GUIDA  Mantova/Memorie Storiche

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Nel libro Itinerario d'Italia (1815) Giuseppe Vallardi così descrive il comune:

Mantova, la più forte piazza d'Italia, è situata in mezzo ad un Lago formato dalle acque del Mincio: in una circonferenza di circa 5 miglia conta più di 24 mila abitanti. Restano tuttora in questa Città diversi Monumenti della grandezza dei suoi passati Sovrani Gonzaga, che meritano d'esser osservati. La maggior parte delle Strade san larghe, ben tagliate ed anche ben lastricate; le Piazze grandi e regolari, e diversi pubblici Edifizj sono di bel disegno. Il Palazzo altrevolte Ducale è assai vasto, e contiene delle buone pitture a fresco di Giulio Romano e del Mantegna, oltre il moderno Teatro, disegno del Piermarini, e la gran Cavallerizza, invenzione di Giulio, edifizio, sebbene non compito, singolare nel suo genere. La Cattedrale ha 7 navate sul disegno di Giulio, ed è di una bella Architettura, che partecipa dell'antico e del moderno, ma assai sfigurata dai moderni ristauri ed ornamenti, e contiene diverse buone tavole: in essa si venera il Corpo di S. Anselmo, Vescovo di Lucca, in ricchissima e vaga cappella. Il bel Tempio di S. Andrea è architettura del famoso Alberti, ma nell'interno assai rimodernata, massime coll'aggiunta della cupola: vi si venera l'insigne reliquia del lateral Sangue di N. S. G. C., e vi sono i Sepolcri di Gio. Battista Mantovano letterato, e di Andrea Mantegna pittore di gran reputazione. Le ossa di Giulio Romano riposano nella Chiesa di S. Barnaba, dove Carlo Cignani dipinse le Nozze di Cana, e prossima a questa Chiesa è la Casa in cui Giulio abitò, che conserva ancora la sua antica facciata di soda, ma vaghissima architettura. Il Palazzo del T già abitazione degli antichi Duchi, così denominato dalla forma della sua struttura, è il più bell'edifizio di Mantova; il disegno, li superbi freschi e gli ornamenti son di Giulio Romano, il quale nel tempo della sua dimora in questa Città la arricchì di esimie opere della sua squadra e del suo pennello. Anche il Poeta Bernardo Tasso terminò quivi i suoi giorni, ed è sepolto nella Chiesa di S. Egidio. Edificj rinomati di questa Città sono pure la Fortezza o Cittadella, li Mulini, le Beccherie, i Ponte S. Giorgio. Pochi Monumenti risvegliano al colto Viaggiatore la memoria del più gran Poeta del Lazio: Mantovani hanno innalzato al Padre dell'epica poesia latina un Monumento degno di lui. La Virgiliana, ove si pretende che Marone si applicasse alle Muse in una grotta, la quale più non esiste, fu luogo di delizie de Duchi, e il Villaggio d'Andes o Pietole vide nascere questo genio. Le Fortificazioni di Pietole son degne d'ammirazione. Le guerre d'Italia avendo cagionata una diminuzion di popolazione in questa Città, hanno illanguidito altresì l'industria ed il commercio, specialmente della seta.