GUIDA  Perugia/Porte e Mura

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* [[../Porta S. Simone]] (Porta del Carmine)XI secolo
 
* [[../Porta di Sant'Antonio]] anteriore al 1270
 
* [[../Porta di Braccio]] (Porta Romana, Porta di S. Costanzo) anteriore al 1270
 
* [[../Porta Santa Susanna]] (Porta S. Andrea, Porta della Colombaia) XIV secolo
 
* [[../Porta Sant'Angelo]] (Porta degli Armeni) XIV secolo
 
* [[../Porta San Pietro]] (Porta alle Due Porte) 1473-1481
 
* [[../Porta San Girolamo]] (Porta Romana, Porta Alessandrina) XV secolo ricostruita nel 1582
 
* [[../Porta San Costanzo]] (Portaccia) 1586
 
* [[../Porta Santa Croce]] (Tre Archi, Porta Nuova) 1857
 
* [[../Porta San Giacomo]] (Porta del Castellano, Porta S. Prospero, Porta dell'Olmo)
 
* [[../Porta Trasimena]] (Porta S. Luca, Porta della Luna, Porta Senese, Porta Luzia)
 
* [[../Porta dello Sperandio]]
 
 
 
 
'''MURA ETRUSCHE'''
 
'''MURA ETRUSCHE'''
 
Perugia, posta tra i territori etruschi e umbri in posizione dominante sul Tevere che ne delimitava i confini, nasce da insediamenti villanoviani (fin dal IX secolo a.C.) riunitisi nel VI sec a.C. sui Colle Landone e Colle del Sole, separate da una sella, strutturandosi come città etrusca, sede di lucumonia e membro della Dodecapoli Etrusca. La costruzione delle sue mura in blocchi di travertino a secco avviene tra il VI e il III secolo a.C.
 
Perugia, posta tra i territori etruschi e umbri in posizione dominante sul Tevere che ne delimitava i confini, nasce da insediamenti villanoviani (fin dal IX secolo a.C.) riunitisi nel VI sec a.C. sui Colle Landone e Colle del Sole, separate da una sella, strutturandosi come città etrusca, sede di lucumonia e membro della Dodecapoli Etrusca. La costruzione delle sue mura in blocchi di travertino a secco avviene tra il VI e il III secolo a.C.
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N.B. Nel corso dei secoli (XVI-XIX) la cinta muraria di Perugia ha subito restauri e manutenzioni tali da non recare più traccia dell'aspetto originario.
 
N.B. Nel corso dei secoli (XVI-XIX) la cinta muraria di Perugia ha subito restauri e manutenzioni tali da non recare più traccia dell'aspetto originario.
  
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*'''Porta Sole'''
 
*'''Porta Sole'''
 
:Così sono state chiamate numerose porte di Perugia. L'originaria Porta del Sole sembra essere stata collocata sulla Piaggia dei Calderari, in cima all'attuale Via Alessi.
 
:Così sono state chiamate numerose porte di Perugia. L'originaria Porta del Sole sembra essere stata collocata sulla Piaggia dei Calderari, in cima all'attuale Via Alessi.
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*'''Arco della Mandorla'''
 
*'''Arco della Mandorla'''
 
:O Porta Eburnea, porta etrusca modificata in epoca medievale, che prende il nome da un probabile tempio tutto incrostato d'avorio che sorgeva nelle vicinanze, dedicato a Vertunno. Unica decorazione rimasta è una testa di leone in travertino. Rimangono anche alcune pietre con incisioni che probabilmente indicano "AUGUSTA PERUSIA, COLONIA VIBIA", apposta su tutte le principali entrate della città.
 
:O Porta Eburnea, porta etrusca modificata in epoca medievale, che prende il nome da un probabile tempio tutto incrostato d'avorio che sorgeva nelle vicinanze, dedicato a Vertunno. Unica decorazione rimasta è una testa di leone in travertino. Rimangono anche alcune pietre con incisioni che probabilmente indicano "AUGUSTA PERUSIA, COLONIA VIBIA", apposta su tutte le principali entrate della città.
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*'''Porta Cornea'''
 
*'''Porta Cornea'''
 
:O di S. Ercolano, è una porta etrusca rimodellata in epoca medievale, che sopra l'arco riporta un leone, simbolo della fazione guelfa e dello stesso rione.
 
:O di S. Ercolano, è una porta etrusca rimodellata in epoca medievale, che sopra l'arco riporta un leone, simbolo della fazione guelfa e dello stesso rione.
*;[[../Porta Crucia]]
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*'''Porta dei Funari'''  
 
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:Chiamata anche Porta Della Penna, Porta dei Vibi o Porta S. Croce è una porta medievale il cui nome deriva dagli artigiani che lavoravano corde e canapi in quella zona. Con la realizzazione della nuova Porta S. Croce, chiamata oggi Tre Archi, la Porta dei Funari risultò semi affossata a causa dell'innalzamento del livello stradale; non fu più quindi utilizzata e venne murata, per poi essere sfruttata come latrina pubblica. Attualmente è stata riaperta.
 
:Chiamata anche Porta Della Penna, Porta dei Vibi o Porta S. Croce è una porta medievale il cui nome deriva dagli artigiani che lavoravano corde e canapi in quella zona. Con la realizzazione della nuova Porta S. Croce, chiamata oggi Tre Archi, la Porta dei Funari risultò semi affossata a causa dell'innalzamento del livello stradale; non fu più quindi utilizzata e venne murata, per poi essere sfruttata come latrina pubblica. Attualmente è stata riaperta.
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Prende il nome dalla vicina chiesetta di S. Giacomo. Detta anche Porta del Castellano, Porta S. Prospero, Porta dell'Olmo
 
Prende il nome dalla vicina chiesetta di S. Giacomo. Detta anche Porta del Castellano, Porta S. Prospero, Porta dell'Olmo
 
*'''Porta San Girolamo'''
 
*'''Porta San Girolamo'''
Porta Romana o Porta Alessandrina, prende il nome dal vicino francescano cui appartiene anche la loggia sovrastante, e ricostruita nel 1582.  
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Porta Romana o Porta Alessandrina; il suo nome deriva dal vicino francescano cui appartiene anche la loggia sovrastante.
 
*'''Porta San Pietro'''
 
*'''Porta San Pietro'''
 
Detta anche Porta le Due Porte, originariamente era costituita da due archi: la porta conserva da questo lato il suo aspetto trecentesco, e in una nicchia è conservato il dipinto della Madonna del Rosario di Lorenzo Faina (1817). La porta esterna è stata sottoposta a rifacimento secondo uno stile rinascimentale, ed è considerata insieme alla Porta Capuana di Napoli uno degli ingressi in città più belli d'Italia.  
 
Detta anche Porta le Due Porte, originariamente era costituita da due archi: la porta conserva da questo lato il suo aspetto trecentesco, e in una nicchia è conservato il dipinto della Madonna del Rosario di Lorenzo Faina (1817). La porta esterna è stata sottoposta a rifacimento secondo uno stile rinascimentale, ed è considerata insieme alla Porta Capuana di Napoli uno degli ingressi in città più belli d'Italia.  
 
*'''Porta Santa Croce'''
 
*'''Porta Santa Croce'''
(Tre Archi, Porta Nuova) 1857 Costruita durante il riassetto viario dell'ottocento, inizialmente presentava un solo arco aperto: quello centrale.
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Chiamata Porta Nuova o dei Tre Archi per via della sua facciata, presentava aperto solo l'arco centrale.  
Porta Santa Margherita - Prende il nome dall'antico monastero di S. Margherita, al quale si giungeva uscendo dalla porta, trasformato poi in ospedale psichiatrico nel 1818.
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*'''Porta Santa Margherita'''
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Dall'antico monastero di S. Margherita - poi ospedale psichiatrico nel 1818 - al quale si giungeva proprio attraverso questa porta.
 
*'''Porta Santa Susanna'''
 
*'''Porta Santa Susanna'''
(Porta S. Andrea, Porta della Colombaia) XIV sec Prende il nome dall'antica chiesa di S. Susanna che sorgeva dove ora c'è S. Francesco al Prato. Nel tempo la porta è stata rimaneggiata ed è scomparsa l'immagine della Madonna presente all'interno dell'arco.
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Prende il nome dall'antica chiesa di S. Susanna che sorgeva dove ora c'è S. Francesco al Prato nel XIV sec. Porta S. Andrea o Porta della Colombaia, nei secoli la porta è stata ritoccata ed è scomparsa l'immagine della Madonna sotto l'arco
*'''Porta Sant'Angelo'''
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*'''Porta Sant'Angelo o degli Armeni'''
(Porta degli Armeni) XIV secolo Più che una vera e propria porta, questo era un torrione difensivo con funzioni di vedetta, eretto nella cerchia medievale nella conclusione del popolare rione di S. Angelo. Nel 1479 fu trasformata in fortino (munito di porta caditoria, botole e feritoie) da cui il nome di Cassero di S. Angelo. Infine, durante la Seconda Guerra Mondiale, vi fu posta una stazione di avvistamento contro le incursioni aeree. Oggi, è possibile visitare al suo interno il Museo delle Mura.
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Nel XIV secolo aveva una funzione di torrione difensivo; nel 1479 divenne un fortino con porta caditoria, botole e feritoie. Oggi al suo interno è collocato il Museo delle Mura.
*'''Porta Trasimena'''
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*[[../Porta Trasimena]]
(Porta S. Luca, Porta della Luna, Porta Senese, Porta Luzia) porta etrusca Posta in direzione del Lago Trasimeno, fu modificata in epoca medievale: l'arco fu trasformato da tutto sesto a sesto acuto e, probabilmente, furono asportate le varie decorazioni. Rimane solo un leone sulla facciata occidentale, in alto a sinistra. Sulla sommità dell'arco, inoltre, è possibile notare un altro segno: il sagittario con una mezza luna, stemma forse dei Templari che lì accanto avevano posto la loro sede. C'è però chi invece ha visto in quel segno non la mezza luna, bensì una lasca, tipico pesce del lago Trasimeno che veniva introdotto in città, forse, attraverso questa porta.
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Versione delle 18:28, 20 mar 2009

MURA ETRUSCHE Perugia, posta tra i territori etruschi e umbri in posizione dominante sul Tevere che ne delimitava i confini, nasce da insediamenti villanoviani (fin dal IX secolo a.C.) riunitisi nel VI sec a.C. sui Colle Landone e Colle del Sole, separate da una sella, strutturandosi come città etrusca, sede di lucumonia e membro della Dodecapoli Etrusca. La costruzione delle sue mura in blocchi di travertino a secco avviene tra il VI e il III secolo a.C. Del loro perimetro di circa 3 km, creato in simbiosi con i colli, lunghi tratti sono ancora oggi ben conservati e ben visibili, specie sui versanti ovest e nord. La cinta muraria si presentava in pianta a forma di trifoglio ed era munita da almeno 7 porte d’accesso, di cui 6 sono tuttora esistenti e riconoscibili nelle loro impostazioni e strutture originarie etrusche, anche se modificate in parte dai Romani e nel medioevo.

PORTE ETRUSCHE E MEDIEVALI Le principali aperture lungo la prima cinta muraria etrusca (circa 3 km) furono: l'Arco di Augusto (verso nord), Porta Marzia (verso sud) e Porta Trasimena (verso ovest). Questo, non solo in considerazione della forma a "trifoglio" che assumeva la pianta della città, ma anche nel rispetto di un un'antica legge etrusca che prevedeva, appunto, tre accessi principali. In epoca medievale, poi, con l'espansione della città, le vecchie mura etrusche (e anche alcune porte) vennero inglobate nelle varie costruzioni o, addirittura, smantellate, per recuperare materiale da utilizzare per la costruzione della cinta esterna. E' anche per questo motivo che, spesso, alcune porte "esterne" prendevano il nome delle corrispettive più interne (corrispondenti per orientamento). Questo processo di costruzione medievale fu, comunque, un'opera articolata (XIII-XIV secolo), e portò la città a dotarsi di una cinta muraria di circa 6 km, che assolveva, oltre ad una funzione difensiva, anche una di contenimento del terreno (franoso in alcuni punti, visto anche la morfologia del territorio, caratterizzato da una serie di rilievi ed avvallamenti che separano i rioni). Si deve considerare, infine, che accanto agli accessi principali, spesso venivano aperte delle "porte secondarie" dette Postierle (poste dietro), aperte in prossimità delle rientranze delle mura, per consentire il passaggio pedonale nei punti più ripidi. Potevano trovare spazio anche le c.d. porte Libitine, dalle quali transitavano i defunti. Infatti, Libitina era la dea dei funerali e, anche in epoca medievale, accanto alle porte d'ingresso delle principali case, ve ne era un più piccola, per la quale usciva la salma e che, per l'appunto, era detta "porticina del morto". Prima di passare ad analizzare le singole porte è bene ricordare che solitamente, accanto al nome originario della porta, se ne riscontrano altri, di solito presi dal nome della chiesa più vicina o da quello di antiche e potenti famiglie che abitavano nelle vicinanze della porta. N.B. Nel corso dei secoli (XVI-XIX) la cinta muraria di Perugia ha subito restauri e manutenzioni tali da non recare più traccia dell'aspetto originario.

Così sono state chiamate numerose porte di Perugia. L'originaria Porta del Sole sembra essere stata collocata sulla Piaggia dei Calderari, in cima all'attuale Via Alessi.
  • Arco dei Gigli
Dove un tempo era l'antica Porta Sole oggi c'è questa porta etrusca modificata in epoca medievale, che riporta dei gigli nella sommità della volta, forse simbolo della famiglia Farnese, in onore di Papa Paolo III, che vi sarebbe transitato nel 1535.
  • Arco dei Tei
O Porta di S. Maria Nuova, risalente al XIV secolo, aperta nella prima cinta muraria; prende il nome dall'antica famiglia che abitava il borgo. E' l'unica porta che rimane nel largo di Porta Pesa; qui, infatti, v'era una porta distrutta per far spazio alla barriera daziaria innalzata al centro della piazza, e poi smantellata.
  • Arco della Mandorla
O Porta Eburnea, porta etrusca modificata in epoca medievale, che prende il nome da un probabile tempio tutto incrostato d'avorio che sorgeva nelle vicinanze, dedicato a Vertunno. Unica decorazione rimasta è una testa di leone in travertino. Rimangono anche alcune pietre con incisioni che probabilmente indicano "AUGUSTA PERUSIA, COLONIA VIBIA", apposta su tutte le principali entrate della città.
  • Porta Cornea
O di S. Ercolano, è una porta etrusca rimodellata in epoca medievale, che sopra l'arco riporta un leone, simbolo della fazione guelfa e dello stesso rione.
  • Porta dei Funari
Chiamata anche Porta Della Penna, Porta dei Vibi o Porta S. Croce è una porta medievale il cui nome deriva dagli artigiani che lavoravano corde e canapi in quella zona. Con la realizzazione della nuova Porta S. Croce, chiamata oggi Tre Archi, la Porta dei Funari risultò semi affossata a causa dell'innalzamento del livello stradale; non fu più quindi utilizzata e venne murata, per poi essere sfruttata come latrina pubblica. Attualmente è stata riaperta.
  • Porta del Bulagaio

Risale al 1765 e prende il nome dal fosso sottostante: alcuni storici sostengono la sua derivazione da bugliare, cioè buttare rifiuti; oppure da bulicame, vena d'acqua, e infine buligame, profondità.

  • Porta della Conca
Detta anche Elce di sotto, risale al trecento; la struttura si caratterizza per la presenza di due torri quadrate, modificata durante l'ottocento, oggi è sede della Facoltà di Giurisprudenza.
  • Porta dello Sperandio

Probabile porzione della struttura posta a protezione del Borgo di S. Angelo, la porta deriva il suo nome dal vicino convento, il cui portone riporta la scritta "spera in Dio".

  • Porta di Braccio
Detta anche Porta Romana o Porta di S. Costanzo risale al 1270 ed è inclusa nei giardini dell'Abbazia di S. Pietro, che attualmente sono annessi alla Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Perugia.
  • Porta di Elce di sopra
O Porta della Conca, risale al 1300 circa, ma spesso è stata chiusa per motivi daziari.
  • Porta di Sant'Antonio
Dalla vicina Chiesa di S. Antonio Abate, risale al 1270. Il 14 settembre 1860, i soldati del Re Vittorio Emanuele II entrarono a Perugia proprio attraverso questa porta, come testimonia la lapide posta sopra l'arco.
  • Porta Marzia

Chiamata così forse per la vicinanza di un tempio in onore di Marte, oggi viene anche chiamata Porta S. Pietro o Porta Romana e risale al III secolo a.C.

  • Porta S. Simone

O Porta del Carmine, era considerata la vera porta d'accesso alla città.

  • Porta San Costanzo
La cosiddetta Portaccia. Da questa porta il 20 giugno 1859 entrarono i soldati svizzeri guidati dal generale Schmidt che restauravano il Governo Pontificio nella città.
  • Porta San Giacomo

Prende il nome dalla vicina chiesetta di S. Giacomo. Detta anche Porta del Castellano, Porta S. Prospero, Porta dell'Olmo

  • Porta San Girolamo

Porta Romana o Porta Alessandrina; il suo nome deriva dal vicino francescano cui appartiene anche la loggia sovrastante.

  • Porta San Pietro

Detta anche Porta le Due Porte, originariamente era costituita da due archi: la porta conserva da questo lato il suo aspetto trecentesco, e in una nicchia è conservato il dipinto della Madonna del Rosario di Lorenzo Faina (1817). La porta esterna è stata sottoposta a rifacimento secondo uno stile rinascimentale, ed è considerata insieme alla Porta Capuana di Napoli uno degli ingressi in città più belli d'Italia.

  • Porta Santa Croce

Chiamata Porta Nuova o dei Tre Archi per via della sua facciata, presentava aperto solo l'arco centrale.

  • Porta Santa Margherita

Dall'antico monastero di S. Margherita - poi ospedale psichiatrico nel 1818 - al quale si giungeva proprio attraverso questa porta.

  • Porta Santa Susanna

Prende il nome dall'antica chiesa di S. Susanna che sorgeva dove ora c'è S. Francesco al Prato nel XIV sec. Porta S. Andrea o Porta della Colombaia, nei secoli la porta è stata ritoccata ed è scomparsa l'immagine della Madonna sotto l'arco

  • Porta Sant'Angelo o degli Armeni

Nel XIV secolo aveva una funzione di torrione difensivo; nel 1479 divenne un fortino con porta caditoria, botole e feritoie. Oggi al suo interno è collocato il Museo delle Mura.