GUIDA  Bari/Memorie Storiche

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Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:

Bari, capoluogo della provincia, con oltre 30 mila abitanti, sede arcivescovile, la città più popolosa delle provincie continentali dopo Napoli, posta sopra una penisoletta in ameno sito sul lido dell'Adriatico. È grande e bella città, con eleganti edificj, segnatamente nelle parte nuova, e sono da notare la cattedrale e il teatro. Gli abitanti esercitano grandi industrie e vasto commercio; ed il suo porto, i cui lavori avanzano ogni giorno, è il migliore del regno ne' lidi dell'Adriatico.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

BARI, città del regno delle Due Sicilie, la principale della prov. da cui in oggi trae il nome, ma che dagli antichi chiamavasi Peucetia. Sta in riva all'Adriatico con comodo e sicuro porto, il quale era maggiormente buono, prima che i Veneziani nel XVI secolo lo degradassero. Sta in una delle più belle situazioni che trovare si possano nel regno delle Due Sicilie, nel quale vi sono tante città poste in deliziosi siti. Nell'anno 845 divenne colonia de' Musulmani i quali sì per terra, che per mare commisero innumerevoli ruberie: appartenevano agli Aglabiti stanziati nell'isola di Sicilia, ma ne furono scacciati nell'anno 877 dalle armi unite degli imperadori Basilio Macedonico, e Ludovico II, nipote di Carlomagno. È residenza arcivescovile, traslata da Canosa; è ben fortificata, e vi si fa gran commercio di cereali, olii, mandorle e zafferano, de'quali generi è ubertosissimo il suo territorio. Ogni sorta di pesci in abbondanza si pescano nel vicino mare. Vi si annoverano quasi 20 mila abitanti, molto industriosi ed attivi. Altrevolte i re delle Due Sicilie vi erano incoronati. Dell'antica Barium oggidì non si scorgono che varii sepolcri con urne funerarie e con bei vasi di Campania. Nessun'altra cosa v'è di rimarchevole a meno che il forastiere non voglia santificarsi ed unitamente fortificare la sua salute al bacino della miracolosa acqua, cui è dato il nome di Manna di san Nicola, il di cui tempio sino al principio del XIX secolo venne ufficiato da 120 canonici, tutti provvisti di ricche prebende. I re di Napoli erano custodi del copioso tesoro colà raccolto; ma, come arriva talvolta, i depositarii si fecero lecito d'impadronirsi di ciò che non è suo. Le mura di questa città molto s'inoltrano in mare ed è la piazza di commercio la più notabile di tutta la costa pugliese. È distante 25 miglia a levante da Barletta, 10 a libeccio da Bitonto, 22 ad occidente da Monopoli e 125 a greco da Napoli. Long. 14° 32'; lat. 41° 16'. Fu patria del maestro di musica Piccini. Riinarcasi che questa città fu per tre volte interamente distrutta e per altrettante nello stesso luogo riedificata. Il suo distretto è diviso in diciassette cantoni.