GUIDA  Asti/Ritratto della Città/Rione San Secondo

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Ritratto della Città/Rione San Secondo

Area del ghetto degli Ebrei - Panoramica
Area del ghetto degli Ebrei - Panoramica
Rione San Secondo - Panoramica
Rione San Secondo - Panoramica

  • Costituente la zona est della città ed appena fuori dalle fortificazioni romane,sul lato sud della Strada Reale (via Maestra ) ed intorno alla primitiva Chiesa di San Secondo ,nacque nel periodo longobardo quando Gundoaldo , fratello della Regina Teodolinda , collocò la propria corte ed il presidio militare.Successivamente l’antico nucleo abitativo comprendeva le dimore delle nuove famiglie astigiane marcatali (che cominciavano ad emergere nella società con i primi commerci in Francia e nelle Fiandre ) in contrapposizione ad i vecchi feudatari latifondisti della città "romana".Nel XIV secolo,con l’edificazione della nuova Chiesa,tutto il quartiere si trasformò a seguito della realizzazione di costruzioni gotiche coronate di portici e le stradine presero il nome delle corporazioni arte-mercatali:degli orefici,dei librai,dei cestai,dei drappieri,degli armaioli.Quindi le vie dei pellicciai e dei cappellai.La piazza e la Chiesa divennero la sede principale dei riti associativi,commerciali,politici,liturgici e ludici ed ancora oggi il rione è il cuore del centro commerciale della città moderna.

Edifici Cittadini

Vie e Piazze

  • Curiosità :
Il ghetto degli Ebrei : aveva sede nella Contrada degli Israeliti (già dei Cappellai ed odiernamente Via Aliberti ) ed in quella di San Bernardino (l'attuale Via Ottolenghi ) ed era destinato a contenere i numerosi ebrei che già da alcuni secoli vivevano in zona e che non dovevano risiedere all'esterno del recinto stabilito.Gli edifici del ghetto (che ancor oggi sono ben distinguibili) hanno piccoli vani e sono collegate da scale,cortili e passaggi interni.Con l’aumentare del numero degli abitanti ed a causa dell’esiguità dello spazio edificabile le abitazioni furono sviluppate in modo sotterraneo e verticale, con numerose sopraelevazioni,riducendo l'area dei cortili.Nell’anno 1791, con l'arrivo dei Francesi, gli ebrei furono considerati cittadini liberi a tutti gli effetti e, sei anni più tardi, vennero abbattuti i portoni del ghetto.Nel periodo della Restaurazione (anno 1815) furono ribadite le vecchie restrizioni antiebraiche e la totale emancipazione della comunità avvenne solo nell’anno 1848 con lo Statuto Albertino .Le famiglie ebraiche più ricche acquistarono nuove case fuori del vecchio recinto, anche se questo rimase il quartiere degli ebrei poveri e il centro dell'istituzioni comunitarie.Gli ebrei furono così integrati nel tessuto sociale della società astigiana, fino alla Seconda Guerra Mondiale ed alle persecuzioni nazi-fasciste che svuotarono il ghetto deportandone gli abitanti. Solo tre dei trenta deportati fecero ritorno ad Asti (una lapide nel cortile della Sinagoga ricorda i nomi dei deportati). Dopo la liberazione, gli ebrei astigiani, ridotti ad un numero esiguo, non hanno più potuto ricostruire la loro comunità che esiste oggi solo come Sezione di quella di Torino .Tuttora è presente la Sinagoga ,del XVIII secolo (che venne ristrutturata nell’anno 1889 con l'ampliamento del matroneo e dei finestroni),con il suo interessantissimo Museo (vds. Musei ), ricco di arredi.