GUIDA  Provincia di Piacenza

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La Provincia di Piacenza è parte della Regione Emilia-Romagna e comprende 48 comuni. Confina con le province di Alessandria, Cremona, Genova, Lodi, Parma e Pavia.

Il capoluogo è Piacenza, qui gli altri comuni della provincia.

Ritratto della Provincia

Sorge nella parte più occidentale dell'Emilia-Romagna, nella porzione della pianura padana immediatamente a sud del corso del Po, sviluppandosi da nord a sud a ventaglio rispetto al capoluogo. La parte montana - l'area in prossimità dei contrafforti dell'Appennino Piacentino che segna il confine meridionale della provincia - è caratterizzata dall'alternarsi di valichi e valli, queste ultime disegnate dai principali corsi d'acqua dell'area: Tidone, Trebbia, Nure e Arda (tutti affluenti di destra del Po). E' la provincia meno popolosa della regione, la seconda per numero di comuni (48).

L'economia è trainata per lo più dal settore agricolo e dall'allevamento e in buona misura anche dal settore industriale, legata al comparto alimentare (Borgonovo Val Tidone e Monticelli d'Ongina), meccanico (Castel San Giovanni), idrocarburi (Cortemaggiore, Gropparello e Fiorenzuola d'Arda) e cementizio.

Di grande valore naturalistico è la valle del Nure, che nella parte più boscosa accoglie rinomate località turistiche. La principale è Ferriere, punto di partenza per i vicini laghi Moo e Bino, per il Monte Nero (ideale per lo sci alpino) e le suggestive cascate del Lardana (le più elevate dell'Appennino piacentino).

Scarse le tracce relative all'epoca romana, se si fa eccezione per il parco archeologico di Velleia (con resti di foro e terme e le statue della famiglia di Augusto e Tiberio conservate al Museo Archeologico di Parma. L'identità del patrimonio storico-architettonico del Piacentino generale riflette le vicende storiche del Ducato di Parma e Piacenza, alternando il filone gotico-lombardo (legato alla dominazione dei Visconti) a quello rinascimentale e barocco (affermatosi con la dinastia Farnese).

Oltre che nei monumenti simbolo del capoluogo (tra cui i duecenteschi palazzo del Comune e duomo di Santa Giustina), questo quadro emerge dalle altre testimonianze sparse sul territorio, tra cui: il romanico Ponte Gobbo (simbolo della città) e la rinascimentale abbazia di San Colombano a Bobbio; il duecentesco Palazzo Pretorio e la collegiata di Santa Maria Assunta (del XII sec.) a Castell'Arquato; il castello (del XII sec.) e la romanica pieve di San Giorgio a Vigoleno (che conserva intatto il borgo medievale fortificato); e la cistercense abbazia di Chiaravalle della Colomba (con il chiostro quadrato, tra i migliori esempi di gotico cistercense in Italia) ad Alseno; i protoromanici battistero e chiesa di San Giovanni a Vigolo Marchese.

Bibliografia

  • Istituzioni e costumi fra Piacenza e Cortemaggiore, Marco Boscarelli, Ed. LECO (1996)
  • Bassa val Tidone. Sarmato, Castel San Giovanni, Borgonovo Val Tidone, Ziano Piacentino, Pietro Delfanti - Bruna Boccaccia, Ed. Pontegobbo, collana "Itinerari di natura e d'arte" (2003)
  • Piacenza e provincia, collana "Guide verdi d'Italia", Ed. Touring (2006)
  • Verifica dei dintorni. Piacenza e l'arte in una provincia europea, E. Gazzola, Ed. Vicolo del Pavone (2003)
  • I castelli del Piacentino, Carmen Artocchini, Ed. TEP Piacenza