GUIDA  Manduria/Riserva naturale Regionale "Foce del Chidro"

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Fiume Chidro
Foce del Chidro
Foce del Chidro

Il fiume Chidro, lungo solo 350 metri, nasce tra il fiume Borraco e Torre Colimena. Le acque salmastre, sono alimentate da sorgenti sotterranee,e, sfociano nel mare mediante un canale formatosi naturalmente. La sua importanza la si deve per la presenza di rare specie igrofile e per la scoperta di interesse archeologico di numerosi sarcofagi marmorei, risalenti al periodo romano. Si può riscontrare anche la presenza di cefali, anguille e papere. Il fiume è frequentato da subacquei che si immergono per ammirare la vegetazione. Per gli abitanti di Manduria, il fiume è legato alla leggenda ed alla presenza dell’Apostolo S. Pietro, nel 45 d.c., le cui acque sarebbero le lacrime versate da S. Pietro per espiare la colpa di aver rinnegato Cristo.Con esse avrebbe battezzato gli abitanti della Bevanda, riferito oggi a San Pietro in Bevagna, e secondo la leggenda, la fonte battesimale in pietra, quella oggi conservata nella Chiesa di San Pietro, sarebbe stata utilizzata per il battesimo; sempre secondo la leggenda, le sue acque guarirono dalla lebbra l’Apostolo Pietro. Inoltre si può osservare il fenomeno dei “ citri”, il ribollire della sabbia, ma, il fenomeno più particolare è dovuto all’enorme getto d’acqua che fuoriesce con notevole pressione, dalla sorgente situata a 12 metri di profondità. Anche la Salina dei Monaci e la Palude del Conte è stato considerato Sito di Importanza Comunitaria,(S.I.C.), secondo la direttiva 92/43/CEE , ed istituita con Legge Regionale n. 24 del 23/12/2002.