GUIDA  Torre Annunziata/Edifici Religiosi

Da Wiki.
Riga 1: Riga 1:
;Basilica dell'Ave Gratia Plena
+
*;[[/Basilica dell'Ave Gratia Plena]]
 
:Costruita nel '''1448''' per volere di Nicola d'Alagni, con annesso un piccolo convento, fu rifatta e ampliata prima nel 1498 per essere donata ai padri celestini, poi ancora nel 1741 e nel 1845. Restaurata negli anni successivi a causa dell'eruzione del Vesuvio del '''1946''', anche se l'altare maggiore e la statua della Madonna restarono intatte, l'edificio religioso ha mantenuto il progetto dell'architetto Vincenzo Morrone e dell'ingegnere Bartolomeo Grasso. L'altare maggiore, incorniciato da colonne di marmo, è sormontato da un'opera in legno dell'Annunciazione. Rilevante è il fonte battesimale in marmo colorato, la tela della Madonna della Neve e le statue in bronzo dei Santi. Il soffitto a botte è decorato da riquadri in stucco, mentre un piccolo chiostro si apre verso la zona sinistra della chiesa.
 
:Costruita nel '''1448''' per volere di Nicola d'Alagni, con annesso un piccolo convento, fu rifatta e ampliata prima nel 1498 per essere donata ai padri celestini, poi ancora nel 1741 e nel 1845. Restaurata negli anni successivi a causa dell'eruzione del Vesuvio del '''1946''', anche se l'altare maggiore e la statua della Madonna restarono intatte, l'edificio religioso ha mantenuto il progetto dell'architetto Vincenzo Morrone e dell'ingegnere Bartolomeo Grasso. L'altare maggiore, incorniciato da colonne di marmo, è sormontato da un'opera in legno dell'Annunciazione. Rilevante è il fonte battesimale in marmo colorato, la tela della Madonna della Neve e le statue in bronzo dei Santi. Il soffitto a botte è decorato da riquadri in stucco, mentre un piccolo chiostro si apre verso la zona sinistra della chiesa.
 
:La facciata è ottocentesca e presenta un portale decorato da lesene. Inoltre la chiesa è affiancata da un campanile.
 
:La facciata è ottocentesca e presenta un portale decorato da lesene. Inoltre la chiesa è affiancata da un campanile.
  
;Chiesa dello Spirito Santo
+
*;[[/Chiesa dello Spirito Santo]]
 
:Meglio conosciuta dal popolo oplontino come '''Chiesa del Carmine''', è stata eretta in poco meno di un secolo. L'edificio eretto su progetto di Vincenzo Lamberti, inizialmente non era situato nel territorio torrese ma nell'università di Boscotrecase, successivamente annesso a quello comunale con un decreto di Gioacchino Murat. La chiesa fu inaugurata nel 1880 e per erigerla fu necessario abbattere altre piccole cappelline adiacenti, ricostruite poi poco distante. Non presenta all'interno grandi affreschi o accorgimenti, ma colpisce per la sua imponenza.
 
:Meglio conosciuta dal popolo oplontino come '''Chiesa del Carmine''', è stata eretta in poco meno di un secolo. L'edificio eretto su progetto di Vincenzo Lamberti, inizialmente non era situato nel territorio torrese ma nell'università di Boscotrecase, successivamente annesso a quello comunale con un decreto di Gioacchino Murat. La chiesa fu inaugurata nel 1880 e per erigerla fu necessario abbattere altre piccole cappelline adiacenti, ricostruite poi poco distante. Non presenta all'interno grandi affreschi o accorgimenti, ma colpisce per la sua imponenza.
  
;Chiesa dell'Immacolata Concezione
+
*;[[/Chiesa dell'Immacolata Concezione]]
 
:Edificata nel '''1618''', viene anche chiamata '''Parrocchiella''' perchè molto più piccola rispetto a quella dello Spirito Santo poco distante. Questa chiesa nasce dall'ingrandimento di una precedente cappella voluta dai fratelli Strina, distrutta poi nell'eruzione del 1631 e riedificata dagli stessi qualche anno dopo. Nel Settecento la chiesa subì altre modifiche e ingrandimenti, furono costruite due cappelline e quella precedente fu incorporata al corpo principale.
 
:Edificata nel '''1618''', viene anche chiamata '''Parrocchiella''' perchè molto più piccola rispetto a quella dello Spirito Santo poco distante. Questa chiesa nasce dall'ingrandimento di una precedente cappella voluta dai fratelli Strina, distrutta poi nell'eruzione del 1631 e riedificata dagli stessi qualche anno dopo. Nel Settecento la chiesa subì altre modifiche e ingrandimenti, furono costruite due cappelline e quella precedente fu incorporata al corpo principale.
 
:Presenta tre navate decorate da stucchi e l'altare maggiore è sormontato da una statua dell'Immacolata. Le tre navate sono separate da quattro cappelle coperte ognuna da una cupola. Dipinti e statue abbelliscono la chiesa. Inoltre l'edificio è affiancato da un campanile. La tradizione racconta che qui vi predicò Sant'Alfonso dei Liguori.
 
:Presenta tre navate decorate da stucchi e l'altare maggiore è sormontato da una statua dell'Immacolata. Le tre navate sono separate da quattro cappelle coperte ognuna da una cupola. Dipinti e statue abbelliscono la chiesa. Inoltre l'edificio è affiancato da un campanile. La tradizione racconta che qui vi predicò Sant'Alfonso dei Liguori.
  
;Chiesa di San Pasquale e Santa Teresa
+
*;[[/Chiesa di San Pasquale e Santa Teresa]]
 
:Conosciuta come tale, in realtà la chiesa è dedicata a Santa Maria di Costantinopoli. Prende tale denominazione per i Frati Alcanterini che la gestirono fino al 1866, quando fu restituita al culto dal re Ferdinando di Borbone e dopo essere stata utilizzata come laboratorio di fuochi per il regio esercito. Fu costruita nel '''1641''' dal principe Giovanni Piccolomini e donata all'ordine del Carmelitani Scalzi prima e a quello degli Olivetani dopo. Presenta una facciata con un pronao sostenuto da due colonne bianche e sui lati si trovano due campanili. L'interno è a unica navata fiancheggiata da quattro cappelle dedicate ai santi. Al di sopra dell'organo, rilevante è un dipinto che raffigura la Trinità.
 
:Conosciuta come tale, in realtà la chiesa è dedicata a Santa Maria di Costantinopoli. Prende tale denominazione per i Frati Alcanterini che la gestirono fino al 1866, quando fu restituita al culto dal re Ferdinando di Borbone e dopo essere stata utilizzata come laboratorio di fuochi per il regio esercito. Fu costruita nel '''1641''' dal principe Giovanni Piccolomini e donata all'ordine del Carmelitani Scalzi prima e a quello degli Olivetani dopo. Presenta una facciata con un pronao sostenuto da due colonne bianche e sui lati si trovano due campanili. L'interno è a unica navata fiancheggiata da quattro cappelle dedicate ai santi. Al di sopra dell'organo, rilevante è un dipinto che raffigura la Trinità.
  
;Chiesa della Santissima Trinità
+
*;[[/Chiesa della Santissima Trinità]]
 
:L'originaria struttura religiosa fu costruita nel 1829 da Sabato De Felice e se ne vedono alcuni resti all'angolo di via Gino Alfani. Ricostruita nel '''1950''' in seguito ai bombardamenti, ha subito danni a causa del terremoto del '''1980'''. Oggi, presenta un'unica navata con finestroni colorati e sull'altare maggiore è posta una tela del '''Settecento''' che raffigura la Trinità. La facciata, in stile semplice, è affiancata da un campanile.
 
:L'originaria struttura religiosa fu costruita nel 1829 da Sabato De Felice e se ne vedono alcuni resti all'angolo di via Gino Alfani. Ricostruita nel '''1950''' in seguito ai bombardamenti, ha subito danni a causa del terremoto del '''1980'''. Oggi, presenta un'unica navata con finestroni colorati e sull'altare maggiore è posta una tela del '''Settecento''' che raffigura la Trinità. La facciata, in stile semplice, è affiancata da un campanile.
  
  
 
[[Categoria: Liste Edifici Religiosi]]
 
[[Categoria: Liste Edifici Religiosi]]

Versione delle 16:47, 13 ott 2010

Costruita nel 1448 per volere di Nicola d'Alagni, con annesso un piccolo convento, fu rifatta e ampliata prima nel 1498 per essere donata ai padri celestini, poi ancora nel 1741 e nel 1845. Restaurata negli anni successivi a causa dell'eruzione del Vesuvio del 1946, anche se l'altare maggiore e la statua della Madonna restarono intatte, l'edificio religioso ha mantenuto il progetto dell'architetto Vincenzo Morrone e dell'ingegnere Bartolomeo Grasso. L'altare maggiore, incorniciato da colonne di marmo, è sormontato da un'opera in legno dell'Annunciazione. Rilevante è il fonte battesimale in marmo colorato, la tela della Madonna della Neve e le statue in bronzo dei Santi. Il soffitto a botte è decorato da riquadri in stucco, mentre un piccolo chiostro si apre verso la zona sinistra della chiesa.
La facciata è ottocentesca e presenta un portale decorato da lesene. Inoltre la chiesa è affiancata da un campanile.
Meglio conosciuta dal popolo oplontino come Chiesa del Carmine, è stata eretta in poco meno di un secolo. L'edificio eretto su progetto di Vincenzo Lamberti, inizialmente non era situato nel territorio torrese ma nell'università di Boscotrecase, successivamente annesso a quello comunale con un decreto di Gioacchino Murat. La chiesa fu inaugurata nel 1880 e per erigerla fu necessario abbattere altre piccole cappelline adiacenti, ricostruite poi poco distante. Non presenta all'interno grandi affreschi o accorgimenti, ma colpisce per la sua imponenza.
Edificata nel 1618, viene anche chiamata Parrocchiella perchè molto più piccola rispetto a quella dello Spirito Santo poco distante. Questa chiesa nasce dall'ingrandimento di una precedente cappella voluta dai fratelli Strina, distrutta poi nell'eruzione del 1631 e riedificata dagli stessi qualche anno dopo. Nel Settecento la chiesa subì altre modifiche e ingrandimenti, furono costruite due cappelline e quella precedente fu incorporata al corpo principale.
Presenta tre navate decorate da stucchi e l'altare maggiore è sormontato da una statua dell'Immacolata. Le tre navate sono separate da quattro cappelle coperte ognuna da una cupola. Dipinti e statue abbelliscono la chiesa. Inoltre l'edificio è affiancato da un campanile. La tradizione racconta che qui vi predicò Sant'Alfonso dei Liguori.
Conosciuta come tale, in realtà la chiesa è dedicata a Santa Maria di Costantinopoli. Prende tale denominazione per i Frati Alcanterini che la gestirono fino al 1866, quando fu restituita al culto dal re Ferdinando di Borbone e dopo essere stata utilizzata come laboratorio di fuochi per il regio esercito. Fu costruita nel 1641 dal principe Giovanni Piccolomini e donata all'ordine del Carmelitani Scalzi prima e a quello degli Olivetani dopo. Presenta una facciata con un pronao sostenuto da due colonne bianche e sui lati si trovano due campanili. L'interno è a unica navata fiancheggiata da quattro cappelle dedicate ai santi. Al di sopra dell'organo, rilevante è un dipinto che raffigura la Trinità.
L'originaria struttura religiosa fu costruita nel 1829 da Sabato De Felice e se ne vedono alcuni resti all'angolo di via Gino Alfani. Ricostruita nel 1950 in seguito ai bombardamenti, ha subito danni a causa del terremoto del 1980. Oggi, presenta un'unica navata con finestroni colorati e sull'altare maggiore è posta una tela del Settecento che raffigura la Trinità. La facciata, in stile semplice, è affiancata da un campanile.