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Foto Quassolo:
2012, 2009, 2008

Quassolo è situato in Piemonte in Provincia di Torino. Il 15 agosto si festeggia il Patrono, Maria Santissima Assunta. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale dell'Assunta; Chiesa di San Bernardo; Chiesa di San Gregorio.

Confina con i comuni di: Settimo Vittone, Tavagnasco, Brosso e Borgofranco d'Ivrea.

Indice

Storia

L'importanza di Quassolo è legata all'età dei comuni e alla scelta di Ivrea di costruire una fortezza nell'ambito della propria politica difensiva, soprattutto in ottica antivercellese: la fortificazione fu eretta non lontano da dove, con tutta probabilità, esisteva già un altro castrum, forse di epoca longobarda. Si tratta dell'antico villaggio fortificato di Riperia della Doria, identificato con le rovine del Castello di San Pietro.

Quassolo è, quindi, all'inizio della sua storia, un insediamento militare eporediese. Nel XIII secolo, infatti, dopo la parentesi legata al dominio dell'imperatore Federico II, Ivrea viene ancora disputata tra varie signorie, come il vescovo di Ivrea e il marchese del Monferrato. I continui contenziosi territoriali rendono necessario costruire molti castelli a guardia di questi instabili confini.

Nel 1356, con il passaggio di Ivrea ai Savoia, attraverso il dominio del Conte Verde, stessa sorte tocca alla comunità che si era costruita attorno alle fortificazioni: Amedeo VI unisce Quassolo a Riperia nel 1360. Riperia, pian piano, perde d'importanza e alla fine scompare, forse, anche a causa di un'esondazione della Dora Baltea.

Alla fine, anche le tracce del Castello quassolese si perdono. Lotte signorili, pauperiste ed invasioni straniere si abbattono violentemente sul dongione, un tempo inespugnabile. Oggi resta visibile solo una torre.

Dove Mangiare

  • Ristorante Bar Il Ponte, Via Dante, 1

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Sportiva Dilettantistica Bocciofila Quassolese, Via del Ponte, 4 [1]

Complessi Bandistici

  • Filarmonica Quassolo 1848, Via Garibaldi, 6

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1847) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Quassolo, o Coazzolo D'Ivrea (Quatiolum, Covatiolum Eporediensium), com. nel mand. di Lessolo, prov. e dioc. d'Ivrea, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. insin. ipot. e posta d'Ivrea. Giace sulla destra sponda della Dora Baltea, alle falde della gran catena delle alpi del piccolo s. Bernardo. Confina, a greco, con Montestrutto, a tramontana con Tavagnasco. a mezzodì con Bajo, a ponente colle montagne di Brozzo e Tavagnasco. Il comune è distante met. 5600 dal capoluogo di mandamento, e met. 8000, a borea, dalla città d'Ivrea.

Dal villaggio di Quassolo diramansi tre principali vie; la prima lunga 1560 met., verso mezzodì, scorge a Bajo; la seconda attraversando il ponte sulla Dora, conduce, verso levante, pel tratto di met. 2600 a Borgofranco; la terza della lunghezza di met. 2500 mette, verso borea, a Tavagnasco: sono tutte e tre in istato assai buono; le due prime si praticano coi carri, l'ultima per un solo tratto sul territorio di Tavagnasco.

Il ponte sulla Dora fuvvi eretto nel 1830; la costruzione ne è dovuta principalmente alle sollecitudini del fu sig. notajo Pantaleone Allera, uomo integro, perito delle matematiche, e così acceso di patrio amore, che non dubitò di fare egli stesso in gran parte le spese richieste pel compimento di un'opera così vantaggiosa al comune di cui era segretaro.

A Quassolo soprastà una montagna detta di Cavallaria, che forma la base dell'alpina catena tra ponente e borea; considerevole ne è l'altezza: allignano sino ad un terzo della medesima i castagni; più in su fanno buona prova i faggi; e verso la cima verdeggiano opimi pascoli.

La Dora vi abbonda di pesci, e massime di eccellenti trote, alcune delle quali sono del peso di trenta libbre. Evvi un torrente, che raccoglie le acque di varie fonti, e le acque piovane, che provengono dall'anzidetta montagna: in occasione di lunghe e dirotte pioggie discende impetuoso, e trae seco alberi, e grossi macigni, per cui l'abitato di questo paese ne' suoi lati di ponente e di mezzodì si trova in pericolo di venir distrutto, come accadde nella terribile piena del 1834.

La parte piana del territorio è assai feconda; somministra fromento, gran turco, segale, civaje, noci, vino di mediocre qualità, ed ottimo fieno; la parte montuosa produce buone uve, con cui si fanno vini generosi, castagne, ed offre pascoli pel bestiame.

Salubre è l'aria che vi si respira, allegro il cielo: il paese è alquanto riparato dalla furia dei venti per una parte della montagna verso Tavagnasco: gli abitanti godono del vantaggio di due fontane di acqua eccellente; una delle quali fu chimicamente analizzata, e riconosciuta come proficua in casi di alcune malattie.

La chiesa parrocchiale, dedicata a M. V. Assunta in cielo, fuvvi costrutta or fa un secolo e mezzo: evvi una congregazione di carità, che soccorre i poveri del comune: al di sopra di essa chiesa vedesi un antico rovinato castello. Nell'interno del paese sta un tempietto dedicato a s. Bernardo. Alla distanza di settecento metri dal villaggio verso Bajo sorge la vetusta chiesa di s. Gregorio, ov'è il cimiterio adattato alla popolazione: or son due secoli essa era la chiesa parrocchiale di Quassolo, e forse anche di Bajo. Nel centro dell'agro di Quassolo vedesi un oratorio sotto il titolo di s. Rocco, che fu edificato dal comune per andar libero dalla peste che v'infieriva nel 1500.

Oltre al sopraccennato castello vi esistono le vestigie di un altro assai più antico, che sorgeva sulla destra sponda della Dora sopra un rialto, tuttora denominato il castello di S. Pietro, perchè in vicinanza del medesimo sta una cappella sotto il titolo di quel santo.

Nella predetta montagna si coltivavano nei tempi andati miniere di oro e di argento, le quali da gran pezza trovatisi abbandonate.

I terrazzani di Quassolo sono robusti, sommamente perspiaci; amano l'allegria, e si distinguono pel modo con cui esercitano all'uopo l'ospitalità: non pochi di loro inclinano allo studio della musica; a talchè fuvvi ultimamente eretta una società filarmonica. Parecchi di essi emigrano in primavera, conducendosi in varie regioni della Francia e della Savoja, ove esercitano i mestieri del muratore, o del minatore.

Cenni storici. Questo luogo, di cui già facemmo un cenno nel vol. V, era già parte dell'esteso contado d'Ivrea: passò quindi nel dominio della chiesa di quella città che lo infeudò ai Soleri, ch'erano Visconti della chiesa medesima, insieme con Bajo e Montalto. Una tale infeudazione veniva fatta dal vescovo Oberto dei signori di Cocconato nell'anno 1227, ed era poi confermata ai Soleri medesimi nel 1347 sotto il vescovo Giacomo de Franceschi Savojardi.

Una fiera lite insorta anticamente per ragion di confini tra gli uomini di Quassolo, e i terrazzani di Bajo, durò sin oltre la metà del secolo XVII.

Questo villaggio fu poi eretto, in contado a favore dei Ricca.

Vi ebbe i natali l'egregio cavaliere D. Bernardo Violetta, primo viceintendente generale di guerra, personaggio fornito di molta istruzione, e di specchiata virtù, che mancò ai vivi addi 4 febbrajo del 1834.

Popolazione 602.