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Foto Viola:
2012, 2009, 2008

Viola è situato in Piemonte in Provincia di Cuneo. Il 23 aprile si festeggia il Patrono, San Giorgio. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Giorgio; Chiesa della Confraternita dell'Annunziata; Chiesa di San Giacomo.

Confina con i comuni di: Priola, Monasterolo Casotto, Lisio, Garessio, Bagnasco e Pamparato.

Dove Mangiare

  • Ristorante Belsit, Via Rialdo, 7
  • Ristorante I Folletti, Via S. Grato, 46

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Piazza Marconi

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1854) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Viola (Viola), com. nel mand. di Bagnasco, prov. e dioc. di Mondovì, div. di Cuneo. Dipende dal magistrato d'appello di Piemonte, intend., tribunale di prima cognizione, ipot. di Mondovì, insin. di Ceva, posta di Bagnasco. Giace in luogo alpestre, a scirocco di Mondovì, da cui è distante otto miglia. Trovasi alle falde del Bricco-Mindino presso le sorgenti del torrente Mongia, il cui alveo divide il comune in due borghi, cioè nel capoluogo a sinistra, e s. Lorenzo a destra; borghi aventi ciascuno una propria chiesa parrocchiale. E' distante un miglio da Lisio, due da Monasterolo e da Pamparato, e tre da Bagnasco e da Perlo. Vi passa la strada che tende al capoluogo di provincia.

Il torrente Mongia va a scaricarsi nel Tanaro alla distanza di pochi trabucchi dalla strada provinciale da Ceva a Mondovì. Il torrente Castorello che va a bagnare le terre di Monasterolo, ove gli soprastà un ponticello in legno, ha le fonti nel distretto di Viola.

Vi si aderge il colle denominato di s. Giacomo, dove nell'anno 1794 stanziarono numerose truppe francesi. La via per salirvi è malagevole e praticabile solo a cavallo: pericoloso ne è il passaggio nell'invernale stagione: vi si trovano marmi bianchi e bigi, non che pietre da calce in abbondanza. Nell'anno 1744 fuvvi scoperta una miniera di piombo, la quale non si coltiva per causa del poco utile che se ne può ricavare.

Il suolo produce patate e frutta in abbondanza, castagne e fieno, ma fornisce poche uve e poco frumento. Nelle selve del territorio i cacciatori trovano fagiani, pernici e lepri.

Oltre le due chiese parrocchiali, dedicate una a s. Giorgio, la quale ha il titolo di arcipretura, l'altra a s. Lorenzo con titolo di rettoria, evvi un santuario sotto l'invocazione di M. V. della Neve. Questo villaggio era munito di un forte castello, ora distrutto.

Gli abitanti sono robusti, vivaci ed ingegnosi.

Viola fu feudo dei Faussoni de' marchesi di Ceva, Lisio e Nuceto; dei Promis, e dei Ceva di Ceva.

Popolazione 1400 circa.