GUIDA  Noasca

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[[Immagine:Noasca - meridiana.jpg|thumb|left|La meridiana di Noasca]]
 
L'ipotesi etimologica legata alla presunta origine celtica del nome ''novus/neva/nebis'' porta a supporre che il centro sia stato fondata dai celti ed in seguito colonizzato dai romani. In realtà non abbiamo tracce archeologiche a supporto di questa tesi: quindi, dati storiografici alla mano, possiamo con certezza dire che l'insediamento di Noasca risale all'alto Medioevo quando il conte '''Guido di San Martino''', in occasione delle Crociate, cedeva il borgo alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
 
L'ipotesi etimologica legata alla presunta origine celtica del nome ''novus/neva/nebis'' porta a supporre che il centro sia stato fondata dai celti ed in seguito colonizzato dai romani. In realtà non abbiamo tracce archeologiche a supporto di questa tesi: quindi, dati storiografici alla mano, possiamo con certezza dire che l'insediamento di Noasca risale all'alto Medioevo quando il conte '''Guido di San Martino''', in occasione delle Crociate, cedeva il borgo alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
 
Nel 1141 un altro documento ne attesta ancora il possesso a favore dei conti di San Martino.
 
Nel 1141 un altro documento ne attesta ancora il possesso a favore dei conti di San Martino.

Versione delle 13:50, 2 mar 2009

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Panorama di Noasca

Noasca è situato nel Piemonte, ai confini con la Valle d'Aosta, in Provincia di Torino. Il 15 agosto si festeggia il Patrono, Santa Maria Assunta. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale dell'Assunta; Cappella di San Bernardo.

Confina con i comuni di: Locana, Ceresole Reale, Chialamberto, Groscavallo, Valsavarenche e Cogne.

Storia

La meridiana di Noasca

L'ipotesi etimologica legata alla presunta origine celtica del nome novus/neva/nebis porta a supporre che il centro sia stato fondata dai celti ed in seguito colonizzato dai romani. In realtà non abbiamo tracce archeologiche a supporto di questa tesi: quindi, dati storiografici alla mano, possiamo con certezza dire che l'insediamento di Noasca risale all'alto Medioevo quando il conte Guido di San Martino, in occasione delle Crociate, cedeva il borgo alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel 1141 un altro documento ne attesta ancora il possesso a favore dei conti di San Martino.

Il medioevo è animato dai violenti moti dei tuchini che, infatti, imperversano per tutta la valle: nel 1448, il borgo passa ai Valperga. I continui dissidi fra questi e i San Martino portano i noaschini a decidere di richiedere la protezione dei Savoia che nel 1552 dirimono la questione territoriale e rinfeudano il paese ai Valperga.

In epoca moderna si afferma l'attività estrattiva. Il centro conquista una discreta importanza grazie alle miniere e, in seguito, anche per la posizione strategica che ha sulla strada per la Francia.

Pian piano si afferma una certa propensione allo sfruttamento delle bellezze paesaggistiche e climatiche. Già nell'Ottocento, di fatti, re Vittorio Emanuele II di Savoia si recava qui per praticare la caccia allo stambecco.

Nel 1944 a Noasca si combattè una sanguinosa battaglia fra i partigiani e le truppe nazifasciste.

Da vedere

La parrocchiale dell'Assunta
  • Parrocchiale dell'Assunta. La chiesa è ricordata già in documenti del XIV secolo, ma l'aspetto attuale risente pesantemente dei rimaneggiamenti effettuati nel 1865.
  • Cappella di San Bernardo, fondata nel 1300.
  • Il borgo è dominato dalla bella cascata del torrente Noaschetta.

Memorie Storiche

In Corografia fisica, storica e statistica (1837) così viene descritto il comune:

Noasca è un villaggio con rettorìa parrocchiale, rammentato per la prima volta in un lodo del 1391. Giace a pie della montagna di Ceresole, da cui è distante sole tre miglia: tra questi due capiluoghi offre l'Orco una pittoresca veduta colle sue cateratte, consistenti in cascate che rammentano quella del Reno, specialmente in tempo di grosse piene.