GUIDA  Rivalba

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Foto Rivalba:
2012, 2009, 2008

Rivalba è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. La prima domenica di agosto si festeggia il Patrono, Sant'Amanzio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli; Cappella di Sant'Amanzio.

Confina con i comuni di: Cinzano, Gassino Torinese, Sciolze, San Raffaele Cimena, Casalborgone e Castagneto Po.

Storia

Le prime tracce archivistiche del borgo sono relative esclusivamente alla fortificazione intorno alla quale, gradatamente, si insediò la popolazione. Il castello viene citato in un documento dell'Abbazia di Cavour del 1037 che ne attesta la proprietà a vantaggio di Landolfo vescovo di Torino. A detta di alcuni storici fu lo stesso Landolfo a decidere di far costruire il castello per difendere la curtem de Ripalba cum castello et districto dal vicino marchesato del Monferrato.

La chiesa torinese, in seguito, affida la giurisdizione della contrada ad una signoria autoctona che reca lo stesso nome del luogo, i Rivalba. Costoro riuscirono ad ottenere un discreto successo politico, guadagnandosi le fiducia del vescovo che li infeuda anche a Cinzano e a Castelnuovo.

Nel 1164 il Barbarossa assegnò il distretto al marchese del Monferrato Guglilemo.

Nel 1290 gli aleramici sono coinvolti in un violento scontro con le forze di Asti e Chieri che, temendo le spinte espansionistiche del marchesato, decidono di dargli battaglia. Con l'aiuto dei Savoia, le forze astigiane e chieresi hanno la meglio: con la sconfitta di Guglielmo VII, Rivalba passa alla Repubblica di Chieri.

Quando gli scontri fra le nobili famiglie chieresi fanno implodere il libero comune, Rivalba segue le sorti della Repubblica. L'errore strategico da parte della nobiltà della Repubblica è chiamare i Savoia a dirimere la questione, quando la casa sabauda ha un evidente interesse a conquistare e sottomettere tutto il Piemonte: dopo un breve interregno con gli Angiò e i Savoia-Acaia, nel 1347 secolo, Rivalba è completamente nelle mani dei Savoia e da quel momento ne segue le sorti.

In seguito vengono infeudati i Della Rovere, prima, e De Villa, dopo: nel XIX secolo Rivalba è sotto il controllo dei conti di Piossasco.

Da Vedere

Cappella di Sant'Amanzio
E' la cappella dedicata al patrono del paese. Nel 1917 venne pesantemente ritoccata, in virtù del fatto che la struttura fu proprio smontata e ricostruita in altra sede, rispetto l'originale.
L'esterno ha una facciata romanica a capanna decorata con arcatelle cieche lungo la cornice ed è aperta da un bel portale ogivale, con lunetta cieca e porta incorniciata da due colonnine gemine.
Particolarmente interessante l'interno che conserva degli affreschi del XV secolo. Segnaliamo un'Annunciazione, la Vergine in trono con Bambino e una teoria di Santi.
Parrocchiale di san Pietro in Vincoli
La facciata è a capanna ed ingloba la torre campanaria, tozza, forse originariamente eretta in qualità di torre vedetta. Il portale è iscritto in una sorta di protiro medievale triangolare. La chiesa, difatti, risale al XII secolo, pur se ha subito pesanti rimaneggiamenti in epoca successiva.
Castello
L'antico castello è stato completamente trasformato in una residenza signorile. Si compone di grossi blocchi, aperti da alcuni portici, e disposti attorno al cortile dell'originale dongione. La struttura consta di un pozzo d'assedio di circa 60 metri.

Memorie Storiche

In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritto il comune:

RIVALBA, vill. degli Stati del re di Sardegna, div. e prov. di Torino, mandam. di Gassino, sopra un colle che sorge presso la destra sponda di un picciolo affluente nel Po. Conta poro più di 1,000 abitanti. Nel suo territorio, al luogo chiamato Lampiano, vi è una fonte d'acqua sulfurea considerata utilissima nelle affezioni scrofolose.