GUIDA  Borgo San Lorenzo/Monastero e Chiesa di Santa Caterina

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Santa Caterina
Santa Caterina

Annesso alla Pieve di San Lorenzo, in via San Francesco, sorge il Monastero di Santa Caterina, delle suore domenicane, fondato nel 1516 dall’allora pievano di S. Lorenzo, Damiano Manti, requisendo e inglobando oltre alla primitiva sede della Compagnia degli Azzurri anche numerose abitazioni di via S. Francesco e di via S. Martino, allo scopo di costituire una vera e propria “cittadella spirituale” per reciproco sostegno.

Malgrado le diverse e svariate origini, l’edificio rispecchia le caratteristiche tipiche dell’architettura conventuale domenicana, con il chiostro provvisto di un pozzo che agiva da trait d’union con la chiesa e del quale rimangono colonne, capitelli e peducci nel portico tamponato. Intorno ad esso si sviluppano i locali adibiti a parlatorio, refettorio, studio e lavoro, mentre al piano superiore si trovano le celle del dormitorio e la biblioteca. Il Monastero è ricco di opere d’arte: nella chiesina si può ammirare Lo Sposalizio Mistico di S. Caterina alla presenza dei Santi Lorenzo e Domenico, opera del manierista Michele Tosini; nella sala dell’organo o “coro grande” si trovano una Annunciazione della seconda metà del XVI secolo, della bottega del Tosini, una Flagellazione ed una Coronazione di spine di pittore fiorentino del XVII secolo, una S. Caterina che beve il sangue dal costato di Cristo della scuola di Santi di Tito (1536 - 1603) e due ex voto del ‘700 raffiguranti il Beato Pio V e la Beata Agnese di Montepulciano. L’organo mobile, con tastiera in legno, ante e consolle colorate e frontalini a chiocciola, opera dei fratelli Tronci di Pistoia, del 1778, è collocato sul pavimento della chiesa al primo piano del chiostro.

L'interno del monastero di Santa Caterina a Borgo San Lorenzo.Nei numerosi ambienti si possono apprezzare altre tele del XVI - XVII sec. raffiguranti i Santi Girolamo, Domenico e Tommaso d’Aquino, nonché cornici e portali di pietra, come quello della porta delle cucine con l’architrave finemente scolpita. Nel refettorio, con il soffitto a volte poggianti su peducci di pietra, si trova un piccolo ambone ligneo per le sacre letture ed una tela raffigurante L’ultima cena di anonimo del ‘700. Sulla porta della cappella che si apre su via S. Francesco (già via delle Monachine) si può osservare una lunetta in ceramica policroma raffigurante L’incontro di S. Francesco e S. Domenico prodotta dalle Fornaci S. Lorenzo per le celebrazioni francescane del 1926; un’altra lunetta ceramica con tre cherubini in cerchio attorno alla croce, opera delle stessa Manifattura, si trova in un corridoio all’interno del Monastero.