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Foto Ottaviano: 2012, 2009, 2008 |
Ottaviano è situato in Campania in Provincia di Napoli. L'otto maggio si festeggia il Patrono, San Michele.
Confina con i comuni di: Ercolano, Boscotrecase, Nola, Somma Vesuviana, Terzigno e San Gennaro Vesuviano.
Indice |
Etimologia
Ottaviano fa parte dei Paesi Vesuviani per la sua posizione alle pendici del monte Somma.
Il toponimo risale al 1933 e fu voluto da Vittorio Emanuele III che celebrò il bimillenario dell'imperatore Ottaviano Augusto. Prima di questa data la città si chiamava Ottajano.
Probabilmente il termine deriva dalla gens Octavia che fece del comune una zona di villeggiatura per il periodo invernale, utilizzata soprattutto dalla famiglia di Ottaviano Augusto.
Storia
La storia di Ottaviano è strettamente connessa al Vesuvio e alla sua forza distruttrice. Infatti, l'eruzione del 79 d.C., oltre a sotterrare le città di Pompei, Ercolano e Castellammare di Stabia, sommerse di lapilli e cenere anche Ottaviano.
La città non fu risparmiata dalle invasioni dei barbari, che la devastarono nel 410 dopo aver conquistato Nola. Tuttavia è solo in un documento del 970 che si parla di un vero e proprio nucleo abitativo.
In un documento del 979 c'è un accenno a Octaianum, riferito a un feudo. Diversi furono i feudatari della città, tra cui Tommaso de Aquino, nonno del noto filosofo. Tuttavia questi perse il suo feudo in seguito alla lotta tra guelfi e ghibellini e gli subentrarono Guglielmo de Capua, Pietro Orilia, Giacomo Aloja e Nicola Orsini.
Nel 1304 Carlo II d'Angiò punì, con una strage, gli abitanti della città che avevano ucciso un soldato e colpito un magistrato.
Nel 1331 la città fu chiamata in causa, per volere di Roberto d'Angiò, a sedare una rivolta scoppiata a Nola.
Dopo il Quattrocento il comune passò nelle mani di Fabrizio Maramaldo che, dopo il sacco di Roma, ebbe in dono da Carlo V una somma di denaro che utilizzò per l'acquisto delle terre dell'allora Ottajano.
Tuttavia le spese erano troppe e fu costretto a vendere il feudo alla famiglia dei Molfetta che, a loro volta, nel 1567, lo vendettero a Bernardetto dei Medici di Toscana. Iniziò, da qui, la signoria della famiglia dei Medici.
Molti eventi tragici si susseguirono nella città: una nuova eruzione del Vesuvio, la rivolta di Masaniello e la peste nel 1656.
Nel 1690 la signoria passò a Giuseppe Maria dei Medici che divenne Principe e annesse Ottaviano alla città di Sarno.
Con il decennio francese i territori della famiglia furono smembrati e Sarno divenne comune autonomo, mentre Ottaviano entrò a far parte della provincia di Napoli. Tuttavia era sempre di dominio dei Medici.
Tra il 1830 e il 1837 la città fu teatro di svariati avvenimenti: i moti carbonari, una nuova eruzione del Vesuvio e il colera. Con la spedizione dei Mille i Medici persero la loro autorità sul comune continuando, però, a riscuotere i tributi.
Solo il 2 giugno 1861 Ottaviano proclamò il nuovo regno e fu eletto sindaco Raffaele Mazza. Iniziò, però, a diffondersi il brigantaggio dovuto ad una banda, capeggiata da Vincenzo Barone, che fu sgominata nel 1863. A questa successe la banda di Antonio Cozzolino, meglio conosciuto come Pilone.
La dinastia dei Medici si concluse definitivamente nel 1894 con Giuseppe figlio di Michele, amante della pittura.
In seguito la città divenne luogo di villeggiatura e tra le figure che vi pernottarono ricordiamo Gabriele D'Annunzio.
Nel 1906 la cittadina subì un'ulteriore distruzione a causa del Vesuvio, ma subito gli abitanti si attivarono per ricostruirla.
Dove Mangiare
- Ristorante Martinica, Via Vecchia Sarno, 35
Da Vedere
- Castello mediceo
- Questo nome fu aggiunto al preesistente edificio dall'omonima famiglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupato dai soldati inglesi che lì alloggiarono e distrussero molte delle opere d'arte al suo interno.
- Palazzo Rizzi Ulmo
- E' un palazzo ricco di piante di camelie e alberi. Vi abitarono figure di spicco: Vincenzo Monti, Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Bellini e Giovan Battista Niccolini.
- Casino dell'Unione
- Risale al 1860 e fu edificato da Michele dei Medici.
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Lucci
Volontariato, Onlus e Associazioni
- Associazione Fasis, Via Pappalardo, 97
- Solidarietà, Via Pentelete
Bibliografia
- La città di Ottaviano, origine e storia, L. Saviano (1968)
- Da Nola ad Ottaviano, L. Arbace, Ist. Grafico Editoriale It. (2004)
- Lineamenti della SS. Annunziata in Ottaviano. Lineamenti storici, L. Saviano (1962)