GUIDA Firenze/Duomo di Santa Maria del Fiore
Il Duomo di Santa Maria del Fiore è uno dei simboli più importanti dello stili rinascimentale. Vi lavorarono i più importanti artisti dell'epoca e si sperimentarono formule che avrebbero per sempre rivoluzionato la storia dell'architettura, come nel caso della cupola del Brunelleschi.
Storia
Una prima fabbrica risaliva all’XI secolo ed era dedicata a Santa Reparata. Il secolo seguente venne eretta a cattedrale.
Nella seconda metà del XIII secolo si svilupparono ulteriori lavori di ingrandimento, che si scontrarono con gli evidenti limiti fisici connessi alla cattedrale.
Nel 1296, iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova struttura, affidati ad Arnolfo di Cambio. Questi riuscì solo a costruire parte della facciata – alle cui sculture lavorò Donatello - e dei nuovi lati, nonché a terminare l’inglobamento di Santa Reparata nella nuova chiesa, dedicata a Santa Maria del Fiore.
Nel 1334, veniva, infatti, incaricato dei lavori del duomo, Giotto di Bondone che moriva, però, due anni dopo, lasciando la direzione ad Andrea Pisano. Intanto, mentre proseguiva l’erezione del campanile, i lavori del duomo si “congelavano” per motivi economici. Ripresero solo nel 1356, con la nomina alla direzione di Francesco Talenti, dopo la morte di Andrea.
Al Talenti, nel 1367, subentrò un pool di artisti – fra i quali Taddeo Gaddi, Andrea di Cione e Andrea di Bonaiuto - ai quali si deve il completamento dell’abside e la progettazione di un nuovo tamburo per una nuova futura cupola.
Nel 1380 si completarono la volta della navata mediana e le navate laterali. Nel 1412, la Signoria decretò l’obbligo di chiamare la cattedrale con il nuovo nome, giacchè all’interno della chiesa – stante i lavori – le messe erano ancora officiate entro Santa Reparata. Solo nel 1421 finirono i lavori del tamburo.
Nel 1418, Brunelleschi vince il concorso per la cupola, contro la proposta del Ghiberti. Si tratta di un progetto realmente innovativo, nell’ambito della storia dell’architettura. Il Brunelleschi riesce a progettare una cupola di dimensioni imponenti e, soprattutto, attraverso il meccanismo della doppia calotta, la cupola si sorregge da sola, durante la costruzione, senza l’ausilio delle cèntine. La cupola fu chiusa nel trentasei e, alla metà del secolo, Andrea del Verrocchio pose la lanterna.
Nel 1567, Bernardo Buontalenti distrusse la facciata arnolfiana, considerata fuori moda. L’attuale facciata neogotica fu aggiunta fra il 1871 e 1887, su disegno di Emilio De Fabris.
Le due porte, di sinistra e al centro, sono del Passaglia, mentre quella di destra è opera del Cassioli; lungo il fianco destro del Duomo si trova la Porta dei Canonici della fine del '300 di Giovanni d'Ambrogio e Piero di Giovan Tedesco. Sul lato sinistro si trova la Porta della Mandorla nella quale si può ammirare la Madonna di Nanni di Banco e le due statuette di profeti del giovane Donatello.
L'ampio interno (150 mt di lunghezza per 38 mt di larghezza, che nella crociera arriva a circa 95 mt.) è diviso in tre navate. Le bellissime vetrate colorate vennero disegnate su cartoni da Lorenzo Ghiberti, Agnolo Gaddi ed altri.
La cupola è alta 90 metri e con la lanterna arriva a 116; il diametro sopra il tamburo è di metri 45,50. Venne affrescata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari alla fine del 1500, con soggetti del Giudizio Universale. Le vetrate tonde, pure bellissime, vennero eseguite su cartoni di Donatello, Andrea del Castagno, Lorenzo Ghiberti e Paolo uccello.
Sull'altare maggiore c'è un Crocifisso di Benedetto da Maiano.
Il pavimento di marmi policromi viene attribuito a Gaddo Gaddi.
Nella navata destra ci sono due medaglioni raffiguranti i busti di Brunelleschi di Andrea Cavalcanti, detto il Buggiano (del 1447) e di Giotto di Benedetto da Maiano (del 1490), a ricordo della loro preziosa opera nella costruzione e direzione dei lavori del Duomo e del Campanile.