GUIDA  Salza di Pinerolo

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Foto Salza di Pinerolo:
2012, 2009, 2008

Salza di Pinerolo è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. L'8 settembre si festeggia il Patrono, Beata Vergine. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria Vergine.

Confina con i comuni di: Massello, Pragelato, Prali e Perrero.

Indice

Storia

Il Medioevo

Le prime attestazioni storiografiche sull'esistenza del borgo, possedimento arduinico, risalgono all'XI secolo quando Adelaide di Susa dona il patrimonio salzinese alla costituenda abbazia di Santa Maria.

Proprio il matrimonio di Adelaide con Oddone portò all'unificazione del marchesato di Torino con la contea di Savoia. La vicina Pinerolo era, fra l'altro, la capitale della parte italiana della contea che era divisa fra Francia e Italia.

Con Filippo I, nel 1300, Salza confluisce nel principato dei Savoia-Acaia per ricongiungersi alla contea di Savoia con la morte dell'ultimo degli Acaia, Ludovico, allorquando Amedeo VIII inglobò i nuovi territori e, grazie ad investitura dell'Imperatore Sigismondo, diventava primo duca di Savoia, nel 1416. I Savoia infeudarono Salza ai potenti San Martino.

Le persecuzioni antivaldesi

Il borgo divento valdese nel XV secolo, quando, la religione di Pietro Valdo era oramai entrata a fa parte della Riforma protestante. Dopo il regno di Emanuele Filiberto Testa di Ferro che, perseguendo una linea politica di autonomia dalla Francia, aveva concesso una parziale libertà di culto ai valdesi sancita con la Pace di Cavour, le cose cambiano. Alla morte di Vittorio Amedeo I, nel 1637, lo Stato sabaudo è praticamente ridotto a vassallo del re di Francia, sotto la reggenza di Madama Reale. I Savoia si vedono costretti a praticare pedissequamente la persecuzione antivaldese voluta dai Francesi, che si manifesta con violenza di ogni tipo contro le varie comunità, come quella di Salza.

L'apice della violenza si registra con un'ordinanza del 1655 del giudice sabaudo Gastaldo che dà il via alle Pasque Piemontesi note fra i valdesi, invece, col nome di Primavera di sangue. Dopo la breve parentesi di pace delle Patenti di Grazia, nel 1685, con la revoca dell'editto di Nantes da parte di Luigi XIV, riprende la violenza antivaldese che culminerà nella fuga delle comunità in Svizzera, alle quali seguirà il colpo di coda rappresentato dalla Gloriosa rientrata, ovvero il tentativo valdese di rioccupare le terre natie.

Nonostante tutte queste sofferenze la maggioranza della popolazione salzina resta sempre valdese; i valdesi dovranno aspettare fino alle riforme di Carlo Alberto del 1848 per godere di pieni diritti politici.

I Vibò

Nel 1646 la giurisdizione passa brevemente a Chiaberto Chiaberti; nel 1660 i Savoia decidono di affidare il titolo comitale a Maurizio Vibò, imparentato con il Delfino. I Vibò tennero Salza fino all'estinzione della famiglia, avvenuta nel 1821.

Dall'Ottocento in poi

Nell'Ottocento si sviluppa il perno dell'economia locale, basata sulle cave di marmo. Ancor'oggi qui ha sede l'importante Società talco e grafite della val Chisone.

La politica dei grandi comuni perseguita dal fascismo comportò la fine dell'autonomia per il comune che venne incorporato in Massello. Nel 1947, il comune riguadagna l'autonomia.

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Pro Loco di Salza di Pinerolo, Borgata Didiero, 1