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Foto Strambinello:
2012, 2009, 2008

Strambinello è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 13 gennaio si festeggia il Patrono, Sant'Ilario. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di Sant'Ilario Vescovo.

Confina con i comuni di: Torre Canavese, Vistrorio, Quagliuzzo e Baldissero Canavese.

Storia

Le prime notizie archivistiche sulla Pedanea risalgono al 1044, mentre la prima citazione del toponimo Strambinus, risale ad un documento del 1175. In questa fase il borgo ricade sotto Ivrea.

Nel 1142 è signore di Strambinello Guillelmus Bogius de Martianasco o Guglielmo di Mercenasco che è fedele a Vercelli: fra XI e XII secolo la realtà patrimoniale è frantumata. Strambinello, pur trovandosi su una via strategica verso la val d'Aosta, è percepita come una serie di fondi. Il potere politico si esaurisce nel potere patrimoniale; cosa, d'altronde, tipica di tutta la società feudale, dove anche lo Stato aveva natura precipuamente patrimoniale. Un'importante famiglia autoctona, i Gualia di Strambino, nel 1161 vendevano i loro fondi al vescovo d'Ivrea. Anche i Loranzè sono presenti dal punto di vista fondiario: a partire dal 1201.

Nel XIV secolo il vescovo eporediese, investe del feudo Carlo e Federico di Loranzè.

Il secolo si caratterizza per i tumulti della nobiltà canavesana, legati alla crisi fiscale del feudalesimo e le tensioni territoriali che investivano il Piemonte. Oltre agli scontri fra Guelfi e Ghibellini, queste località sono percorse dalla rivolta dei Tuchini, ovvero dei popolani vessati dalle pretese fiscali della nobiltà sui quali questi ultimi si rivalevano a fronte dei debiti che contraevano per fare la guerra. Tutte queste signorie, infatti, sono al centro di uno scontro che vede coinvolti le principali forze regionali in lotta per l'egemonia; i Savoia, sotto la cui influenza dovrebbero ricadere normalmente queste comunità, i Visconti e i marchesi del Monferrato, interessati nel rovesciare lo Stato sabaudo.

La violenza pauperista, con elementi di terrore che inclusero l'uccisione dei nobili, raggiunse il suo apice alla fine del Trecento. Nel 1391 fu stipulata la pace, con la mediazione dei Savoia fra i conti Oberto di Loranzè, Guglielmo di Strambinello, Francesco di Parella e vari rappresentanti del popolo strambinellese.

Nel 1430 il vescovo di Ivrea Giacomo de Pomariis cede il feudo in permuta ai principi di Savoia-Acaia, che riconfermano l'investitura agli Strambinello.

Nel 1574 muore l'ultimo discendente della casta autoctona senza eredi e le proprietà passano a Carlo Antonio Dal Pozzo, parente in linea materna degli Strambinello. Il comune, allora, costituiva un feudo unico con Quagliuzzo. I Savoia decidono, allora, di scorporare Strambinello, lasciando Quagliuzzo ai Dal Pozzo, ed infeudano Strambinello, nel 1575, ai fratelli Ubietto e Giorgio de Cognengo di Castellamonte.

Nel 1680 riceve l'investitura Giovanni Domenico Bersano. Le discendenze femminili e le politiche matrimoniali portano il titolo di Signore di Strambinello a Clemente Calogero di Valperga, conte di Barone, nel 1734: il feudo è confermato dalla seguente investitura del 1769.