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Foto Pinerolo:
2012, 2009, 2008
Stemma Araldico

Pinerolo è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il primo lunedì dopo l'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono San Donato .:Tra gli edifici religiosi: Cattedrale di San Donato; Chiesa del Monatero della Visitazione; Chiesa di San Domenico.

Colle di San Maurizio

Confina con i comuni di: Macello, Frossasco, Garzigliana, Pinasca, Piscina, Porte, Osasco, Scalenghe, San Secondo di Pinerolo, San Pietro Val Lemina, Roletto e Buriasco.

Indice

Stemma Araldico

  • Su scudo con fondo argento e tre bande nere orizzontali,distanziate fra loro, è riportato al centro un pino silvestre.

Gonfalone

  • Su drappo quadrangolare azzurro è riportato lo Stemma Araldico del Comune.

Dove Mangiare

  • Locanda Della Capreria Occitana, Via Nazionale, 370/B - Loc. Abbadia Alpina. Tel. 0121-201139. Chiuso lunedì, martedì, mercoledì e giovedì.
  • Taverna Degli Acaja, Corso Torino, 106. Tel. 0121-794727. Chiuso lunedì a pranzo e domenica.
  • Trattoria Zappatori, Corso Torino, 34. Tel. 0121-374158. Chiuso domenica.

Pasticcerie e Gelaterie

  • La Sorbetteria, Corso Torino, 46; telefono: 0121-393975

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Camillo Alliaudi, Via C. Battisti, 11
  • Biblioteca Civica Camillo Alliaudi - Sezione esterna di Abbadia Alpina, Via Battitore, 11 (Abbadia Alpina)
  • Biblioteca Civica Camillo Alliaudi - Sezione esterna di Riva di Pinerolo, Via Stazione, 15 (Riva di Pinerolo)
  • Biblioteca Civica Camillo Alliaudi - Sezione ragazzi, Corso Piave 5
  • Biblioteca del Centro studi e Museo civico di arte preistorica, Viale G. Giolitti, 1
  • Biblioteca del Centro studi internazionali per la pasticceria, Viale Rimembranza, 60
  • Biblioteca del Museo storico della cavalleria, Viale G. Giolitti, 5
  • Biblioteca diocesana Giulio Bonatto, Via Trieste, 40

Complessi Bandistici e Corali

  • Associazione Corale Franco Prompicai, Via Città di Alba, 32
  • Badia Corale Val Chisone, Viale Rimembranza, 65/A
  • Coro Bric Boucie, Via Brignone, 11
  • Filarmonica Folkloristica Pinerolese, Stradale Baudenasca, 78

Bibliografia

  • Storia di Pinerolo e del Pinerolese, A. Pittarino (1963)
  • Pinerolo tra cronaca e storia, Giovanni Visentin (1971)
  • Storia della città di Pinerolo, D. Carutti (1893)
  • Fogli d'album '800: Pinerolo e il pinerolese, Margherita Drago - Pietro Santini, Ed. Alzani (1986)
  • Pinerolo. Guida ritratto della città, Ed. Editris Duemila (2005)
  • Pinerolo e le sue valli. Percorsi di visita tra arte, storia e natura, G. Vittorio Avondo - Gianfranco Pellice, Ed. L'Arciere (1997)
  • Guida di Pinerolo e vallate, Ed. Alzani (1976)
  • Ritratto di Pinerolo, Comune di Pinerolo, Ed. Editris 2000 (2005)
  • Leggende e tradizioni del Pinerolese, Diego Priolo - Gian Vittorio Avondo (1998)
  • Pinerolo. Le vie raccontano. Da piazza Cavour a piazza Vittorio Veneto, Margherita Drago - Mariella Fenoglio, Ed. Alzani (2003)

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:

PINEROLO, città degli Stati Sardi, div. di Torino, capoluogo di prov. e di mandam., presso la sinistra riva del torrente Lemma, alle falde di un monte, ultima ramificazione delle Alpi. Venne edificata in mezzo ad un picciol bosco di pini, dei quali in oggi non rimane vestigio alcuno: da esso però la città trasse il nome. È cinta di mura, ma irregolarmente fabbricata; magnifica è la sua cattedrale; vi è un grande spedale, un collegio reale, una caserma per la cavalleria, ed una piazza d'armi. Vi risiede un vescovo, un intendente politico ed un tribunale di prima istanza. Considerevole è il suo commercio di cereali, vini, acquavite, legnami e bestiami da lavoro. Vi sono fabbriche di pannilani, di ratine, stoffe di seta, carterie, filatoi, concerie e varie fucine. I suoi abitanti ascendono a quasi 10,000. Pinerolo apparteneva nel X secolo ai marchesi di Susa; se ne impadronì poscia la casa di Savoia, ed un ramo di essa, il quale portava il titolo di principe d'Acaia, vi risiedeva nel XIII secolo. I re di Francia se ne insignorirono nel 1536, i quali successivamente più d'una volta la restituirono e la ripresero. Durante la lunga occupazione francese, la quale fu di 160 anni, condotte furono a perfezione le sue fortificazioni, e quei monarchi vi tenevano rinchiusi i più ragguardevoli prigionieri di Stato. Allorchè nel 1696 si dovette definitivamente cederla a Vittorio Amedeo II, ne demolirono le fortificazioni, unitamente ai castelli di Laperousa e di Santabrigida: Pinerolo rimase quindi senza bastioni e senza porte. Sta nella valle in cui scorre il Chissone, 20 miglia a libeccio da Torino ed 8 a scirocco dalla Perousa, al 4° 59' di long. ed al 44° 47' di lat..

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