GUIDA  Napoli/Memorie Storiche

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Memorie Storiche su Napoli

Instituzioni elementari

Ferdinando de Luca nel suo Instituzioni elementari di Geografia (1843) così scrive sulla città:

Napoli, a cui la maggior parte de' Geografi da tutto al più 360 mila abitanti, sorpassa, a nostro credere, di assai i 400 mila. Ricca di stabilimenti letterarii, scientifici e di belle arti, Napoli è la prima città italiana sotto questo riguardo, e sostiene il confronto con tante altre città della Terra. L'industria manufatturiera de' Napoletani ha ricevuto un grande movimento, sopratutto dopo l'avvenimento al trono dell'Augusto Monarca Ferdinando II. L'emporio principale di Napoli e del Regno è in Castellammare città posta alle falde del Vesuvio nella distanza di 14 miglia dalla metropoli, con cui è unita per mezzo di una strada di ferro, la prima in Italia. L'illuminazione a gas recentemente introdotta; il magnifico camposanto a tre miglia distante verso il nord; i miglioramenti che a grandi spese si fanno per l'abbellimento delle strade; il gran teatro di S. Carlo; la ricca collezione delle statue e di altri oggetti di antichità nel gran Museo Borbonico, il magnifico Osservatorio Astronomico di Miradois costrutto non ha guari dalle fondamenta sotto la direzione di Piazzi, e ornato de' telescopii e delle macchine più perfette; il Giardino bottanico, che sebbene non conta più di 30 anni di esistenza, pure è ricco di tutte le piante del globo; l'antica città di Pompei che sta sorgendo dalle ceneri del Vesuvio sotto la quale giacca ricoperta; il suo delizioso cratere; il Vesuvio ec. rendono Napoli una delle prime città della Terra.

L'Italia meridionale

Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive Napoli:

Napoli, la cui popolazione si aggira intorno a 500 mila abitanti, è la città dominante di questa provincia e di tutto il Reame, ed è una delle più belle del mondo. Sul suo lembo orientale scorre il Sebeto, povero di acque, e la circondano sorridenti colline, le quali co' pioppi dalle tremule fronde, co' pini dalla folta chioma, con le pampinose viti, con l'ulivo e gli aranci e i limoni pare che le intreccino una ghirlanda; e declinando alla marina penetrano entro al recinto della città per renderla più varia ed amena. E si sviluppa tra questi termini come un superbo anfiteatro e si specchia nelle limpide acque del suo golfo.

Napoli è città antichissima, ma pochi residui sopravvanzano de' suoi antichi monumenti, distrutti quasi per intero dal tempo e dalle varie dominazioni straniere accumulate sopra di essa. Ma è ricca oggi di superbi edificj, tra' quali noteremo il tempio di S. Pietro ad Aram, riguardato come la culla del Cristianesimo in Napoli. S. Severino, innalzato ne' primi tempi dell'Era volgare, ingrandito da' monaci Cassinesi; e di cui è bella la chiesa, e ricca di pitture e marmi squisiti; magnifico il monastero, con chiostri e portici interni, uno de' quali è decorato delle più belle opere del Zingaro. La Cattedrale, S. Domenico Maggiore, S. Lorenzo Maggiore, S. Chiara, S. Giovanni a Carbonara, S. Martino, sull'amenissimo colle di S. Erasmo, l'Incoronata, S. Maria la Nuova, magnifici tempi, innalzati o ristaurati quasi tutti nei regno degli Angioini e de' Durazzeschi, e dove sono stupende pitture e ricchi e superbi sepolcri.

E magnifici templi sono, quello de' Santi Apostoli, innalzato sulle rovine del tempio di Nettuno, di S. Paolo Maggiore, sulle rovine del tempio di Castore e Polluce, e il Gesù Nuovo, e la Basilica di S. Francesco di Paola, aperta al pubblico culto sul cadere dell'anno 1836.

Ed altri superbi edificj di questa bella città sono, il Palazzo reale, magnifica opera viceregnale, ristaurata e decorata superbamente in questi ultimi anni, e ricca di una biblioteca, di un gabinetto fisico, di una collezione di stampe in rame ed in legno, tra le quali ve n'ha di quelle incise originalmente dal Caracci, dal Guido, dallo Spagnuoletto, da Luca Giordano, da Salvator Rosa. — Il Palazzo de' Ministeri di Stato, il quale comprende il Banco delle due Sicilie, la G. Corte de' Conti, ed altre amministrazioni dipendenti da' Ministeri. — Il grandioso Palazzo degli Studj, nel quale è compreso il reale Museo Borbonico, uno de' più ricchi di Europa, e la reale Biblioteca Borbonica. — Il Castel Capuano, oggi sede de' Tribunali. Il Real Collegio Militare, il Real Collegio e Scuola di Marina.

II real Teatro S. Carlo, uno de' più grandi e maestosi che si conoscano. Ed altri molti pubblici e privati edificj.

Il Castello Nuovo e il Castello dell'Uovo presso al mare, e il Castello S. Elmo sulla collina di S. Erasmo, sono le maggiori difese della città. — Attiguo al Castello nuovo è l'Arsenale della marina, e la Darsena, il porto militare e il porto mercantile.

Oltre alla Biblioteca Borbonica, sono da notare nella città di Napoli, quelle dell'Università, la Brancacciana, quella del reale Ufficio topografico, e il grande Archivio del Regno, collocato in una parte del monastero di S. Severino, e nel quale furono riuniti molti altri archivii diversi, distribuiti in cinque sezioni, una delle quali contiene preziosi documenti di atti di politica e diplomatica, e alcuni sono anteriori alla fondazione della monarchia. Sono in Napoli un ricco Orto botanico, un Osservatorio di Marina, un Osservatorio astronomico sulla collina di Capodimonte, un Osservatorio Meteorologico sulle falde del Vesuvio.

Corografia dell'Italia

In Corografia dell'Italia, III° volume (1834), così vengono descritti i quartieri del comune:

PIANURA o PIANURI, vill. del regno delle Duesicilicie, prov. di Napoli, dist. e cantone di Pozzuoli, con circa 1,200 abitanti, interamente occupati nella coltivazione delle viti e degli ulivi, ed anche nella pastorizia. Il suo territorio produce vini assai pregiati, e da lane che si adoperano nelle fabbriche di Napoli. Da Breislak è indicato per un estinto vulcano, egualmente che l'Ermeo,il Montenuovo, il Montebarbaro, il promontorio ed il porto di Miseno ed il lago d'Averno. Sta 4 miglia a greco da Pozzuoli e circa altrettanto a maestro da Napoli.


PISCINOLA, volgarmente PASCINOLA, vill. del regno delle Duesicilie, prov. di Napoli, dist. di Casoria, cant. di Mugnano, con circa 1,800 abitanti. Il suo territorio, intersecato dalla via che da Napoli conduce a Caserta, è dei più ubertosi che immaginare si possa: abbondantissime sono le messi, copiose le piante fruttifere, e prelibati i loro prodotti. Sta 7 miglia ad ostro da Caserta ed altrettante a borea da Napoli.


PONTICELLI, vill. del regno delle Duesicilie, prov. e dist. di Napoli, cant. di Barra, in amena ed ubertosa pianura, 4 miglia a greco da Napoli, la quale fornisce i mercati della capitale di legumi ed erbaggi saporitissimi. Sta 4 miglia a greco da Napoli, e conta 4,300 abitanti. È un luogo di ricevitoria pel dazio consumo di quella popolosa città.


Mentre nel I° volume (1832) così vengono descritte:


La frazione Arenella:

ARENELLA, ameno luogo delle colline che circondano Napoli, vi si veggono molte belle ville, tra le quali primeggia per eleganza quella già appartenente all'illustre fisico e letterato Giambattista Dellaporta.

Il quartiere Bagnoli:

BAGNUOLI, nome di luogo ed anche di una via, che trovasi a sinistra sortendo dalla grotta di Posilipo e che conduce a Pozzuoli. Essa è quanto mai può dirsi amena, siccome interamente spalleggiata da alti e grossi pioppi. Il suo nome gli deriva dalla grande quantità delle acque minerali atte ai bagni medicali, che scaturiscono nei circostanti colli. Questa via, alla distanza di 2 miglia da Napoli, bipartendo alla destra, conduce al lago d'Agnano; tre ne mancano poi per giungere a Pozzuoli, sempre costeggiando la riva del mare. È poi presso il monte Olibano, che veggonsi gli immensi lavori fattisi nel 1568 per rendere agevole questa strada.

Il quartiere Barra:

BARRA, borgo del regno delle Due Sicilie, prov. e dist. di Napoli, capoluogo di cantone. Conta più di quattromila abitanti. Vi si vedono in vicinanza molte ville appartenenti ad agiati Napoletani. Il suo territorio è ubertoso di cereali, di viti e di quasi ogni sorta di piante fruttifere. Sta 2 miglia a levante da Napoli e 3 a maestro da Portici.

il quartiere Camaldoli:

CAMALDOLI, monte il più alto, ed insieme il più ameno delle vicinanze di Napoli, tra il colle di Posilippo, ed il lago d'Agnano; esso domina il castello Santelmo e la Zolfatara. La chiesa colà erettavi, come il vicino cenobio, chiamavasi da prima Sansalvadore a prospetto, a cagione delle belle vedute che vi si hanno sopra un estesissimo orizzonte; fu poi chiamata Santa Maria Scala coeli dopo il sogno misterioso di san Romualdo, fondatore dei Camaldolesi, che vide i suoi frati salire al cielo con una scala, in cima alla quale stava la Madonna in atto di riceverli.

La frazione Capodichino:

CAPODICHINO, ameno villaggio del regno delle Due Sicilie, tra Napoli ed Aversa, alle quali due città si arriva per un ameno cammino, in retta linea, fiancheggiato da grandi alberi, collegati assieme con tralci di viti. Vi ai annoverano circa 3,000 abitanti, attivi, industriosi. Il territorio che lo circonda è uno de' più ubertosi dell'Italia. Questo luogo divenne famoso per la battaglia del 20 gennaio 1799 sostenuta dal francese Championet contro il popolo Napoletano insorto, del quale venne fatta orribile strage. I vincitori entrarono nel giorno 22 in quella capitale.