio storico lombardo" (1991)  
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==Memorie Storiche==
 
==Memorie Storiche==

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Foto Morimondo:
2012, 2009, 2008

Morimondo è situato in Lombardia in Provincia di Milano. Il lunedì successivo all'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono, San Bernardo.

Confina con i comuni di: Abbiategrasso, Gudo Visconti, Ozzero, Bubbiano, Besate, Vermezzo, Zelo Surrigone, Rosate, Casorate Primo e Vigevano.

Indice

Da Vedere

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Piazza Municipio, 3
  • Biblioteca della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, Piazza Municipio, 6

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Fondazione Abbatia Sancte Marie De Morimundo, Piazza Municipio, 6
  • Fondazione San Riccardo Pampuri Onlus, Via Dante, 4

Bibliografia

  • Morimondo. Storia di ieri realtà di oggi, P. Calliari (1981)
  • Il monastero di Moribondo, P. Parodi (1924)
  • Morimondo. Un'abbazia lombarda tra '400 e '500, Marina Cavallera, Ed. Cisalpino, collana "Biblioteca Archivio storico lombardo" (1991)

Informazioni Utili

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Memorie Storiche

Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:

MORIMONDO. Eravi rinomato il monastero de' Cisterciensi stabilito nel 1136. Fu fondato propriamente da alcuni monaci venuti da Morimondo in Francia, celebre monastero di quella religione. Tre nobili preti milanesi a tal fine donarono tutti i loro fondi vicini alle valli del Ticino. L'arcivescovo Robaldo contribuì molto a questa fondazione. Questo monastero crebbe a tanto splendore, che vi si contavano più di 200 santissimi religiosi, che da qui eran presi per regolare gli altri monasteri della Lombardia. La chiesa, che è anche parrocchiale, dedicata a Maria Vergine, fu ridotta a termine nel 1186, nel qual anno Urbano III, che era insieme nostro arcivescovo, confermò ai monaci tutti i privilegi loro dati da Alessandro III nel 1171.

Tre anni dopo l'abate di questo monastero aderì al Barbarossa, il quale lo confermò nel possesso dei beni di Fallavecchia', o più esattamente Fara vecchia, e gli donò la quarta parte di Fara Basiliana, di cui pure fu fatto conte nel 1210 dall'imperatore Ottone con l'obbligo di pagare ogni anno alla cassa imperiale un fiorino d'oro. Il motivo fu perchè i conti della Fiore essendosi trovati ribelli, furono banditi.

Questo monastero fu soggetto a luttuose vicende. I Pavesi lo rovinarono nel 1237, e ne fecero un orrendo saccheggio;e non contenti d'aver battuti e feriti i monaci, gli scacciarono, maltrattarono tutti i castaldi, e posero a sacco tutti i loro fondi. Guglielmo, nostro arcivescovo, provvide al tutto, rifabbricando il monastero, e riducendolo al primitivo splendore. Ma agli 11 di ottobre del 1245 fu nuovamente distrutto dall'esercito del re Federico. Nel 1266 i Pavesi si accamparono di nuovo a Morimondo, e 200 soldati milanesi tentarono di gettare un ponte sul Ticino, ma sforzati furono a ritirarsi ad Abbiate. Onde i Pavesi di nuovo saccheggiarono il monastero. Coll'andar del tempo divenne poi questo monastero una commenda, che nel 1450 era goduta da Giovanni III arcivescovo nostro, che fu deposto nel concilio di Costanza, e poi di nuovo legittimamente eletto. Fu soppresso l'anno 1797.